29 novembre 2013

Il venerdì in ufficio da me

Sono sparita per un pò, lo ammetto. O almeno da qui. Su Facebook, che continua ad essere l'unico social che mi piace e capisco, ci ho provato. Davvero. Una settimana quasi. Che poi va fatta una premessa. Io sono una che quando è in un posto si gode il posto, non sta a pensare a fare la tal foto da mettere sul profilo o mette un certo status per far sapere a tutti dove è. Poi magari qualche volta lo faccio anche io, ma proprio se ne vale davvero la pena e voglio far morire di invidia qualcuno...ma a pensarci bene non è nemmeno troppo vero perché quando sono in vacanza me lo dimentico completamente il telefono, quindi ritorno nel mondo reale (e social) solo quando rimetto piede in Italia.

Comunque, dicevo. Mio marito pensa che sono dipendente da Facebook e forse un pò ha ragione. Quindi in parte quella di staccarmi per un certo periodo poteva anche essere una specie di sfida per vedere se era davvero così. Quello che però mi ha spinto a desistere è che ho capito che mi ero allontanata per il motivo sbagliato. E io non voglio dover rinunciare a qualcosa per qualcun'altro. Il momento era quello che è, ero bloccata in una situazione che non accennava a districarsi e mi sembrava che tutti vivessero solo per farmi sentire inferiore e sotto pressione. Ovviamente non era così ma cosa volete farci, capita a tutti di sentirsi il centro del mondo. Il mio problema lo conoscono bene o male tutti ed ero arrivata ad un punto in cui se avessi visto ancora una donna panzuta o un bambino avrei fatto una strage. Quindi ho preferito fare un passo indietro. Ma poi mi sono soffermata a pensare al fatto che per evitare certe cose ne avrei perse tante altre e non mi andava. Mi mancavano le mie amiche che sento quotidianamente, mi mancava ridere a certi status. E così sono tornata. Le panzute campeggiano ancora sulla mia bacheca ma le guardo con 1/4 di occhio e via. In effetti ho deciso di guardare tutto quello che non mi va giù solo con la coda dell'occhio.

Per esempio una delle cose che non sopporto è il venerdì pomeriggio in ufficio. Sembra che tutto ciò che è andato bene durante la settimana (che già di per se è una rarità di questi tempi!) precipiti il venerdì pomeriggio. Tutti i clienti più rompipalle riemergono dalle loro tane proprio quando tu vedi la meta del weekend ad un palmo di naso. E hanno pretese assurde. Non so cosa ho fatto di male per meritarmi una flotta di clienti così rognosa. Ogni giorno riescono a stupirmi sempre di più. Poi per carità c'è anche qualche persona più o meno umana con la quale riuscire ad avere un rapporto lavorativo civile. Ma per il 95% dei casi...che ansia bagai!!!!!

Ad ogni modo il venerdì pomeriggio è un pò come il giorno prima del matrimonio. Manca così poco ad un momento tanto bello, e ti sembra non arrivare mai. Oggi poi, che è la fine di una settimana particolarmente pesante, tutto è ancora più leeeeeeeeeeento. Se riuscirò ad emergere dalla pila di faldoni che mi sommerge, come premio tra qualche ora avrò la mia casina, mio marito, Sole. Che certe volte sembrano non bastarmi, in certe altre, come oggi, mi sembrano tutto quello di cui ho bisogno. Per affrontare il weekend. Per affrontare la vita.

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Quest'anno gli anni saranno 39. Non me li sento, non sono pronta. Se penso che mia figlia ne compirà 9 poi! Mi sembra pazzesco quanto ve...