Premessa dovuta: non sono una ossessivo-compulsiva, anche se certe volte metto in dubbio questa mia auto diagnosi.
Il fatto è che ci sono giorni in cui l'ansia mi attanaglia così tanto che non c'è pungiball, Tiziano Ferro cantato a squarciagola (a proposito, avete visto che pure lui è stato condannato per evasione fiscale? Ah, TZN, starai passando proprio delle Sere Nere!) o litigata con mio marito che riesca a farmi sfogare.
Quando ci sono queste giornate è importante considerare in quale momento della settimana ci troviamo: se sono in ufficio una parte di me si sfoga con l'impiegata, mio padre, il cliente al telefono che per l'ennesima volta dichiara di non sapere quando mi pagherà. Sarà, ma quando è successo la scorsa settimana, il giorno seguente abbiamo ricevuto il bonifico di un insoluto...si vede che incuto timore (soprattutto quando all'ansia si unisce la sindrome premestruale!). E poi c'è l'ansia durante il weekend, che è tutta un'altra cosa.
Perché durante il weekend, nonostante un 40% dei miei neuroni continua ininterrottamente a processare dati circa fatturazione, % insoluti, materiale da ordinare e consegne da evadere, il 60% di essi è in libera uscita. E quale cosa migliore se non mettersi tutti quanti seduti in cerchio analizzando le sfighe della mia vita? Ed ecco che inizio a pensare al fatto che ho quasi 30 anni e nemmeno l'ombra di un figlio all'orizzonte, un'azienda da mandare avanti mentre uno Stato sempre più ingordo fa di tutto per farti affondare, persone che credevo fidate e che si sono rivelate una delusione, lo stipendio di mio marito che ancora non si vede dopo 11 giorni, quella benedetta Burberry che anche sto anno col cavolo che saldano, la settimana di vacanza a febbraio che sembrava a portata di mano e che invece abbiamo rimandato a chissà quando. Il risultato di tutti sti pensieri è: che vita di merda Sara!
Ed è così che, quando vedo nero, da Cancro in tutto e per tutto quale sono, mi rifugio sotto la mia corazza e ritorno con il pensiero al passato. Noi Cancro amiamo il passato e i ricordi, ci piace crogiolarci a rivangare un tempo in cui siamo stati felici, con la speranza che succeda di nuovo. E per me il simbolo dei ricordi felici sono le fotografie. E così riguardo le foto del matrimonio, quelle in cui mi vedo bellissima, con gli occhi pieni di gioia e sicurezza di avere tutta la vita in pugno (che stupida che ero!); riguardo le foto del viaggio di nozze, la Polinesia, quel posto da favola dal quale, ad un certo punto della nostra luna di miele, volevo venire via perché "Ho voglia di iniziare la nostra vita a casina!" (stupida 2 volte!).
Ed ecco che inizio a prendere le foto e metterle su Facebook, cambia foto profilo, cambia foto copertina, fai il collage di lì, tagga Dany di là. Mi piace vedermi nelle foto in cui sorrido perché mi fa sperare di poter scattare presto altre foto in cui avrò di nuovo quel sorriso, un sorriso vero, non quel sorriso tirato di quando tutto va male ma non vuoi sentirti fare domande e allora fingi.
Vorrei ritornare a questo punto della mia vita, a questo punto della mia vita con te, quando ancora non sapevamo, ancora nemmeno ci facevamo domande, ancora pensavamo di essere come tutti gli altri. Che poi in fondo noi come gli altri non lo saremo mai, perché siamo speciali a prescindere, siamo speciali per tutto quello che abbiamo passato e la gente nemmeno immagina.
Il punto in cui siamo adesso mi spaventa perché è pieno di punti oscuri e non sappiamo quando e se troveremo una via d'uscita. L'unica cosa che mi tiene ancorata a terra è la tua mano. Fino a quando non la mollerò, saprò che c'è una speranza. Una speranza per essere felici ancora, o forse più di prima, perché l'inferno lo abbiamo visto, attraversato e sconfitto.
Questa è una delle foto più recenti di me e mio marito...mi piace guardarla, guardare i nostri sorrisi tirati...perché sono lì a significare che non dobbiamo smettere di credere a quello che abbiamo e a quello che siamo. Perché insieme, noi due, siamo comunque qualcosa di grande.
Quindi quando vedete che c'è un cambiamento compulsivo di foto sulla mia pagina Facebook o anche qui (ho cambiato immagine e stile del blog) significa che sono in una giornata no, e che ho bisogno di "sparpagliare" un pò le carte in tavola, fare il bagno in un pò della felicità vera del mio passato e riemergere. Per andare avanti. Sempre avanti. Anche restare fermi è una scelta. Ma per me non è un'alternativa. Non lo sarà mai.
Sara