26 gennaio 2014

IO L'ANSIA LA CURO CON LE FOTOGRAFIE

Premessa dovuta: non sono una ossessivo-compulsiva, anche se certe volte metto in dubbio questa mia auto diagnosi.
Il fatto è che ci sono giorni in cui l'ansia mi attanaglia così tanto che non c'è pungiball, Tiziano Ferro cantato a squarciagola (a proposito, avete visto che pure lui è stato condannato per evasione fiscale? Ah, TZN, starai passando proprio delle Sere Nere!) o litigata con mio marito che riesca a farmi sfogare.

Quando ci sono queste giornate è importante considerare in quale momento della settimana ci troviamo: se sono in ufficio una parte di me si sfoga con l'impiegata, mio padre, il cliente al telefono che per l'ennesima volta dichiara di non sapere quando mi pagherà. Sarà, ma quando è successo la scorsa settimana, il giorno seguente abbiamo ricevuto il bonifico di un insoluto...si vede che incuto timore (soprattutto quando all'ansia si unisce la sindrome premestruale!). E poi c'è l'ansia durante il weekend, che è tutta un'altra cosa.

Perché durante il weekend, nonostante un 40% dei miei neuroni continua ininterrottamente a processare dati circa fatturazione, % insoluti, materiale da ordinare e consegne da evadere, il 60% di essi è in libera uscita. E quale cosa migliore se non mettersi tutti quanti seduti in cerchio analizzando le sfighe della mia vita? Ed ecco che inizio a pensare al fatto che ho quasi 30 anni e nemmeno l'ombra di un figlio all'orizzonte, un'azienda da mandare avanti mentre uno Stato sempre più ingordo fa di tutto per farti affondare, persone che credevo fidate e che si sono rivelate una delusione, lo stipendio di mio marito che ancora non si vede dopo 11 giorni, quella benedetta Burberry che anche sto anno col cavolo che saldano, la settimana di vacanza a febbraio che sembrava a portata di mano e che invece abbiamo rimandato a chissà quando. Il risultato di tutti sti pensieri è: che vita di merda Sara!

Ed è così che, quando vedo nero, da Cancro in tutto e per tutto quale sono, mi rifugio sotto la mia corazza e ritorno con il pensiero al passato. Noi Cancro amiamo il passato e i ricordi, ci piace crogiolarci a rivangare un tempo in cui siamo stati felici, con la speranza che succeda di nuovo. E per me il simbolo dei ricordi felici sono le fotografie. E così riguardo le foto del matrimonio, quelle in cui mi vedo bellissima, con gli occhi pieni di gioia e sicurezza di avere tutta la vita in pugno (che stupida che ero!); riguardo le foto del viaggio di nozze, la Polinesia, quel posto da favola dal quale, ad un certo punto della nostra luna di miele, volevo venire via perché "Ho voglia di iniziare la nostra vita a casina!" (stupida 2 volte!).

Ed ecco che inizio a prendere le foto e metterle su Facebook, cambia foto profilo, cambia foto copertina, fai il collage di lì, tagga Dany di là. Mi piace vedermi nelle foto in cui sorrido perché mi fa sperare di poter scattare presto altre foto in cui avrò di nuovo quel sorriso, un sorriso vero, non quel sorriso tirato di quando tutto va male ma non vuoi sentirti fare domande e allora fingi.

Vorrei ritornare a questo punto della mia vita, a questo punto della mia vita con te, quando ancora non sapevamo, ancora nemmeno ci facevamo domande, ancora pensavamo di essere come tutti gli altri. Che poi in fondo noi come gli altri non lo saremo mai, perché siamo speciali a prescindere, siamo speciali per tutto quello che abbiamo passato e la gente nemmeno immagina.


Il punto in cui siamo adesso mi spaventa perché è pieno di punti oscuri e non sappiamo quando e se troveremo una via d'uscita. L'unica cosa che mi tiene ancorata a terra è la tua mano. Fino a quando non la mollerò, saprò che c'è una speranza. Una speranza per essere felici ancora, o forse più di prima, perché l'inferno lo abbiamo visto, attraversato e sconfitto.



Questa è una delle foto più recenti di me e mio marito...mi piace guardarla, guardare i nostri sorrisi tirati...perché sono lì a significare che non dobbiamo smettere di credere a quello che abbiamo e a quello che siamo. Perché insieme, noi due, siamo comunque qualcosa di grande.

Quindi quando vedete che c'è un cambiamento compulsivo di foto sulla mia pagina Facebook o anche qui (ho cambiato immagine e stile del blog) significa che sono in una giornata no, e che ho bisogno di "sparpagliare" un pò le carte in tavola, fare il bagno in un pò della felicità vera del mio passato e riemergere. Per andare avanti. Sempre avanti. Anche restare fermi è una scelta. Ma per me non è un'alternativa. Non lo sarà mai.

Sara



18 gennaio 2014

ANNO NUOVO...VITA VECCHIA!

Primo post del 2014, e se queste sono le premesse, c'è davvero da stare allegri.

No, non sono incinta, non è che ogni volta che mi contattate su Facebook dovete chiedermelo. Vi assicuro che quando succederà lo saprete, vi romperò così tanto le palle che desidererete solo che quei 9 mesi finiscano! Scherzi a parte, vi voglio bene, ma dover sempre rispondere "NO" a quella domanda mi ferisce ogni volta. Non ci sono notizie nascoste o pance celate sotto maglioni over-size...c'è sempre quella mia dannata pancetta sfigata che non si decide mai a diventare un pancione :(

Anzi, tanto per dire, un altro mese di ciclo sta arrivando, il che significa tette che stanno per esplodere (che potrebbe anche essere segno di gravidanza ma no grazie, ho smesso di credere ai fanta-sintomi!), mal di testa, mal di gambe, mal di reni, umore pessimo e crollo esponenziale della mia voglia di vedere bambini. In tv come su Facebook, come in giro al centro commerciale dove, cretina io, lavorando 13 ore al giorno mi rifugio nel weekend quando i nani dagli 0 a i 3 vengono sguinzagliati in libertà sotto i miei occhi. E io vi giuro che mi sforzo, ne guardo anche qualcuno sorridendo, perché davvero io ADORO i bambini più di ogni altra cosa al mondo. Ed essere mamma è e sarà sempre il mio sogno.

Ma...c'è un ma in tutto questo. Ed è che secondo me TUTTE le donne dovrebbero avere diritto ad un figlio, un diritto divino. Perché tu devi avere 4 figli in serie, tu che tuo marito non ha un lavoro e non sai nemmeno come arrivare a fine mese e io non ho nemmeno la grazia di arrivare a quota 1? Perché io dico? Questa cosa mi fa incazzare oltre ogni cosa. E mio marito ha il suo bel da fare a dirmi che "guarda che magari anche loro hanno fatto fatica e tu mica lo sai". Vuoi scommettere????

Facendo un rapido calcolo (in realtà me lo sono scritto, ma fa niente!) nella mia cerchia più o meno ristretta di persone che conosco abbastanza bene da sapere come sono rimaste incinte, siamo a quota 18. 18 donne che hanno figli. Di queste 18, ben 13 hanno 2 figli, 2 ne hanno addirittura 3 (e non sto parlando di 50enni con figli laureati eh!) e solo 3 sono ferme a quota 1 (ma secondo me non sarà per molto). Quindi significa che il 72,2222222222222 % (il 2 è periodico) di queste donne sono riuscite per ben 2 volte ad avere culo nel divertentissimo (per chi vince) gioco "Acchiappa l'ovulo!".
E la cosa ancora più interessante è che di queste 18 donne, sapete quante hanno impiegato più di 12 mesi per restare incinte? 1. 1 su 18. Mi astengo dal comunicare la percentuale perché ci siamo già capite. Questo significa che 17 di loro si sono trovate incinte nel tempo di una stagione di Grey's Anatomy, se non addirittura di un episodio. 
Quindi non è che quando parlo da incazzata lo faccio perché non so di cosa parlo...parlo da incazzata proprio perché so di cosa parlo!!!!!!

Tengo a precisare che nessuna delle mie amiche con figli che leggeranno queste parole deve sentirsi in alcun modo chiamata in causa, messa sotto accusa o altro. Arrivate alla nostra età sono portata a credere che ciascuna di noi faccia o cerchi un figlio con una certa dove di coscienza, anche se resto sempre sconvolta dalla quantità di persone, più o meno giovani, che pare non abbiano neuroni funzionanti nel cervello per capire che se non hai un lavoro magari puoi anche aspettare a mettere al mondo una creatura che dovrà pagare per la tua ignoranza. E che fare l'amore è bello lo stesso anche senza cercare per forza ogni volta una gravidanza. Ma va beh.

Tutto ciò per dire che io non ce l'ho con chi ha figli, che questa non è una cosa che riguarda loro ma me, e la mia incapacità di accettare il fatto che per alcune una cosa sia così facile e per altre quasi impossibile. Detto questo mi scuso se qualcuno leggendo le mie parole se la prenderà. Dico solo che se ve la prendete significa che non avete DAVVERO capito (e forse è anche giusto, per quale motivo dovreste cercare di capirlo?!) cosa significa stare da questa parte della barricata, quella dell'infertilità, dove sei sempre quella alla quale chiedere "E tu quando lo fai un figlio?". Alle mie amiche mamme alle quali voglio bene auguro di non doverlo scoprire mai.

Un abbraccio,
Sara




COSA MI PORTO NELL' ANNO NUOVO

Quest'anno gli anni saranno 39. Non me li sento, non sono pronta. Se penso che mia figlia ne compirà 9 poi! Mi sembra pazzesco quanto ve...