26 ottobre 2020

NON HO PIU' VOGLIA DI STARE IN STAND BY

Avevo in mente di raccontarvi dello scorso weekend in cui siamo andati a caccia di Big Bench nelle Langhe, poi però dopo ieri non ne ho più voglia. Ieri è stato l'inizio della vera e propria fase 2, il preambolo di una nuova chiusura. Che, presto o tardi, arriverà. Me lo sento, i numeri ci stanno dando torto e prima di vedere gli effetti di queste restrizioni non del tutto sensate si dovranno aspettare almeno 2 settimane. 2 settimane in cui i numeri non potranno che peggiorare.

Ieri mattina mi sono svegliata e ho avuto la sensazione che sarebbe stata la giornata delle ultime volte. Ed in un certo senso un pò lo è stata. Siamo andati al parco con Sofia, c'era un bel sole caldo, si stava bene. Mentre Sofia giocava ho chiuso gli occhi un minuto e per quel minuto mi sono dimenticata che portavo la mascherina, che dovevo controllare che mia figlia non si avvicinasse troppo agli altri bambini, che se qualcuno cammina e ha la mascherina abbassata, allora tu ti sposti un pò più in là. Ieri sera siamo stati a quello che sarà probabilmente l'ultimo incontro con la famiglia per un pò di tempo, in territorio neutrale, con le distanze e tutto quanto. Chissà se per Natale potremo vederci e stare insieme. Anzi prima, per il compleanno di Sofia, il 17 Dicembre. Che si meriterebbe una bella festa, che 6 anni sono un compleanno speciale...ma che al coronavirus frega un cazzo di quanti anni compi.


Mentre tornavamo a casa in macchina mi sono detta che sono stanca di tutto questo. Non ho più voglia di avere la vita in stand by, che mi manca poter programmare i viaggi, la libertà di potermi spostare quando e come voglio, con il mezzo che voglio, con le persone che voglio. Che sono stanca di avere occhi avanti e dietro, in azienda e fuori, vigilare su tutto e tutti, con la paura di uno starnuto di troppo. Sono stanca che il cuore mi si fermi per un secondo ogni volta che il cellulare mi suona, per paura che compaia la scritta "SCUOLA SOFIA", di sentirmi dire che non sta bene, la porti dalla pediatra, le faccia fare il tampone. Tampone = isolamento fiduciario in attesa di farlo, in attesa dell'esito e poi, Dio non voglia, i giorni di clausura se risultasse positivo. Tutto questo con un'azienda da mandare avanti, dipendenti ai quali rendere conto, genitori da tutelare. La mia vita sociale è praticamente azzerata, non vediamo amici, non usciamo a cena (uscivamo, da stasera nemmeno questo potremmo più fare se volessimo), andiamo solo in posti dove sappiamo saremo da soli (da questo punto di vista le Big Bench sono un bel modo di passare il tempo ma il meteo inizia a non essere più troppo clemente), ogni tanto "trasgrediamo" in pausa pranzo andando al Mc Donald's che ha norme anti-covid così astringenti che al confronto in ospedale sei scialla!

Non ho più voglia di sembrare una vecchia lamentosa che dice sempre le stesse cose, ma ho paura di poterlo diventare. Mi sto impegnando a fondo per continuare a crescere, per migliorare, per imparare cose nuove e per diventare una donna, una mamma, una imprenditrice, una persona migliore. Sto cercando di scrollarmi di dosso le persone negative, quelle che tanto il mondo farà schifo sempre e comunque, che sia il Covid o la crisi o qualunque altra cosa. Quelle che non c'è mai nulla per il quale essere grati, perché vorrebbero sempre qualcosa di diverso, qualcosa di più. Quelle che non fanno nulla ma spiegano a te cosa fare, che ti dicono che non vai bene.

Avrei voglia di abbracciare le (poche) persone alle quali voglio bene, quegli abbracci stretti che hanno il potere di rimetterti apposto il cuore. Perché va bene whatsapp e zoom e meet e tutta questa roba qui...ma non c'è niente come l'abbraccio di chi sa come stai e cosa provi. Niente. E forse la cosa più brutta di tutta sta situazione è proprio questa. Che ci stiamo abituando a non abbracciarci più. Sta diventando la nostra nuova normalità. Ecco, io non voglio dimenticarmelo il profumo che hanno le mie amiche, i miei nipotini. Alcuni non ho nemmeno potuto annusarli da quando sono nati, non so di cosa profumano, vedo i loro piedini crescere nelle stories su IG.

Rivoglio la vita di prima, quella dove pronti,via,20 minuti e siamo lì,pizza,chiacchiere,pianti. La vita normale. Non questa vita in stand by.



7 ottobre 2020

BIG BENCH N.97 GRONE

Difficoltà di raggiungimento: 5

Panorama: 7 

Oggi voglio partire a ritroso, dall'ultima Big Bench che abbiamo visitato. Era un sabato pomeriggio di inizio settembre, ci era saltato un impegno fissato e ci siamo detti "Andiamo a trovare una panchina nuova?". E così, spulciando sull'App ufficiale delle BBCP che si chiama Tabui, abbiamo optato per la panchina n.97, a Grone, vicino al lago di Endine, provincia di Bergamo.

Ci si arriva inerpicandosi con la macchina sui Colli di San Fermo, strade a tornanti, fino a più di 1000 mt. Si arriva poi ad un ampio parcheggio, di fronte ad una collina. Davanti, un bar ristorante, sulle colline attorno si praticano sport quali bob, lancio con il paracadute, movimentazione di aeroplanini e droni. Una volta parcheggiata la macchina non si deve fare altro che risalire a piedi la collina tenendo il bar sulla sinistra oppure seguire il sentiero alla sinistra del bar. Noi abbiamo optato per la prima opzione, quindi siamo saliti sulla collina direttamente dall'erba. Una camminata in salita di circa 200 metri, nulla di eccessivamente faticoso (ne abbiamo viste di peggio).

Alla fine si arriva sullo spiano e compare lei, la Big Bench, gialla e bianca:




Il panorama attorno è eccezionale, peccato quel pomeriggio ci fosse un pò di foschia e non si sia potuto apprezzare al massimo. Siamo rimasti un pò a guardare che si lanciava con il parapendio, chi faceva volare gli aeroplanini radiocomandati. Là in cima c'era una piacevole brezza, sicuramente una opzione da valutare durante le calde e afose giornate estive in città.




Abbiamo poi proseguito per una cena direttamente sul lago di Endine, distante circa 20 minuti dalla Big Bench. Questa è stata la nostra 14esima panchina (12esima per Sofia, alla quale ne abbiamo risparmiate 2 decisamente non alla portata di tutti, ve ne parlerò più avanti). Il colore era splendido, panchina tenuta benissimo, peccato non ci fossero i gradini per salire ma oramai abbiamo sviluppato una certa esperienza nel salire con discreta grazia su questi molossi alti 2 metri! Voto complessivo all'esperienza: 7. Un modo insolito di passare un sabato pomeriggio.

Vi auguro una buona giornata...e appuntamento al prossimo post!


2 ottobre 2020

E POI HO SCOPERTO LORO...LE BIG BENCH

È iniziato tutto nel mese di giugno. Venivamo da mesi di clausura, ci era stato proibito spostarci tra regioni, figuriamoci fuori Italia, non parliamo del resto del mondo. A Natale mi ero fratturata il piede e avevo dovuto annullare il viaggio a Dubai a Capodanno. Poi il Covid ha fatto il resto. Cancellato il weekend a Barcellona, annullato il viaggione di agosto. Avevo bisogno di riprendere a muovermi in qualche modo, fosse anche una gita di un giorno a 50 km da casa. Dovevo uscire dal covidcoma nel quale ero piombata.

Così, cercando in giro sul web qualche idea, ecco che ho scoperto loro, le big bench, ovvero le PANCHINE GIGANTI. Sono delle panchine posizionate in luoghi panoramici, sparse soprattutto nel nord Italia. L'idea del suo creatore, Chris Bangle, è quella che anche gli adulti si fermino ad ammirare un panorama con lo sguardo meravigliato di un bambino che si arrampica su di una panchina. In effetti arrampicarsi è la parola giusta, poiché raggiungono i 2 metri di altezza e alcune non hanno né gradini o altro supporto per salirci, quindi un po' di esercizio fisico tocca farlo. Così come non è sempre facile raggiungere il punto in cui sono posizionate. Si va da alcune sistemate a bordo strada con parcheggio a 10 metri, per arrivare ad altre che vengono conquistate solo dopo camminate di alcuni km, spesso in salita. Insomma, ce n'è per tutti i gusti!




Ovviamente in questa mia nuova mania ho coinvolto marito e figlia, entrambi poco adepti al movimento. Siamo partiti da quelle più vicino alla nostra zona, ci siamo spostati nella zona del Monferrato per il mio compleanno, ne abbiamo scoperte 2 in Emilia mentre andavamo al mare durante la nostra vacanza di ripiego...e ovviamente sto programmando un'altra spedizione! Non è come programmare un viaggio vero e proprio, non ti dà l'adrenalina di quando prenoti un nuovo volo...ma è sempre meglio che non fare nulla. E in questi mesi ho imparato ad apprezzare anche le cose più piccole che, se le sai godere con le persone giuste, valgono tantissimo.

Nei prossimi post vi darò qualche info in più sui meravigliosi posti che abbiamo potuto vedere grazie alle nostre gite alla scoperta di Big Bench.

1 ottobre 2020

I'M BACK...AGAIN.

Io e la scrittura siamo come un elastico. Ci sono periodi in cui riesco ad allontanarmi, tengo tutti i pensieri nella mia testa. Poi arriva il momento di massima tensione, quello in cui vengo catapultata indietro con forza inaudita. E allora il bisogno di scrivere ritorna, più forte che mai.


Oggi è il 1 ottobre, mi sembrava bello ricominciare all'inizio del mese,mi sembra l'ennesima dichiarazione di buoni propositi che poi solitamente tende ad arenarsi nel giro di poco. Perché non ho tempo, perché forse non ho nulla di interessante da dire, perché sostanzialmente sono una che, da sempre, si fa troppe domande.

E allora scelgo di ricominciare, per una volta senza avere troppo chiaro di cosa scriverò.

Sicuramente parlerò di viaggi, che sembra abbastanza una contraddizione in quello che è stato in assoluto l'anno peggiore dal punto di vista delle vacanze sognate,programmate e poi annullate. Ma qualcosa sono comunque riuscita a fare. E ve lo racconterò.

Poi c'è il mio lavoro, quello che sto facendo per crescere e migliorare. Ogni giorno è una sfida che mi do l'obiettivo di affrontare e vincere. Non è facile,ma so che ne vale la pena,che è ciò che voglio fare, che è una parte imprescindibile della mia vita.

E poi ci sono loro,la mia famiglia. In primis mia figlia che ha iniziato la prima elementare in questo anno sconvolto dal Covid-19 e che ha rimesso in gioco tutte le nostre certezze. Parlare di lei è da sempre una occasione per tenere traccia della sua crescita,di quanto in fretta lei sia passata da un desiderio che ho rischiato di non afferrare ad una realtà che ogni giorno non manca di meravigliarmi.

Infine, perché sì, se sei una mamma imprenditrice, nella maggior parte dei casi sei sul fondo della lista delle tue priorità, anche se tutto dovrebbe partire dal tuo essere felice, ci sono io. Complicata, incasinata, piena di desideri ma con sempre troppo poco tempo per realizzarli tutti. Ecco, ricominciando a scrivere oggi voglio cercare di portare avanti un obiettivo che mi sono data. Un po' come la sveglia alle 6.30 ogni mattina e gli addominali come prima cosa. Non so se servano davvero a qualcosa visto che poi ho un relazione di assolutamente felice e monogama con la Nutella. Ma quando ogni mattina mi sveglio e li faccio,porto avanti una abitudine e questo mi fa sentire bene. Che in fondo, di questi tempi, è forse la sola cosa che conta davvero.


COSA MI PORTO NELL' ANNO NUOVO

Quest'anno gli anni saranno 39. Non me li sento, non sono pronta. Se penso che mia figlia ne compirà 9 poi! Mi sembra pazzesco quanto ve...