Ho dato un'occhiata all'ultima volta che ho scritto sul blog e non mi sembra vero la quantità di cose che sono successe in questi mesi. La persona che sono oggi non è nemmeno lontanamente l'ombra di quella che scriveva a marzo piena di risentimento e rancore verso certe cose e certe persone (il che non significa che io abbia dimenticato, solo che sto lasciando correre, per quanto certe volte non sia facile). Mi è mancato tantissimo scrivere e condividere quello che mi stava succedendo, ma una parte di me sapeva che aspettare era la cosa giusta da fare. O forse era semplicemente la paura fottuta di un'altra delusione, il dover dare per l'ennesima volta spiegazioni mentre avevo il cuore in frantumi. C'è un numero limitato di cadute che una persona può umanamente sopportare senza spezzarsi le ossa. Così ho deciso di chiudermi in una bolla con pochissime persone, una selezione naturale che si era svolta nei mesi scorsi, quelli in cui si è capito per chi ero un'amica e per chi solo un pettegolezzo da pausa pranzo.
Due anni sono tanti per chi rincorre un sogno che non riesce ad afferrare, due anni sono tanti mentre tutti intorno a te riescono ad ottenere quello che a te sembra essere precluso, e ci riescono molto spesso non desiderandolo nemmeno. Nel grande disegno della vita tutta questa storia mi ha insegnato che siamo assolutamente impotenti di fronte al percorso che qualcuno di più grande ha programmato per noi. La mia mamma l'altro giorno mi ha detto che Dio lancia le sfide solo a chi sa che può affrontarle e sopportarle...e devo dire che fino a quando non ti accorgi che le uniche alternative che hai sono nuotare o affogare, non capisci quanta forza hai dentro. Dopo ogni delusione sembrava non esserci più posto per un altro passo, e invece poi il sole sorgeva e mi rialzavo, mettevo un piede dopo l'altro e andavo avanti. Perché ci sono sogni che non puoi semplicemente chiudere in un cassetto. Ci sono sogni che occupano tutta la tua vita, che sono la tua vita. E non viverli equivale a morire.
Dicevo: in questi mesi di cose ne sono successe veramente tante. Voi mi conoscete, io sono una senza filtri (e infatti poi ne esco sempre coi lividi) ma ho deciso che questa cosa doveva essere fatta in un certo modo. Io e mio marito, ancora qua, al giro di boa dei nostri 10 anni insieme, noi che insieme siamo stati all'inferno e ritorno senza mai lasciarci la mano. Non ho voglia di approfondire troppo questa cosa, vi basti sapere che in questi mesi ci sono state punture (tante), dolore (lancinante), un ricovero in ospedale, una scelta di vita e di amore che chi non è stupido quasi certamente avrà capito dai tanti giri di parole senza stare a fare troppe domande (alle quali comunque potrei anche rispondere, se il più delle volte non avessero il tono del pettegolezzo fine a se stesso o del giudizio non richiesto e comunque espresso da dietro chilometri di ignoranza).
Oggi comunque non mi va di parlare del COME, ma del COSA sta succedendo. Ebbene, lo posso dire finalmente, dopo un tempo assurdamente lungo per una come me, in cui ogni giorno è stata una lunga apnea fatta di ansia e preoccupazione: SONO INCINTA!!!!!!! Cioè con un bambino che sta crescendo dentro di me, un esserino con le manine piccole piccole che nuota nella mia pancia. E che mi sta rendendo la vita un inferno!!!!!
Oramai da parecchie settimane la mia giornata inizia sul wc, o meglio con la testa dentro la tazza proprio (ma chi se ne frega, la ginecologa è entusiasta...perché non tocca a lei ripetere ogni mattina il ballo del vomito!). Tre mesi e abbiamo già capito che ha i gusti e le idee ben precise il nuovo coinquilino qui:
1) Mamma, non voglio che ti azzardi a bere niente di liquido (acqua, latte, succo) fino almeno a mezzogiorno... altrimenti te lo farò vomitare prima che tu abbia finito di deglutirlo...ci ho messo qualche giorno a capirlo ma poi ho afferrato il messaggio...attualmente ho la gola arsa che nemmeno nel deserto del Sahara ad agosto.
2) Mamma, a dire il vero anche la colazione non mi aggrada troppo di prima mattina, quindi penso sia giusto che tu sappia che tutto quello che manderai giù, io lo tirerò su...insomma,non ho molto da fare quaggiù, dovrò pur divertirmi in qualche modo!
3) Mamma, quel Multicentrum Materna che prendi prima di cena mi fa schifo...quindi fai il piacere di vomitarlo tu se no lo farò io e hai visto che so farlo...però la pizza che mandi giù dopo, gram gnam, quella sì che mi piace!
4) Eh, mamma, penso che qui sotto io abbia una scorta di Nutella per sopravvivere a una carestia lunga 10 anni, quindi smettila di mangiarla che mi fai venire i brufoli (in effetti è il primo che è riuscito a togliermi il vizio...se sapevamo che bastava così poco!!!!)
Quando lo abbiamo visto nell'ecografia a 9 settimane era a testa in giù (previdente come la madre, si prepara in posizione!) e muoveva una manina ballonzolando su e giù tipo ballerino di merengue...il mio amore!!!!!Poi durante la visita per la traslucenza invece si è messo di lato, e ha un profilo che ogni volta che lo guardo mi fa sciogliere il cuore...il nasino più bello che io abbia mai visto. Ma come ennesima riprova che il qui presente ha intenzione di essere protagonista indiscusso e che non vuole far sì che la sua mamma abbia una vita normale, abbiamo pensato bene che un bel distacco amniocoriale di 22 mm fosse quello che serviva per mettermi ko e farmi coltivare un pò di sane ansie da aborto, il che non guasta mai. Questo succedeva qualche settimana fa, con tanto di riposo forzato e via, tanto cosa avevi di così importante da fare se non mandare avanti un'azienda? Adesso il distacco si è quasi completamente ridotto, e stiamo uscendo dalla zona più a rischio...ma per chi è arrivato qui come me, la paura non si esaurisce solo perché qualcuno ti dice che il terzo mese è finito e allora puoi tornare a respirare. Avere questo "dono" ti porta inevitabilmente a vivere con la paura attaccata sulla schiena ogni ora di ogni giorno.
Ad ogni modo siamo arrivati al punto in cui la maggior parte delle persone lo sa, siamo entrati nella 13esima settimana e tenerlo nascosto non ha più senso. Ma visto che tutto questo sta accadendo per la prima volta ci sono un sacco di cose che fatico a capire. Una è per quale motivo nella maggior parte dei casi, invece che chiederti come stai, la domanda è "E' maschio o femmina?" e, a ruota "Come lo chiamerete?". Quindi vediamo di chiudere subito la pratica inerente alla questione del nome. Poiché io e Dany abbiamo deciso che non vogliamo conoscere il sesso...lo so, lo so, sarà un supplizio, e come farete a comprare le cose, dammi il numero della ginecologa che glielo chiedo io poi lo tengo per me giuro (by mamma), è inconcepibile che la zia non possa sapere il sesso di suo nipote voi siete solo i genitori (by zia Ila). Ecco, vi prego, abbiamo già tante troppe annotazioni a riguardo...keep calm che dicembre arriva in fretta...non è bello avere una sorpresa sotto l'albero di Natale?! Ad ogni modo, questa al momento è la decisione, salvo contrordine dovuto ad uscita di senno della mamma (il papà ha sicuramente una forza di volontà maggiore e molti meno ormoni in circolo).
Pertanto si è posto fin dal principio il problema di come denominare il coinquilino in questi mesi. Poiché ogni cavolo di nome da utilizzarsi ne delineava il genere maschile (fagiolino & compagnia bella) che potrebbe essere corretto solo al 50%, abbiamo deciso che non vogliamo avere preferenze, quindi abbiamo creato il nome perfetto: SOFIEGO. Sofia + Diego = Sofiego. E quando lo vedremo lo sapremo anche se per il momento abbiamo i seguenti pronostici:
-NONNA: Femmina, perché ti si sono gonfiate subito le tette quindi vuol dire che hai in circolo tanti ormoni femminili;
-ZIA ILA: Devi avere un maschio ma forse sarà una femmina e in ogni caso cambio idea circa 2 volte a settimana;
-ZIA PAOLA: Sento che sarà una bambina;
-PAPA': No Comment, penso ma non dico.
Per ora quindi la vita procede così, la pancia si fa notare (veramente ha iniziato a farsi notare già alla decima settimana!), ho guadagnato una taglia di reggiseno per la gioia di mio marito (che a causa del distacco non può però godere di cotanto ben di Dio!). Come sto? Non lo so. Dico davvero. Vivo ancora nella fase non è vero non sta succedendo a noi, troppa fortuna. Il che dopo tutto l'inferno che abbiamo passato è un'autentica follia pensarlo, ma stava diventando tutto così difficile che pensarmi mamma è davvero un qualcosa che va oltre ogni aspettativa. Il miracolo invece c'è, è lì, con un cuoricino che batte e le manine che si muovono. Tutto per noi. Finalmente questa volta è il nostro miracolo. Voluto disperatamente, con le unghie e con i denti, afferrato e tenuto qui in questo mondo a dispetto di ogni pronostico. NOSTRO. La felicità più forte mai provata, la felicità più forte che si potrà mai provare nella vita.
Ci sono tante cose che mi frullano nella mente, che vorrei dire ma oggi ancora no. Oggi no perché oggi è il giorno della felicità, il giorno in cui la smettiamo di dire le cose a metà, le mezze verità, le mezze bugie, in cui finalmente urliamo al mondo che tra qualche mese saremo in 3. Che il sogno realtà diverrà. Per tutto il resto c'è tempo.