Ieri, sabato. Il sabato è statisticamente il giorno in cui mi capita più spesso di finire travolta dai miei pensieri. Ieri sera è successo, tornando dalla spesa. Non mi ricordo quale cavolo di domanda mi abbia fatto Dany, probabilmente non c'entrava un cavolo, e io mi sono messa a piangere (sono gli ormoni, continuiamo ad usare la scusa degli ormoni, è perfetta!).
In cinque secondi sono stata travolta dal ricordo di tutto quello che è successo in questi mesi, dal dolore, dalla sorpresa, dal sentirmi una donna senza speranza all'essere una donna fortunata nonostante tutto.
E ho pensato che è facile, per le persone che non mi conoscono davvero, credere che ADESSO tutto sia cambiato, che essere dall'altra parte (cioè incinta) faccia di me una persona diversa da quella che ero solo 4 mesi fa. Beh, non è così. Ed è per questo che stamattina ho postato su Facebook questo articolo comparso su D La Repubblica qualche mese fa: 10 cose da non dire agli amici senza figli. Perché queste frasi me le sono sentita dire per anni, i "Beati voi, vi invidio", i "Godetevi la vita voi che potete", frasi dette senza pensare, le ho mandate giù insieme alle lacrime, mentre fingevo di non starci male ma in realtà ci morivo. E, credetemi, non basta un test di gravidanza positivo, un'ecografia dove vedi il tuo miracolo che si muove e che è lì a scombussolarti la vita per non tornare con la mente a quelle persone per le quali prima andavi evitata come la peste e adesso che sei incinta invece sei diventata miracolosamente "normale". L'infertilità è una piaga che la maggior parte della gente non sa come affrontare, quindi evitarla è la soluzione migliore. Peccato che non ci sia niente di più forte e testardo di una donna che non riesce ad avere un bambino. E quella donna, statene certi, non dimenticherà chi l'ha guardata con schifo malcelato. Io non l'ho fatto. Non ci riesco. Non posso dimenticare. E nemmeno voglio. Esserci adesso è troppo facile. Dovevi esserci mentre gli esiti degli esami mi condannavano ad una strada in salita. E infatti chi ha avuto la forza di starmi accanto in quei momenti, ha e avrà sempre la mia riconoscenza. Certi gesti te li porti nel cuore per sempre.
Quelli sono gli zii di Sofiego. Che io amo immensamente e che anche lui/lei ha imparato ad amare fin da quando era ancora un abbozzo di cellule, in bilico in questa vita. A proposito di Sofiego...il topolino cresce e mercoledì lo rivedremo...è comunque incredibile quanto sia diventato grande dalla prima ecografia dove c'era semplicemente una palla al posto della testa, alla seconda dove se ne stava beatamente a testa in giù muovendo la manina a paletta per arrivare a quella dove già sembra un bambino a tutti gli effetti, con il nasino più bello che si sia mai visto...AMORE DELLA SUA MAMMA!!!!!!!
E poi c'è lei, la mamma, cioè io, che non ha messo su un etto che sia uno (grazie al vomito e alla nausea che continua tuttora) ma che in compenso ha perso la capacità di entrare in qualunque paio di jeans da oramai 2 mesi. Vi lascio alle vostre personali interpretazioni sulla forma della pancia, a me sembra semplicemente un pancino adorabile :)
Vi auguro una buona domenica...noi pensavamo di montare la piscina ma a quanto pare il tempo sarà schifoso per tutta la settimana, quindi tutto rimandato...meglio così perché io sono taaaaaaaanto stanca :)
Vi abbraccio,
S.
...che voglia di nausea...
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