Lo sapete tutti, sono una mamma. In particolare, una mamma che lavora. Nella fattispecie una mamma che ha un'attività e lavora parecchio.
In questi primi 4 mesi e mezzo di vita della mia bambina ho sempre cercato di fare il giocoliere destreggiandomi tra lei, la casa e il lavoro. E devo dire che, certi giorni più certi giorni meno, me la sono sempre cavata abbastanza bene. Fino a ieri. Ieri qualcosa si è inceppato e tutte le mie certezze sono crollate.
Devo dire che non c'erano stati segni premonitori. Alla mattina Sofia era rimasta a casa con Dany come quasi ogni giorno, aveva giocato, dormito, mangiato, solita routine di una bambina di 4 mesi e mezzo. Poi a pranzo sono arrivata a casa, come sempre di corsa, e me la sono goduta per la canonica ora d'aria concessa alla sottoscritta durante il giorno. Poi è arrivata la nonna, come ogni pomeriggio, e io sono tornata in ufficio. Quello che è successo da quel momento è poco chiaro. Fatto sta che mia mamma mi ha chiamata in ufficio parecchio agitata dicendomi che Sofia piangeva da 2 ore e che non riusciva a farla smettere. Piangeva in braccio, sdraiata, piangeva persino sul fasciatoio che è in assoluto il posto che più la diverte e dove sgambetta a tutto spiano. Al che ho fatto la cosa più naturale del mondo, quella che fortunatamente (almeno quello) essere padrona mi consente di fare. Ho preso e sono corsa a casa. Avevo il cuore in gola, ho fatto quei 7 km dall'ufficio a casa senza praticamente vedere la strada. Immaginavo la mia piccolina che piangeva sconsolata, che mi cercava e io non c'ero.
E in quei momenti mentre tornavo da Sofia ho capito la grande fortuna che hanno le mamme che non lavorano, che possono stare a casa coi propri bambini. Non conoscono il senso di colpa, che è una cosa bestiale, che ti attanaglia le viscere. E ne scopri il vero e profondo significato solo quando diventi mamma e sei costretta a dividere la tua vita tra tuo figlio e il tuo lavoro. E in ogni momento della giornata ti senti sempre inadeguata, sempre nel posto sbagliato. Quando sei a casa ti torna in mente il lavoro, quando sei in ufficio pensi a chi sta a casa. E al fatto che qualcuno che non sei tu gode dei sorrisi di tua figlia, dei suoi discorsi e dei suoi versetti. Non ho scoperto ieri che questa sarebbe stata la mia vita. Fin dal momento in cui ho deciso di rincorrere il sogno di essere mamma sapevo che non mi sarei mai potuta prendere le libertà di quelle donne che scelgono/possono fare solo le mamme. Ma non pensavo sarebbe stata così dura. Quando arrivo a casa alla sera trovo la mia bambina che spalanca gli occhioni e mi sorride tutta contenta. E io mi sento morire perché durante il giorno mi è mancata tantissimo, perché vorrei poter avere a disposizione di più di qualche ora prima che si addormenti alla sera.
Comunque poi come è finita ieri? Che sono arrivata a casa, l'ho presa in braccio, lei mi si è accoccolata addosso e basta, il problema è passato. E da una parte ho tirato un sospiro di sollievo, dall'altra mi sono sentita ancora più in colpa. Da quando sono arrivata a casa poi l'allarme è rientrato, si è addormentata alle 19.30 e si è svegliata alle 06.15 stamattina, sorridente e splendida come solo lei riesce ad essere. Ad aggiungere benzina sul fuoco però c'è stato chi ha insinuato che Sofia sia TROPPO IN SIMBIOSI con me. A 4 mesi un bambino dovrebbe essere in simbiosi con chi???? E soprattutto, stiamo parlando di una bambina che da quando ha un mese (se non anche prima) ha iniziato a passare 3/4 della sua giornata con persone che non sono la sua mamma, e nonostante questo si è sempre comportata benissimo (che poi non è che quello di ieri sia stato un capriccio, era semplicemente un pomeriggio no). Quindi non diciamo stronzate, ci mancherebbe che io, la sua mamma, non riuscissi a farla calmare, è il mio mestiere! Comunque da ieri pomeriggio sono un pò turbata e pensierosa, sebbene io sappia di non avere alcuna strada alternativa da percorrere mi sono chiesta se potrei essere una mamma migliore per la mia cucciola. La risposta che per ora sono riuscita a darmi è che sto facendo del mio meglio, azzerando me per dare tutto a lei. Sofia non mi sembra una bimba complessata, anzi, quindi forse la cosa migliore da fare è smettere di dare ascolto a chi pensa di sapere sempre cosa è meglio per gli altri. Certo che vorrei passare più tempo con lei, certo che vorrei essere quel genere di mamma che ad un certo punto del giorno si chiede "E adesso cosa faccio?" quando magari i bambini dormono. Io questa domanda non corro mai il rischio di farmela, anzi magari mi chiedo come potrei fare per avere a disposizione più tempo per fare tutto.
Detto questo vado avanti, cercando di eliminare dalla mia mente l'immagine della mia cucciola che singhiozzava quando sono entrata in casa come a volermi dire "Dove sei stata mamma? Ti cercavo e tu non c'eri". Chi passa tutto il giorno coi suoi bambini e si lamenta dicendo che vorrebbe altri stimoli fuori casa, credimi amica mia, non sai di cosa accidenti parli, dai retta a me.
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