Prima o poi succede. Inevitabilmente. E' il cerchio della vita.
Prima dei 30 anni le conversazioni tra amiche si concentrano soprattutto sullo sposarsi/non sposarsi/con chi sposarsi. Se sei fortunata ti sei già accaparrata l'esemplare maschio con il quale mettere su casa, dividere un mutuo ventennale, fare lotta greco-romana per chi si accaparra il telecomando della tv. Ti manca solo l'ultimo guizzo, ossia farti fare la proposta di matrimonio lasciandolo convinto di aver preso lui la decisione di compiere il grande passo. Grande notizia: l'uomo, per natura, non decide, mai. E' fermamente convinto che l'universo sa di cosa lui ha bisogno e provvederà alle sue necessità. Per questo motivo a 35 anni suonati ignora ancora in quale cassetto stanno le sue mutande e crede che i panni sporchi migrino spontaneamente dalla sedia alla lavatrice, dalla lavatrice allo stendino, dallo stendino all'asse da stiro e poi magicamente puliti, asciutti, stirati e ripiegati tornino tra le sue mani. Pertanto se siete ancora lì, dopo 10 anni, in attesa di un anello, muovetevi voi o invecchierete aspettando. Mio marito è stato piuttosto ricettivo da questo punto di vista devo ammettere, l'ho tolto dalla piazza a 23 anni e portato all'altare non ancora 30enne. Ha anche messo insieme una specie di proposta di matrimonio e mi ha regalato uno splendido brillo (dopo 10,30,75 imbeccate). Abbiamo sempre saputo che ci saremmo sposati, lo desideravamo entrambi e abbiamo realizzato questo sogno comune. Non avendo convissuto prima non posso ovviamente dire che non è cambiato nulla, perché per noi con il matrimonio è cambiato tutto. Sono felice di essermi sposata e di aver sposato lui. Sarebbe potuta andarmi meglio? Può darsi. Sarebbe potuta andarmi peggio? Sicuramente.
Se invece ti è andata male e Mr. Right non è ancora comparso all'orizzonte, inizia a salirti l'ansia, l'orologio biologico rintocca che nemmeno il Big Ben ed ecco che partono tutte le menate della quasi 30enne che si sveglia all'improvviso sentendosi una vecchia zitella che morirà triste e sola in una casa piena di gatti. A quel punto lì inizi a capire che DEVI trovare un uomo, e parti per una ricerca che nemmeno quella del Santo Graal. Alcune volte va bene, ho un'amica carissima che ha trovato l'amore della sua vita proprio dopo numerose delusioni intorno ai 30 anni, altre volte devi cercare e cercare e cercare perché l'infame non vuole farsi trovare.
Ma in realtà volevo parlare oggi di quello che succede dopo, quando hai trovato l'uomo giusto, ti sei indebitata per la casa e per il matrimonio e per il viaggio di nozze. Passa X tempo, variabile per ogni coppia, e si arriva al momento in cui uno dei due, 99,9% dei casi è la donna, solleva l'argomento "E se facessimo un bambino?". Gelo. Panico.
Per me e mio marito in realtà è stato molto naturale, l'anno dopo il matrimonio, un anno prima di quanto avevamo previsto quando ne parlavamo in modo del tutto astratto, pensare di allargare la famiglia. Lasciamo perdere i motivi che ci hanno portati a farlo quasi 4 anni dopo, l'importante è esserci riusciti, Sofia è la nostra vita, la gioia dei nostri occhi e rifarei tutto quello che ho fatto.
Quando tra amiche si inizia a tirare fuori l'argomento figli, si scoperchia un vaso di Pandora che diventa poi impossibile richiudere. Perché in fondo in ognuna di noi scatta ad un certo punto della vita l'istinto materno. Poi ci sono donne che si accorgono di non desiderarlo davvero e allora vivono la loro vita felici e zie :) Ma la stragrande maggioranza un figlio lo vuole. C'è quella che ha paura perché forse lui non è pronto (nemmeno tu sei pronta amica mia, credi a me), quella che è pronta lei pronto lui ma il lavoro non lo permette (difficilmente ci sarà il momento giusto per avere un figlio, inutile aspettare un momento che perfetto non sarà mai per una cosa così), quella che ha paura del parto e del dolore (ripatirei tutto il dolore di quella notte per il primo incontro occhi negli occhi con mia figlia, il dolore non può essere un motivo per non fare un figlio), quella che ha paura di quanto cambierà la sua vita (non puoi neanche immaginare quanto!!!!).
In realtà rispondere alla domanda "Perché avere un figlio?" è una delle cose più difficili da fare, ma oggi ho deciso di provarci. Ecco secondo me 3 motivi per cui vale la pena fare un figlio.
-Ti rende una persona migliore. Avere un bambino ti stravolge completamente l'esistenza, non solo a livello fisico (anche se quella è la prima cosa che si pensa) ma anche e soprattutto a livello mentale. Quando, dopo aver partorito, riesci ad alzarti e barcollando raggiungi il bagno come se avessi percorso 50 km, ti guardi allo specchio e ti vedi una persona diversa. Dare la vita è qualcosa di inspiegabile a parole, non è semplicemente vedere un bambino, è vedere il TUO bambino, che era dentro di te, che si è nutrito di te per 9 mesi e al quale hai parlato, urlato, cantato e letto libri (sì,io leggevo alla mia pancia,e allora!?). Tu lo/la guardi e tutto cambia, il tuo modo di vedere il mondo, che da quel momento è un posto più bello anche se di questi tempi c'è poco da stare allegri. E ti accorgi che farai qualunque cosa per proteggere tuo figlio se il mondo si farà troppo crudele. Io già prima ero una persona veramente poco egoista ma da quando c'è Sofia ho totalmente perso questa capacità. Non riesco a togliere tempo a lei per concederlo a me, anche se ne avrei bisogno. Non conta il sapere che lei sarà mia per sempre e che abbiamo tutto il tempo del mondo da passare insieme (che poi alla fine chi lo sa di quanto disponiamo in questa vita?!). Quando magari dorme o sono in ufficio, non vederla per qualche ora mi crea un senso di vuoto nel cuore che mi fa aspettare con ansia il momento in cui rivedrò il suo sorriso, l'unica cosa che riesce a cancellare una giornata storta. Quindi avere un bambino ti fa imparare ad essere un po' più paziente, meno incazzosa, meno perfetta. Da quando c'è Sofia la lotta contro la perfezione è la mia sfida quotidiana. Certe volte chiudo gli occhi, fingo di non vedere quel gran casino che è il mio soggiorno e gioco con la mia bambina, mi godo il suo sorriso e la sua risata. Sistemerò dopo (tanto per la vita sociale che faccio, non ci sono molte persone che vengono a vedere in che stato è la mia casa!).
-Ti fa capire cosa conta davvero nella vita. Quando hai un figlio, se hai 50 euro in più li spendi per lui, cose inutili, cose che nemmeno ricorderà di avere avuto. Ma, soprattutto quando sei una mamma che passa poco tempo con il suo bambino e vive di sensi di colpa, ti convinci che riempire la tua assenza di oggetti possa servire a qualcosa. In realtà non è così perché il 90% delle cose che compri per tuo figlio lui non le caga per niente, ma fanno stare meglio te, almeno per qualche ora. Quando arriva un bambino nella tua vita, un sacco di cose diventano poco importanti e, di contro, altre acquistano molta più importanza. Impari che non devi farti rovinare la vita dalle persone invidiose, sei troppo impegnata ad essere felice del tuo piccolo tesoro per ribattere alle persone acide. Impari ad apprezzare ancora di più le persone che ti amano per quella che sei, anche se magari non sarai più presente come prima, parlerai quasi solo di tuo figlio e uscire alla sera diventerà off limits. Impari che gli oggetti sono belli ma sono solo oggetti, mentre il valore di un momento passato al parco con il tuo cucciolo, coccolarsi sul lettone in 3 la domenica mattina, vederlo sgranare gli occhi davanti ad un peluche gigante, quelle sono cose che ti fanno bene al cuore. E che, il più delle volte, non costano niente. Poi se ad una mamma piacevano certe cose, nel mio caso le borse, non è che quando partorisci ti fanno anche una lobotomia; continuano a piacerti, solo finiscono un pò più giù nella lista dei desideri.
-Non guarderai più il tuo uomo con gli stesso occhi. E, cosa altrettanto importante, lui non guarderai più con gli stessi occhi te, dopo che gli avrai regalato la gioia di un figlio e, ai suoi occhi, sarai diventata una super donna. Non raccontiamoci palle, quando si diventa genitori e nella propria silenziosa e tranquilla vita arriva un neonato che ha l'impatto di una bomba atomica, tutte le coppie vacillano. Chi più, chi meno, in base alla propria soglia di sopportazione. All'inizio c'è il fatto che il bambino non dorme più di 4 ore per notte, poi subentra il fatto che magari inizia a dormire ma di giorno diventa impossibile ritagliarsi un momento per stare insieme (e col cavolo che la notte si pensa ad altro...accumulare ore di sonno è fondamentale!!!!). Morale che i nervi si fanno sempre più tesi e le giornate diventano un'unica lunga litigata, magari senza toni accesi, ma il rancore inizia a scavare e bisogna sapere quando fermarsi. Fermatevi e chiedetevi se avete DAVVERO voglia di sprecare energie per litigare con vostro marito su chi ha cambiato più pannolini nell'ultima settimana. Probabilmente la risposta è no. Io l'ho imparato sulla mia pelle, ci sono alcune cose che resto convinta di fare meglio di mio marito, ma considerato il fatto che lui si prende cura di Sofia ogni mattina e quando torno a casa dall'ufficio la bambina ha quasi sempre finito di mangiare, chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e passo oltre, fregandomene del come e godendomi semplicemente il risultato finale. Poi ci sono alcune cose invece dove è bene chiarirsi. Io ci ho rimuginato per mesi e poi alla fine sono sbottata. Avevo bisogno di un pò di tempo per me, che non fosse quello che passavo in ufficio. Mio marito inizialmente non capiva perché mi lamentassi, poi con calma l'ho fatto ragionare e ha capito di cosa stavo parlando. Certi giorni bisogna rinfrescargli la memoria, ma posso senza dubbio affermare che ho scelto l'uomo migliore con cui fare un figlio. Quando vedo Sofia con che occhi lo guarda ho la certezza che ne è valsa la pena soffrire per arrivare ad avere il nostro piccolo angelo. Non saremmo mai stati così uniti se non fosse arrivata lei a riempirci la vita di ancora più amore.
Ho scritto questo post per te, che sei da mesi in eterno conflitto tra il desiderio di un figlio e di una famiglia e il pensiero del lavoro. Dai retta a me che ci sono passata, non è facile ma si fa. Fino a quando un bambino è solo un'ipotesi astratta ci nascondiamo dietro mille alibi e paure e ci convinciamo di non riuscire ad affrontarlo. Poi quel bambino è lì, dentro di noi, e capisci che devi reagire. Per lui. E scatta l'autoconservazione. Affronti giorno dopo giorno vedendo il cielo che man mano si rischiara, quel piccolo fagiolino diventa sempre più una presenza centrale nella tua vita e il resto finisce un pò sullo sfondo. Te lo dice una che nei 9 mesi di gravidanza ne ha affrontati tanti di momenti complicati sul lavoro, da pensare "Adesso finisce che perdo il bambino con tutto questo stress". E invece sopravvivi, acquisisci forza. Se desideri un figlio, allora vai e insegui il tuo desiderio. Non c'è niente di peggio che vivere con il rimpianto. E chi lo sa meglio di me, che avrebbe potuto rassegnarsi ad una vita senza figli?
-Ti fa capire cosa conta davvero nella vita. Quando hai un figlio, se hai 50 euro in più li spendi per lui, cose inutili, cose che nemmeno ricorderà di avere avuto. Ma, soprattutto quando sei una mamma che passa poco tempo con il suo bambino e vive di sensi di colpa, ti convinci che riempire la tua assenza di oggetti possa servire a qualcosa. In realtà non è così perché il 90% delle cose che compri per tuo figlio lui non le caga per niente, ma fanno stare meglio te, almeno per qualche ora. Quando arriva un bambino nella tua vita, un sacco di cose diventano poco importanti e, di contro, altre acquistano molta più importanza. Impari che non devi farti rovinare la vita dalle persone invidiose, sei troppo impegnata ad essere felice del tuo piccolo tesoro per ribattere alle persone acide. Impari ad apprezzare ancora di più le persone che ti amano per quella che sei, anche se magari non sarai più presente come prima, parlerai quasi solo di tuo figlio e uscire alla sera diventerà off limits. Impari che gli oggetti sono belli ma sono solo oggetti, mentre il valore di un momento passato al parco con il tuo cucciolo, coccolarsi sul lettone in 3 la domenica mattina, vederlo sgranare gli occhi davanti ad un peluche gigante, quelle sono cose che ti fanno bene al cuore. E che, il più delle volte, non costano niente. Poi se ad una mamma piacevano certe cose, nel mio caso le borse, non è che quando partorisci ti fanno anche una lobotomia; continuano a piacerti, solo finiscono un pò più giù nella lista dei desideri.
-Non guarderai più il tuo uomo con gli stesso occhi. E, cosa altrettanto importante, lui non guarderai più con gli stessi occhi te, dopo che gli avrai regalato la gioia di un figlio e, ai suoi occhi, sarai diventata una super donna. Non raccontiamoci palle, quando si diventa genitori e nella propria silenziosa e tranquilla vita arriva un neonato che ha l'impatto di una bomba atomica, tutte le coppie vacillano. Chi più, chi meno, in base alla propria soglia di sopportazione. All'inizio c'è il fatto che il bambino non dorme più di 4 ore per notte, poi subentra il fatto che magari inizia a dormire ma di giorno diventa impossibile ritagliarsi un momento per stare insieme (e col cavolo che la notte si pensa ad altro...accumulare ore di sonno è fondamentale!!!!). Morale che i nervi si fanno sempre più tesi e le giornate diventano un'unica lunga litigata, magari senza toni accesi, ma il rancore inizia a scavare e bisogna sapere quando fermarsi. Fermatevi e chiedetevi se avete DAVVERO voglia di sprecare energie per litigare con vostro marito su chi ha cambiato più pannolini nell'ultima settimana. Probabilmente la risposta è no. Io l'ho imparato sulla mia pelle, ci sono alcune cose che resto convinta di fare meglio di mio marito, ma considerato il fatto che lui si prende cura di Sofia ogni mattina e quando torno a casa dall'ufficio la bambina ha quasi sempre finito di mangiare, chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e passo oltre, fregandomene del come e godendomi semplicemente il risultato finale. Poi ci sono alcune cose invece dove è bene chiarirsi. Io ci ho rimuginato per mesi e poi alla fine sono sbottata. Avevo bisogno di un pò di tempo per me, che non fosse quello che passavo in ufficio. Mio marito inizialmente non capiva perché mi lamentassi, poi con calma l'ho fatto ragionare e ha capito di cosa stavo parlando. Certi giorni bisogna rinfrescargli la memoria, ma posso senza dubbio affermare che ho scelto l'uomo migliore con cui fare un figlio. Quando vedo Sofia con che occhi lo guarda ho la certezza che ne è valsa la pena soffrire per arrivare ad avere il nostro piccolo angelo. Non saremmo mai stati così uniti se non fosse arrivata lei a riempirci la vita di ancora più amore.
Ho scritto questo post per te, che sei da mesi in eterno conflitto tra il desiderio di un figlio e di una famiglia e il pensiero del lavoro. Dai retta a me che ci sono passata, non è facile ma si fa. Fino a quando un bambino è solo un'ipotesi astratta ci nascondiamo dietro mille alibi e paure e ci convinciamo di non riuscire ad affrontarlo. Poi quel bambino è lì, dentro di noi, e capisci che devi reagire. Per lui. E scatta l'autoconservazione. Affronti giorno dopo giorno vedendo il cielo che man mano si rischiara, quel piccolo fagiolino diventa sempre più una presenza centrale nella tua vita e il resto finisce un pò sullo sfondo. Te lo dice una che nei 9 mesi di gravidanza ne ha affrontati tanti di momenti complicati sul lavoro, da pensare "Adesso finisce che perdo il bambino con tutto questo stress". E invece sopravvivi, acquisisci forza. Se desideri un figlio, allora vai e insegui il tuo desiderio. Non c'è niente di peggio che vivere con il rimpianto. E chi lo sa meglio di me, che avrebbe potuto rassegnarsi ad una vita senza figli?
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