19 marzo 2019

IL BELLO DI ESSERE PAPA'

I papà sono fortunati. Si prendono solo il meglio del rapporto coi loro figli.

Il papà serve per giocare, la mamma per fare i compiti.
Il papà è il poliziotto buono, la mamma quello cattivo. Sempre.
Il papà è il principe del castello, la mamma la matrigna stronza.

Prima foto ufficiale papà&figlia

Quando una donna scopre di essere incinta, da quel momento inizia a sentirsi mamma.  Sarà la nausea perenne, il bruciore di stomaco, il rapporto di simbiosi con il water. Mancano ancora 7 mesi ad avere un figlio in braccio e già hai capito come sarà l'antifona. #maipiulibera.
Quando ad un uomo viene detto che diventerà papà, fatica a capire cosa implicherà quel cambiamento di ruolo. Fino a quando non vede suo figlio per la prima volta, urlante e sporco di sangue e placenta, l'uomo è convinto che niente cambierà. Cosa sarà mai un bambino? Pregasi notare la faccia perplessa del maschio qui sopra ritratto al cospetto di sua figlia nel momento in cui capisce che FORSE ha un pochino sottovalutato la cosa!

E poi la vita scorre, i figli crescono e i papà pure (anagraficamente, ovvio), si guardano e imparano l'un l'altro. Si passa dal cambiare pannolini e dare biberon a rispondere a domande assurde. Si passa dall'essere degli eroi ad essere dei nemici. E mentre si attraversa ogni fase bisogna restare lì, fermi, senza vacillare, sempre pronti ad offrire una mano per rialzarsi, una spalla su cui piangere, a fare da contraccolpo agli ormoni che parlano al posto loro. Non c'è cosa più difficile che far capire ai propri figli che quello che facciamo è per il loro bene. E' difficile quando hanno 4 anni e cerchi di spiegargli che non è bene buttarsi da un muretto alto 3 metri, è impossibile quando hanno 13 anni e vivono con la convinzione che tu gli stia rovinando la vita perché gli vieti di fare quello che TUTTI gli altri fanno.



I figli sono la nostra scommessa più grande, la più difficile e la più straordinaria. Spostano sempre un pò più in là i nostri limiti, la nostra pazienza. Tirano fuori il nostro peggio ma anche il nostro meglio. Per loro daremmo la vita, li guardiamo e il cuore ci esplode di gioia e di orgoglio, salvo un momento volerli eliminare!
Mio marito e mia figlia hanno un rapporto che definirlo "conflittuale" non rende l'idea. Uno Scorpione (lui) e un Sagittario (lei). Si stuzzicano, si urlano addosso, si abbracciano, litigano, si coccolano. Sono meravigliosi insieme. Quando c'è da giocare ovviamente la prima scelta è sempre il papà, quando c'è da pulire cacca, naso o lavare denti mammaaaaaaaaaaaa!


Li guardo e non posso fare a meno di essere orgogliosa di quello che ho. Di aver combattuto tanto per aver avuto una figlia e per aver reso mio marito un papà.
Solo gli anni ci diranno che figlia avremo cresciuto e cosa lei penserà di me e mio marito come genitori. Mi piacerebbe riuscire ad avere con lei il tipo di rapporto che ho con mia mamma. E mi piacerebbe ancora di più che Daniele riuscisse ad essere per lei quello che mio padre è per me: una guida, un esempio, una persona da rendere orgogliosa. Mio padre ha tanti difetti: è taciturno, introverso, uno che non ti dice mai ti voglio bene; uno che dice agli altri quanto è orgoglioso di te ma a te non lo riesce a dire. E spesso sarebbe l'unica cosa che avrei bisogno di sentirmi dire. Ma è così e non posso farci nulla. L'unica cosa che posso cercare di "cambiare" è come mio marito esprime i suoi sentimenti verso Sofia, per far sì che a lei non manchi questo sentirsi dire che è la figlia migliore del mondo. Abbiamo tempo, ce la faremo.


A tutti i papà che conosco, a chi desidera tanto esserlo e nel frattempo si accontenta di fare lo zio. A mio marito che è un papà eccezionale, al mio papà che è un uomo eccezionale. A tutti voi, auguri per la vostra festa!

8 marzo 2019

LA FESTA DELLA DONNA E' OGNI GIORNO

Alla donna che sono diventata da quando ho messo al mondo un'altra donna.

Alla donna che sono diventata da quando gestisco un gruppo di uomini in un mondo di uomini.


Alla donna che sono diventata da quando ho capito che meno cose possiedo, più sono felice di quelle che ho.


Alla donna che sono diventata da quando ho imparato a non aspettare a dire ti amo, perché potrebbe essere troppo tardi.


Alla donna che sono diventata da quando ho deciso che non voglio essere la più ricca d
el cimitero quando morirò, ma voglio un cuore ricco adesso, di esperienze, di momenti, di sogni realizzati.

Alla donna che sono, alle donne della mia vita, alla donna che mi ha dato la vita, alla donna a cui ho dato la vita...a tutte voi: siete donne speciali, non abbiamo bisogno di un uomo che ce lo dica oggi con una mimosa puzzolente, dobbiamo averne consapevolezza dentro di noi. Oggi, sempre!
 





Quando Sofia è nata il mio primo pensiero è stato "Che naso schiacciato, se le resta così per sempre?", il secondo "E' femmina, la mia meravigliosa guerriera!". Poi sono passati i giorni, lei è cresciuta e mi sono trovata per le mani questo concentrato di testardaggine mista a dolcezza così simile a me da spaventarmi. Mi chiedo spesso che mondo le sto lasciando in eredità. Un mondo dove Trenitalia regala alle donne una caramella al limone nel giorno dell'8 marzo, un mondo dove una donna stuprata invece che essere difesa si sente accusare di essersela cercata, un mondo dove se un marito ammazza a suon di botte la moglie "sicuramente un motivo c'è".
NO NO e NO. Questo mondo qui mi fa paura. Le nostre figlie meritano un mondo dove le donne possono essere libere di diventare ciò che vogliono, con le stesse identiche opportunità degli uomini. Un mondo dove chi violenta e uccide non può avere un alibi. Un mondo dove una donna può uscire di casa da sola senza avere paura. Un mondo che rispetta le donne. Ma non perché le donne sono deboli e devono essere protette o difese. Semplicemente perché le donne devono poter vivere LIBERE. Dalla notte dei tempi abbiamo dimostrato quello che sappiamo fare. In questa società degli anni 2000 ancora di più. Una società che ci vuole donne in carriera, mamme, casalinghe, amanti, badanti. Una società che si aspetta tutto e in cambio non da nulla, nemmeno il rispetto. Da qui dobbiamo ripartire. Con la speranza che le nuove generazioni di donne come Sofia abbiamo il mondo aperto davanti a loro, non per una stupida legge sulle quote rosa, ma perché è un diritto sacro.

COSA MI PORTO NELL' ANNO NUOVO

Quest'anno gli anni saranno 39. Non me li sento, non sono pronta. Se penso che mia figlia ne compirà 9 poi! Mi sembra pazzesco quanto ve...