13 giorni. 13 giorni sono passati da quando mi sono fratturata il piede. Da quando ho perso la libertà di gestire il mio corpo e la mia vita come meglio credessi. Da quando ho mandato a puttane le vacanze invernali. Da quando ho iniziato ad avere le stampelle come fedeli compagne (e dal 31 dicembre anche una meravigliosa sedia a rotelle per muovermi in casa, che ha reso ancora più lampante quanto dovremmo ritenerci fortunati di camminare su due gambe invece che essere costretti su quegli arnesi!).
13 giorni su 40. Praticamente nulla. Aspetto il 30 gennaio come il giorno del giudizio, sapendo bene che il controllo dal traumatologo sarà solo una tappa intermedia. Non sarà la fine, il 30 gennaio non sarò in piedi, senza stampelle, pronta a riprendere la mia corsa in pausa pranzo, a buttarmi alle spalle tutto quello che è successo. Spero mi sarà concesso almeno di iniziare ad appoggiare il piede con le stampelle, potrebbe già essere un discreto successo. Vedremo. Per ora io e il mio gambone Robocop conviviamo ancora, tra gioie e dolori.
Lo stop forzato (che poi la forzatura sta semplicemente nell'avermi vietato di viaggiare e nell'incapacità di gestire le più semplici faccende quotidiane in casa, nulla che riguardi il lavoro, che sto portando avanti) mi ha costretto a rallentare un pò. E mi ha permesso di focalizzarmi su certi aspetti di questo 2020 che saranno prioritari per la mia vita.
1) LAVORO. Voglio essere sempre più alla guida della mia azienda, sempre più preparata, sempre più leader, sempre più capace di portare la mia attività dove voglio che vada. Le responsabilità non mi hanno mai spaventata, ma in questo 2020 devo ancora di più mettermi a capo dell'azienda e portarla alla vittoria. Voglio imparare ad essere una brava leader per i miei dipendenti e collaboratori, voglio che il posto in cui lavoriamo possa essere il migliore per tutti. Ho iniziato un percorso che spero porterà i suoi frutti, arrivati a questo punto è il momento di sgomberare il campo da tutti i possibili fraintendimenti, da tutte le situazioni equivoche e seminare per un futuro che desidero produttivo e sereno.
2) AFFETTI. Dopo quello che è successo mi sono resa conto ancora di più che le persone che davvero tengono a me sono poche. E che con quelle poche ho voglia di dividere la vita, a queste persone ho voglia di donare il mio tempo. Tempo che non potrò più riavere indietro. Diventerò zia, e questa è una emozione che fatico a spiegare. C'è poi mia figlia, che è la mia forza ogni giorno, la guardo e il vederla diventare grande mi spaventa e mi emoziona al tempo stesso. E poi c'è mio marito, che pur con tutti i suoi difetti, è la sola persona al mondo con la quale riesco a immaginarmi vecchia. Per me "famiglia" non indica solo le persone con le quali ho un legame di sangue. Indica anche quelle con cui ho un legame di cuore, persone che ho scelto con consapevolezza e che sono diventate il centro della mia vita. In questi anni ho imparato a selezionare sempre di più le persone delle quali circondarmi. Non ho intenzione di smettere di farlo. Perché il tempo che abbiamo è prezioso, ed è giusto usarlo con chi apprezza averti vicino. E con chi senti di voler avere davvero accanto.
3) CRESCITA PERSONALE. Oramai da qualche mese ho deciso che voglio impegnarmi con serietà per migliorare me stessa. L'incidente ha poi messo un pò in stand by i miei programmi, ma da domani che si ritorna alla routine asilo-ufficio-casa voglio rimettermi in riga. Per migliorare bisogna studiare, informarsi, leggere, cercare. Ogni momento libero è quello giusto per farlo. Non è vero che non abbiamo tempo. Solo, decidiamo di non utilizzarlo per quello. Io ho deciso che volevo trovare il modo per leggere di più. Ecco allora che ho disinstallato Facebook dal cellulare, complice di essere aperto un pò troppe volte soprattutto nei cosiddetti "tempi morti" e al suo posto ecco comparire la app del Kindle. Sale d'attesa, bagno (anche se qui c'è quasi sempre Sofia a farmi compagnia!), ogni occasione è buona per leggere, anche solo un paio di pagine. Meglio di niente. In questo momento della mia vita sto leggendo soprattutto manuali, sento il bisogno di migliorare la mia formazione. Prendo appunti. E' un pò come tornare a scuola, con la differenza che adesso serve tutta la propria forza di volontà per fare una cosa che non si è obbligati a fare. Bisogna volerlo. E io lo voglio.
Vi lascio con qualche istantanea delle nostre vacanze natalizie. Vi auguro una splendida ripresa e che possiate iniziare fin da adesso a programmare i vostri obbiettivi.
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