7 agosto 2018

ESAURIMENTO MODE ON

C'era una volta una giovane donna che amava scrivere.
Poi, un giorno, è diventata imprenditrice e il tempo per scrivere è diminuito.
Poi, qualche anno dopo, è diventata mamma. E niente, l'unica cosa che scrive adesso è la lista della spesa.

Potrebbe iniziare così il libro che dovrei scrivere. Se ovviamente avessi il tempo di scriverlo. Cosa che non ho. Quindi facciamo che "Vorrei ma non posso" è in questo momento il mio stile di vita.
Avrei voluto raccontare oramai da 3 settimane del weekend del mio compleanno trascorso a Pinarella di Cervia ma oramai è passato talmente tanto tempo che non penso abbia più nemmeno senso.
Avrei voluto raccontare l'esperienza bellissima del Centro Estivo per Sofia dopo aver terminato la scuola materna e che ha permesso a quelle come me, ossia le madri lavoratrici, di tirare avanti ancora un mese prima che agosto arrivasse con tutto il suo carico di difficoltà. Perché avere un lavoro e un bambino che ti resta a casa 2 mesi (3 se va a scuola) ti pare possa essere una cosa compatibile? Ovviamente no. Ma questo è un altro discorso.

Pertanto visto che agosto è arrivato, sto affrontando l'ultima settimana lavorativa prima della chiusura estiva (6 miserrimi giorni lavorativi) e sono senza asilo, senza centro estivo, senza aiuti se non quelli della nonna a mezzo servizio, vi racconto la mia giornata, così vi renderete conto che la vostra non è poi così brutta come pensavate:

Alle 7 suona la sveglia. Mi trascino giù dal letto, trangugio 2 cucchiai di Nutella che è la mia colazione. Infatti apro gli occhi e ho praticamente già lo stomaco chiuso dall'ansia di come affrontare la giornata. Dopo 2 chiamate gentili e la terza che termina con un porcone, si sveglia anche mio marito. Prima delle 8 si sveglia la principessa di casa che, con la delicatezza di un T-REX, scende le scale. Si affaccia, mi vede e mi sorride. Lei si sveglia e già sorride, ingenua e innocente creatura. Da lì inizia una corsa contro il tempo fatta dal farle bere il latte, costringerla a lavarsi la faccia e vestirsi per poi aspettare che arrivi mia madre che la prende in carico mentre io vado in ufficio.
Prima delle 9 arrivo al centro di comando così stanca che mi aspetto che in realtà siano già le 17. E invece no. Arrivi, metti un piede oltre la porta ed ecco che vieni assalita. Impiegata, padre-boss, marito. Tutti hanno qualcosa da chiedere, qualcosa che solo tu puoi risolvere. Ed eccoti lì, a salvare il mondo, ad avere a che fare con persone che si infervorano come se stessero tutte cercando di curarsi il cancro cazzo!
Non so come arrivano le 12, o molto più spesso le 12.20-12.30. Ed ecco che con scatto alla Bolt mi fiondo in macchina per correre a casa perché mia mamma (dopo aver fatto mangiare Sofia) deve andare a casa a sua volta a preparare il pranzo a mio padre. Così sono costretta a dover tirare insieme qualcosa da mangiare nel giro di 10 minuti per noi (ecco spiegato perché quando Sofia è all'asilo raramente io e mio marito torniamo a casa a pranzo, perché è una corsa inutile che mi fa uscire di casa con il cibo ancora in bocca). Poi c'è da far fare il riposino a Sofia per poi, appena addormentata, uscire e incrociarmi di nuovo con mia mamma che viene a tenerla mentre io vado in ufficio. Si ricomincia a lavorare fino alle 18 (ad andare bene, ultimamente si fanno anche le 18.30 o anche le 19.45, lasciamo stare). E poi via di nuovo verso casa, verso Sofia, verso un fine giornata che mi vede con la lingua di fuori, mille cose fatte e milleuna da fare, il desiderio di avere tempo per me e il senso di colpa per il poco tempo che ho per mia figlia. Arrivo a casa e se mi va bene riesco a concedermi una doccia (ultimamente sono passata dall'aspettare che mio marito sia a casa per lavarmi al coinvolgere Sofia così da potermi arrangiare da sola. Lei mi concede 2 minuti 2 di solitudine in doccia stando o con la faccia appiccicata al vetro o, se invece proprio sono fortunata, va in cameretta a leggersi un libro; poi la chiamo e faccio entrare anche lei, almeno prendo 2 piccioni con una fava.
Poi ancora la questione cena, poi il momento gioco che è la parte più complicata della giornata perché io sono cotta e vorrei solo svenire sul divano mentre Sofia vuole giocare. Negli ultimi giorni il gioco che va per la maggiore è "Mamma tu fai finta che vendi il gelato e io vengo a prendere il gelato con i bimbi". In effetti ieri abbiamo anche giocato alla variante "Mamma fai finta che io sono in ospedale e tu mi vieni a trovare". La fantasia senza limiti dei bambini.
Poi a Dio piacendo le lancette scorrono in avanti e arriva il momento del latte e della nanna. Finalmente!!!!!! Ultimamente Sofia è talmente stanca alla sera che mi occorrono massimo 15 minuti per vederla crollare. Ma, complice l'estate, è anche più difficile mandarla a letto presto. Quindi ci sono giorni fortunati in cui per le 21 riesco finalmente a mettermi sul divano, altri in cui alle 22 stiamo ancora guardando Disney Junior. Ma alla fine la giornata finisce sempre, prima o poi. E quando mi metto sul divano sono così stanca che non riesco a fare nulla di quello che vorrei. Leggere, scrivere, guardare un film. Niente. Riesco giusto ad assaporare qualche minuto di silenzio prima di addormentarmi. Con la consapevolezza che dopo 8 ore (che passano sempre in un lampo) tutto ricomincerà da capo.

Ecco qui, questa è la mia vita per 5 giorni su 7. Di sicuro chi lavora in miniera ha una vita peggiore della mia, chi fa un altro lavoro o non ha figli ne ha una più facile. Ognuno si trova a fare i conti con le proprie scelte e lamentarsi non fa stare meglio. Ma purtroppo in certi momenti serve una valvola di sfogo per tutto lo stress che si accumula. E io in questo momento non ce l'ho. Non ho tempo per me, non ho tempo per stare sola, non ho tempo per essere qualcosa che non sia la mamma o l'imprenditrice. Agosto dovrebbe essere il mese delle ferie, del riposo, del reset al cervello per poi partire con rinnovata carica. Per me agosto in questo 2018 significa pensieri, problemi e stanchezza.
Spero almeno che il tempo la prossima settimana, l'unica in cui chiuderemo l'azienda, sia abbastanza clemente da permetterci qualche gita fuoriporta. Non è una vacanza, ma è meglio di niente.



Vi auguro un agosto pieno di cose belle con le persone che amate. I miei buoni propositi per i pochi giorni di stacco (che puntualmente finiranno nel cesso) sono:
-Leggere
-Vedere qualche posto nuovo
-Fare il punto della situazione sul programma weekend stagione 2018/2019
Già spuntare una di queste cose sarebbe un bel successo...staremo a vedere!

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