2 settembre 2018

LA MATERNITA' TI DA...

Penso spesso a quanto la vita di una femmina cambi nel passaggio da donna a mamma. Perché possiamo raccontarcelo quanto vogliamo, ma quando si diventa mamma, donna non lo si riuscirà mai più ad essere davvero completamente. E non è semplicemente questione di quel corpo che cambia, che per 9 mesi accoglie una nuova vita. E' proprio quello che succede nel cervello e nel cuore di una donna dal momento in cui tiene per la prima volta tra le braccia suo figlio. E' il big bang.

FORZA: il dolore fisico del parto è paragonabile a pochissime altre esperienze nella vita. Dopo che hai partorito ti senti una Dea, una creatura mitologica capace di dare la vita. E' una di quelle sensazioni che anche dopo anni ti senti ancora addosso, semplicemente perché ti resta sottopelle per sempre. E insieme al parto ti entra dentro una forza che ti fa andare avanti, un passo dopo l'altro, anche quando fatichi a spiegarti come sia possibile. Semplicemente ce l'hai, ti scorre nelle vene: guardi tuo figlio, chiudi gli occhi, stringi i pugni, fai un respiro e butti il cuore al di là dell'ostacolo. Senza Sofia certi momenti della mia vita non so se sarei riuscita ad affrontarli con così tanto coraggio. Lei mi da la forza, lei E' la mia forza.

PAZIENZA: e Dio solo sa quanta ne serve! Ci sono situazione che, se non hai figli, ti chiedi come siano sopportabili. All'inizio sono le notti insonni, l'allattare a richiesta ogni 20 minuti, le continue esigenze del neonato che ti risucchiano tempo ed energie (fisiche e mentali). Poi i figli crescono e iniziano i capricci, la fase oppositiva, l'egocentrismo imperante e diventa un duello costante da quando si apre gli occhi alla mattina a quando si riesce (con graaande fatica!) a farglieli chiudere. Un duello che ti logora e che devi saper affrontare con intelligenza, se non vuoi finire sopraffatto. Ok, se già nella vita sei una persona zen sei indubbiamente avvantaggiata. Ma la pazienza è una cosa che scopri di avere davvero solo quando hai a che fare con questi essere alti meno di un metro, con in bocca la metà dei denti e che ogni giorno sopporti invece che defenestrarli! Io sono una che di pazienza in generale nella vita ne ha poca, eppure passo ogni sera da 3 anni e mezzo a questa parte cantando ninne nanne, inventandomi giochi, assecondando le richieste più assurde. E il tutto per che cosa? Per dei riccioli biondi e un sorriso che quando mi viene concesso mi ripaga di tutto. E a quel punto vai avanti, almeno fino al giorno successivo, quando la tentazione di uccidere ste creature farà a pugni con il desiderio di concedergli il mondo.

SENSO DI RESPONSABILITA': premettendo che di base le donne sono più mature degli uomini, ma quando una donna diventa mamma sente sulle sue spalle tutto il peso della responsabilità di doversi prendere cura di un altro essere umano, di dovergli fornire tutto il necessario, materialmente ed emotivamente. Una donna che diventa mamma "cresce" di 50 anni nel tempo del parto. Prima aveva solo se stessa a cui rendere conto, adesso c'è un figlio che non ha chiesto di venire al mondo. E già questo basta a schiantarti di fronte alla responsabilità, senza se e senza ma. Non importa quanto tu possa essere stanca, febbricitante, arrabbiata o impegnata: hai un figlio, ed è la tua priorità, sempre.

OTTIMIZZAZIONE DEL TEMPO: quando diventi mamma, il tempo si dimezza (ad andare bene!). E scopri che quelle cose che prima facevi in un certo tempo, puoi farle anche nella metà del tempo. Diventi multitasking, che alcuni studi sostengono non essere un bene ma che secondo me è l'unica strada percorribile soprattutto per le mamme lavoratrici. Ed ecco che se prima aspettavi di finire una cosa per iniziarne un'altra, adesso quel lusso non ce lo hai più, a meno di iniziare una cosa alla mattina e di finirla, se sei fortunata, alla sera. Quindi ecco che mentre prepari il pranzo riordini i giochi, mentre gioca in cameretta ti butti sotto la doccia (letteralmente, toccata e fuga, l'acqua praticamente ti sfiora!), mentre tuo figlio guarda i cartoni animati sistemi i conti di casa, mentre fa il bagno passi l'aspirapolvere. Si chiama sopravvivenza, gente: se le mamme non facessero così, a 3 anni di vita del bambino non si sarebbero ancora lavate i capelli da dopo il parto!

ELIMINAZIONE DEL SUPERFLUO: questo si ricollega direttamente al punto precedente. A causa del tempo che non si ha, la mamma non può permettersi il lusso di stare a farsi troppe pippe mentali su quale menù preparare, quali vestiti mettere, a quali persone concedere il lusso di fare il bello e il cattivo tempo nella sua vita. "Less is more" è il mantra della mamma, che stabilisce alla sera il pranzo e la cena per il giorno successivo, prima di andare a dormire prepara i vestiti per il mattino dopo e fa una selezione accurata delle sue relazioni. Per me questa è stata una svolta. Prima stavo anche per giorni in paranoia ad esaminare un certo messaggio o una conversazione avuta (o non avuta) con una persona; da quando c'è Sofia (e di conseguenza a non esserci più è il mio tempo) tutto si riduce a quello che, nella sua semplicità, mi fa stare bene. Ho smesso di rincorrere le persone, smesso di avere 50 paia di scarpe e 30 borse nell'armadio, smesso di chiedere cosa si vuole mangiare ricevendo risposte che nemmeno al ristorante di Cracco. E il tempo che risparmio lo utilizzo per fare quello che mi piace.

Ecco, la maternità toglie tanto in termini pratici (ne parlerò prossimamente), ma regala qualcosa che non si può comprare nella vita. L'amore assoluto di mia figlia è quello che tiene in piedi tutto il mio mondo, che mi fa andare avanti, che mi fa amare questa vita, con tutti i suoi momenti belli e quelli bui. La maternità mi ha dato una nuova me, diversa. Migliore.



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