22 luglio 2015

Mamme Casalinghe VS Mamme Lavoratrici



Ci ho pensato su parecchio prima di affrontare questo argomento, visto che è da sempre una delle questioni più spinose quando si parla tra mamme. E siccome in questi anni, e in questi 7 mesi in particolare da quando mamma lo sono anche io, ho collezionato una discreta serie di aneddoti, ho deciso di levarmi il dente. 

La premessa l'avevo già fatta questa mattina su Facebook, ed è che noi donne, in particolare noi mamme, non siamo mai soddisfatte di quello che abbiamo. Le mamme casalinghe vorrebbero lavorare, quelle che lavorano vorrebbero stare a casa coi figli. E, guarda caso, quasi tutte viviamo in una vita che non sentiamo davvero nostra.

Vediamo di esaminare queste 2 tipologie di donne così diverse tra loro ma accomunate dall'avere entrambe una prole (e per l'amor del cielo, so che ci sono 38°C e il sangue vi fluisce rapido al cervello, ma almeno un pò di senso dell'umorismo confido che vi sia rimasto per farvi una risata davanti a quello che leggerete...e se vi farà arrabbiare, forse, è perché un pò di verità in fondo in fondo c'è!):

LA MAMMA CASALINGA
In questa categoria rientrano vari tipi di donne, che per i più svariati motivi non lavorano fuori casa ma badano esclusivamente ai figli. Le donne che avevano un lavoro ma hanno scelto di abbandonarlo per occuparsi dei figli, le donne che avevano un lavoro e sono state licenziate dopo aver avuto un figlio, le donne che non hanno mai lavorato e hanno pensato bene che avere un figlio fosse la soluzione migliore per continuare a non farlo. In ogni caso, queste donne hanno a disposizione l'intera giornata e la loro intera vita (fino a che i figli glielo consentiranno!) per crescere i propri figli.
Quando una si definisce mamma casalinga, l'interlocutore si immagina che ella si diletti in tutta una serie di cose che, per mancanza di tempo, sono precluse alla mamma lavoratrice. Quindi la mamma casalinga non usa omogeneizzati industriali perché li fa in casa, prepara il brodo vegetale ogni giorno (anche d'estate), conosce tutti i valori nutritivi che stanno dietro ad ogni cibo che il pargolo ingoia, lo porta ogni giorno al parco o al centro didattico o in un qualunque altro posto che preveda la presenza di altri bambini più o meno coetanei coi quali il bambino possa intrattenere relazioni personali, va a fare la spesa ogni giorno comprando un panino, 2 pesche, 1 etto scarso di prosciutto, fa 2 lavatrici al giorno, pulisce il pavimento ogni giorno, stira almeno 2 volte a settimana (anche e soprattutto i vestitini dei bambini), fa trovare a suo marito a pranzo e a cena un pasto completo composto da primo, secondo, dolce (fatto da lei, of course!). La mamma casalinga non ha sensi di colpa nei confronti dei figli lasciati in balia di nonne/asili nido/baby sitter. La mamma casalinga educa i propri figli senza che altre persone si intromettano o, a sua insaputa, insinuino nel bambino un comportamento diverso da quello che è la linea guida da lei tracciata. Per la mamma lavoratrice la mamma casalinga è il sogno proibito, è quello che lei dovrebbe essere mentre è impegnata a salvare il mondo sul posto di lavoro, sta coi suoi figli in un giorno un tempo che lei riesce ad accumulare forse nell'arco di tutta la settimana, weekend compresi.

LA MAMMA LAVORATRICE
Questa donna è il più grande esempio di donna con le palle che si possa immaginare. La mamma che lavora viene guardata con invidia dalle mamme casalinghe che la immagino impegnata fuori casa in chissà quali fantasmagorici progetti che le permetteranno di avere una carriera splendente mentre loro resteranno relegate al ruolo di quelle che hanno insegnato ai bambini la canzoncina di "Wiskey il ragnetto". In realtà nel 90% dei casi il ruolo della mamma lavoratrice è ben diverso. Solitamente fa un lavoro normalissimo, che la tiene fuori casa 8-10 ore al giorno quando va bene, la stressa in maniera direttamente proporzionale al numero di ore in cui è rimasta sveglia durante la notte e la soddisfa in maniera inversamente proporzionale al numero di anni che ha impiegato per crearsi un curriculum di tutto rispetto del quale a nessuno frega niente. La mamma lavoratrice si sveglia prima di tutti, prepara la colazione e nel frattempo si veste, da un'occhiata distratta al tg, ingoia in tutta fretta un qualcosa di apparentemente commestibile (spesso qualche biscotto Plasmon sbausciato) e poi prepara il piano di azione. Porta i figli a chi li terrà durante il giorno (nonne/asili nido/baby sitter) e indossa il suo vestito da work-woman, che per le mamme significa non mostrare di aver dormito appena 3 ore, di aver dovuto fronteggiare una lotta estenuante per vestire un bambino che non arriva nemmeno al metro che la guerra fredda al confronto è stata una passeggiata di salute. Trascorre tutta la giornata divisa tra il suo senso del dovere di essere una donna che lavora e che deve svolgere al meglio il suo lavoro e il senso di colpa per non essere col figlio che magari proprio in quel momento sta dicendo la sua prima parola, muovendo il primo passo o facendo qualunque altra cosa più o meno fondamentale nella sua vita...ma la sta facendo senza di lei, LA MAMMA. Alla sera torna a casa, ad andare bene sono le 18.30 ed ecco che viene assalita da tutto ciò al quale ha pensato durante il giorno: bambino, lavatrici da fare, piatti da lavare, panni da stirare, cena da preparare. Il bambino genericamente raggiunge il suo picco di stanchezza e rognosaggine proprio prima di cena...e chi torna giusto giusto per quell'ora, dopo una giornata di scazzi e un'ora di colonna in macchina? VOI, brave. In qualche modo sopravvivete, fate mangiare il pargolo, arrivano le 21 e riuscite a metterlo a letto. Vi guardate attorno e vorreste solo collassare sul divano invaso da giochi di ogni genere. Invece raddrizzate la schiena, aprite il frigorifero e tirate insieme qualcosa per cena, visto che vostro marito arriva a casa affamato come un bue. Passate le successive due ore riordinando, pulendo, lavando e infine, ad un'ora indefinita della notte, riuscite ad appoggiare la testa sul cuscino. 10 minuti e poi...Mammaaaaaaaaaaaaa!!!!!

Ora, voi sapete che io sono una mamma lavoratrice e la mia giornata è in effetti grosso modo quella che ho descritto qui. Ho la fortuna di avere mia mamma, la nonna, che tiene Sofia e mi permette di lavorare tutte le ore che lavoro, evitando asili nido & co. Altra fortuna, Sofia per ora dorme tutta la notte quindi se anche vado a letto tardi posso dormire qualche ora e non essere completamente rincoglionita quanto mi capitava le prime settimane in cui Sofia mangiava anche di notte (ma io avevo già ripreso a lavorare!).
Io so quanto possa essere pesante certi giorni un bambino e la giornata intera da passare insieme, perché è la vita che faccio nel weekend e molto spesso mio marito è via per lavoro quindi Sofia è solo una faccenda mia. Quello che mi infastidisce è quando sento le donne che fanno le mamme dire che non riescono a fare tutto e sono stanche. Cioè, fatemi capire, voi avete 7 giorni alla settimana (o 5, togliamo il weekend va) per fare le cose, lavare, stirare e tutte le altre menate...le donne che lavorano hanno come minimo 40 ore in meno di tempo per fare le stesse cose che fate voi (perché comunque anche loro lavano,stirano,puliscono e fanno da mangiare,credetemi) e lo fanno...siete davvero sicure che non ce la fate, o non è forse che pretendete un pò troppo da voi stesse anche quando non ce n'è bisogno.
Poi la questione del "Tengo i bambini tutto il giorno, è massacrante". Sono d'accordo, l'ho già detto. Ma davvero durante il giorno i vostri bambini piccoli (genere Sofia) non dormono MAI MAI MAI???? E se sono più grandi quando vanno alla scuola materna quello non è tempo che avete a disposizione? Il segreto sta nel decidere, ancora una volta il nodo sta tutto nella scelta, che cosa fare nel poco tempo libero che abbiamo. Certo che se il bambino dorme e tu, potendo avere 30 minuti liberi, decidi di pulire i vetri, beh, te la sei cercata sorella. Io non mi vergogno a dirlo ma quando Sofia si addormenta mi apro un giornale o un libro e leggo, è una cosa che mi manca moltissimo non riuscire più a fare quanto vorrei, oppure mi faccio la doccia, mi accendo la radio e canto. I miei 5 minuti di libertà. Quando poi esco dalla doccia tendo l'orecchio e se sento che in casa c'è ancora silenzio, hurraaaa, doppia soddisfazione.
Quello che voglio dire è che le mamme casalinghe invidiano alle lavoratrici la vita fuori casa, lo "svago" dai bambini e un pò di sana indipendenza economica che se io non avessi morirei. Le donne lavoratrici invidiano alle mamme casalinghe il tempo che passano coi figli, il loro vederli crescere e non avere, un giorno, rimpianti su tutto quello che si saranno persi. Ognuna vorrebbe essere l'altra, eppure basterebbe poco per stare bene nella propria pelle. Se le mamme casalinghe imparassero ad ottimizzare il tempo libero che i bambini gli lasciano, senza essere assillate dalle faccende domestiche e tutto quello che si sentono in dovere di fare perché "sono a casa", e le mamme lavoratrici andassero oltre la questione del tempo inteso come quantità da passare coi bambini ma lo trasformassero in tempo di qualità, eviteremmo di sentirci tutte sempre sull'orlo di una crisi di nervi.

Questo post è per le mie amiche mamme, quelle che lavorano e vorrebbero stare a casa, quelle che stanno a casa e vorrebbero lavorare, quelle che invece tutto sommato accettano la loro vita e vanno avanti ogni giorno cercando di fare del loro meglio per crescere bambini felici. Perché poi alla fine il punto è tutto qui. Quando vedi che il tuo bambino è felice, che tu lavori 12 ore o stai a casa tutto il giorno, sai che stai facendo un buon lavoro.

15 luglio 2015

QUELLO CHE NON PENSI MAI POSSA CAPITARE A TE...PERDERE UN FIGLIO

Avevo pronto un altro argomento, di genere completamente diverso, ma da quando ho sentito questa notizia non faccio che pensarci.

Sto parlando della tragedia di quella famiglia spezzata in Toscana di ritorno dalle vacanze, dove hanno perso la vita 2 gemellini di 7 mesi.
Due bambini della stessa età della mia Sofia. E non riesco a smettere di immaginarmi la scena di come doveva essere stato il loro viaggio fino a quel momento. Mi immagino i bambini che iniziavano ad agitarsi sui seggiolini (io Sofia ce l'ho ancora in senso contrario di marcia e quando non dorme difficilmente riesce a starsene buona e zitta), forse la mamma lanciava uno sguardo dietro ogni tanto e poi alzava gli occhi al cielo più stanca di quando era partita per la vacanza pensando "Ce la faremo ad arrivare a casa!", pregustando già il dolce siparietto fatto di lavatrici e ore passate a stirare.

E poi lei che da un'occhiata complice con suo marito passa al vuoto, da 0 a 100 in un millisecondo, dall'avere tutto una famiglia due bambini una casa al non avere più niente, perché perdere due figli significa restare senza cuore, senza aria nei polmoni.

E si torna sempre allo stesso punto di ogni altra volta, che certe cose non pensi mai possano capitare a te ma per il calcolo delle probabilità a qualcuno capitano e non importa che tu li conosca o meno, saranno sempre e per sempre due genitori che hanno perso i loro bambini per una fatalità. Ogni volta che salgo in macchina e allaccio Sofia sul seggiolino la guardo sempre un secondo in più di quello che forse dovrei, consapevole che ci sono cose che comunque non dipendono da te e che non puoi controllare. Ma, ed è una cosa che dico spesso da quando Sofia è nata, se devo morire voglio che sia di Sofia l'ultimo viso che mi resterà negli occhi. So che morirò felice ricordando il suo sorriso senza denti e i suoi occhietti furbi.

Penso a questi genitori e a cosa ne sarà di loro. Non tanto adesso, ma quando tutto il circo mediatico si sarà attenuato e diventeranno due semplici genitori che hanno perso i propri figli, cosa ne sarà di loro? Come si sopravvive ad un figlio? Ogni genitore credo darebbe la vita per il proprio figlio e la cosa che forse fa più rabbia è il non poter scegliere ma avere qualcuno o qualcosa che decide per te.
Ogni tanto, e questo succede soprattutto alla sera, in quel momento unico e magico e solo nostro in cui Sofia si addormenta tra le mie braccia (non ho ancora imparato a farla addormentare da sola, pessima madre!), la guardo e penso a come sarebbe adesso la mia vita senza di lei, se l'avessi persa lungo la strada, magari a 3 mesi di gravidanza (anche se io ho vissuto con un'intima paura fino al momento in cui non me l'hanno messa in braccio quando è nata). Penso che sarebbe stato orribile e devastante e un pezzo di cuore perso per sempre, ma mai quanto averla qui, sapere come sarebbe stata la vita con lei, e poi vedermela strappare via. Si sopravvive ad una cosa così? Non ho una risposta, non lo so, ma quello che so è che la vita cambierebbe per sempre. Perché Sofia c'è da appena 7 mesi, un frammento della mia esistenza, eppure è come un qualcosa che hai sottopelle e che sembra appartenerti da sempre.

Quindi anche se oggi avevo in mente un qualcosa di più cazzaro, ho voluto condividere con voi il mio immenso dispiacere per queste 2 vite spezzate, per una famiglia che non sarà mai più la stessa, per questa mamma e questo papà che torneranno a casa e ad attenderli troveranno una cameretta dove i loro bambini non giocheranno più, degli omogeneizzati che scadranno, dei vestitini che non indosseranno più.

E forse è vero che da quando sono mamma certe cose mi colpiscono di più perché mi accorgo che la ruota della vita è davvero imprevedibile, che può capitare a chiunque, anche se ovviamente speri sempre non capiti a te.
In certe cose mi accorgo di essere una mamma molto "free" tipo non mi pongo il problema che Sofia abbia magari la febbre per i dentini (mai usato il termometro il 7 mesi), non ho nessun tipo di rapporto con il pediatra, le faccio mangiare anche cose che certe mamme forse griderebbero allo scandalo (ha solo 7 mesi!!!!!!!!!!!!!!)...ma quello che Sofia è per me lo so solo io, quanto io sia pazzamente innamorata di lei e quanto desideri tutto il meglio per questa bambina che è stata voluta e desiderata come mai niente in più di 30 anni della mia vita. La ragione mi direbbe di tenerla sotto una campana di vetro dal tanto che è "preziosa" ma il cuore sa che deve essere una bambina normale e che le devo regalare un'infanzia normale, fatta di tutte le cose che fanno gli altri bambini. 

Anche se lei per me non lo sarà mai, come gli altri bambini. Sofia è il mio miracolo. E quei due gemellini ora sono tornati ad essere due angeli. RIP.

6 luglio 2015

SALDI: ORRORI E ALTRE CONSIDERAZIONI



Il pensiero di quando aspettavi solo giornate di caldo e sole come quelle di questa settimana per uscire sul terrazzo ad abbronzarti o andare in piscina, oramai é solo un ricordo. Con una bambina di 6 mesi il bel tempo non porta niente di buono.
I bambini hanno caldo, sono rognosi, vogliono stare in braccio ma sudano loro e sudi tu, non puoi portarli in giro perché fa troppo caldo e se stai in casa ti ci devi chiudere a doppia mandata con l'aria condizionata a palla. Insomma, in quasi 31 anni mai sperato in un pò di pioggia come in questi giorni. Per Sofia sono settimane impegnative, lo svezzamento é ufficialmente iniziato e farle mangiare qualcosa di caldo é un vero incubo quindi andiamo di autosvezzamento con la speranza che, quando caleranno le temperature, riusciremo a recuperare un pò di amore per le verdure con passati&Co. A questo si aggiungono anche i denti che spero spuntino presto perché é straziante vederla cercare sollievo addentando tutto quello che le capita a tiro (soprattutto le mie dita!).

Quest'anno i saldi sono iniziati in concomitanza con sto caldo africano e ancora una volta io ho pensato che chi cavolo avrebbe rinunciato ad un bella domenica in piscina per andare a chiudersi in un centro commerciale? A quanto pare quasi tutti vista la quantità di gente che c'era a Orio Center di domenica alle 17. L'intenzione era di andarci in settimana ma, complice Sofia che era da 2 ore che cercava di addormentarsi senza riuscirci ed essendo a casa da sola visto che il papà era a San Siro per il concerto di TZN (tranquille, a vederlo ce l'ho portato sabato!) ho preso la palla al balzo e sono andata. A parte che a Orio Center devono aver optato per un "non facciamo sentire lo sbalzo climatico tra dentro e fuori" perché l'aria condizionata era praticamente inesistente, salvo poi trovare i pinguini che giravano nei singoli negozi.
Va beh, a parte questo, ho tratto alcune considerazioni da questi saldi estivi 2015:

1) La mamma sta praticamente in fondo alla catena alimentare della famiglia. Il plancton é piu considerato. Come ogni anno parto con grandi propositi, che questo anno in particolare era limitato solo a trovare un costume per la mia ufficiale prova costume post gravidanza, un bikini che valorizzasse quella specie di tette che Sofia mi ha lasciato in eredità e che mi facesse convivere con la mia solita ossessione per la pancia. Da Calzedonia un costume anche scontato finisce che lo paghi almeno 40 euro, da Yamamay cose tristissime, da Tezenis una collezione orribile. Morale che sto costume non l'ho trovato, quindi riproverò quelli degli anni passati con la speranza che uno mi stia piu o meno decentemente. I miei saldi sono finiti qui. Perché alla fine la mamma é sempre quella che si priva di qualcosa per i suoi cuccioli. Anni fa sarei andata dritta da Burberry, oggi mi fiondo dritta da Chicco e Prenatal perché sti infami mettono tutto al 50% e la taglia 9 mesi è una delle prime che sparisce!!!!

Sofia @ OrioCenter

2) Il budget é stato ovviamente spazzato via per l'85% da Sofia (sempre detto io che Diego sarebbe stato un bambino a piu basso mantenimento!), un 10% da Dany (ma solo per esigenze di sopravvivenza, lui non compra mai davvero niente e abbiamo badato all'essenziale) e resta ancora qualcosa da spendere eventualmente nelle prossime settimane. Ah, ecco, mi sono giusto ricordata che dobbiamo comprare il passeggino a Sofia per andare al mare. Come non detto, saldi finiti.

3) A quanto pare oggi le donne si erano messe d'accordo e non mi avevano avvertita. Avete presente quei vestiti che andavano di moda lo scorso anno, lunghi fino ai piedi, a righe ORIZZONTALI bianche e blu/nere? Quel genere di abito che anche Gisele indossandolo e guardandosi allo specchio ha detto "Uhm, mi fa i fianchi grossi"? Ecco, oggi ho visto in giro 13 donne, 13 eh (le ho contate di proposito!), con addosso un abito del genere. E non ce n'era una alla quale stava dignitosamente. Ora, una può anche stare bene con il proprio corpo e con quei 2-5-15 kg. di troppo. Però dai donne, lo sa anche Sofia che le righe orizzontali allargano, infatti lei non le indossa perché ha qualche rotolino di troppo sul giro vita :) Concedo il beneficio del dubbio solo ad una, perché non ho capito se era incinta o semplicemente gonfia, cosa più probabile e che auspico considerata l'età e il fatto che si stava scolando una birra!



4) I saldi mettono a dura prova il rapporto tra partner. I miei preferiti sono gli uomini che si trascinano a testa bassa dietro la propria donna come se stessero percorrendo il Miglio Verde mentre lei salta da un negozio all'altro come una cavalletta. Voi dite ciò che vi pare ma io ho sempre detestato l'idea di andare per negozi e avere mio marito dietro che, tac, pagava al posto mio. Infatti la carta di credito è intestata a me, il bancomat a lui ma posso usarlo anche io. Insomma, quello che è tuo è mio e quello che è mio è mio. Invece a quanto pare il genere donna che si fa mantenere è sempre più in voga di questi tempi. Mentre ero in coda a pagare da Tezenis (le maglie di Dany) davanti a me c'erano 2 tizi, circa della mia età, lei piena di roba in mano, lui con almeno altre 6 borse. Prima di arrivare al bancone, lei guarda lui e gli dice "Su, tira fuori la carta, con quello che guadagni puoi almeno degnarti!". Scusa?????? C'è stata una frazione di secondo in cui ho pensato: ecco l'ennesimo uomo che si fa vessare. Invece lui ha estratto il portafoglio dalla tasca, ha tirato fuori la Visa e le ha risposto a bassa voce "Ecco, giusto, che io guadagno. Quindi è un regalo". Avrei voluto battergli le mani. Lei ha tirato fuori il cellulare e probabilmente avrà scritto un wapp a qualche sua amica stronza e ingrata come lei. Non c'è niente da fare, durante lo shopping le donne tirano davvero fuori il peggio di sè.

5) Le commesse nel periodo dei saldi hanno il vaffanculo facile. Da Oviesse c'era una commessa al reparto bambini che stava risistemando le cose su uno scaffale. Su una cosa le do ragione, ci sono persone veramente maleducate che dando per scontato che quello sia il suo lavoro, prendono, tirano su, toccano tutto e poi buttano lì con noncuranza. C'era una donna velata con il carrello della spesa e 4 marmocchi attaccati alle gambe, 3 femmine e un maschio dai 2 ai 6 anni a vista (segnalo che 2 su 4 dei bambini piangevano, 1 buttandosi a terra addirittura), che occupava praticamente tutto uno stand. La commessa stava ripiegando le cose sullo stesso stand. Questa tirava su e buttava lì, che poi lo vedi se una maglietta è 3 mesi o 3 anni, cosa apri tutto. Io stavo guardando dei vestitini per Sofia appesi e sentivo la commessa che borbottava. Ad un certo punto le chiede "Posso aiutarla signora?" e questa "Nono,io guardo" e si è girata per andarsene. Sappiamo tutti che la commessa se ne sarebbe dovuta stare zitta, ma le è uscito dal cuore (e l'ho capita perché stava dando sui nervi anche a me) "E allora guarda, cosa continui a toccare?". La sciura velata si è girata e ha avuto l'ardire di rispondere "Tu fai tuo lavoro" con una tale arroganza che la commessa non so davvero come ha fatto a non ribattere oltre e ad andarsene.
Quindi è vero che le commesse sono pagate per fare un certo lavoro, ma non per questo noi dobbiamo diventare maleducati. Un pò di rispetto non costa nulla.

Quindi, tirando le somme: donne alla ricerca della mutanda -50%, uomini e commesse incazzose, bambini irritanti (soprattutto dentro al Disney Store dove la percentuale di bambini in lacrime era assolutamente insopportabile), solita fuffa da magazzino nella maggior parte dei negozi. Saldi estivi o invernali non cambia niente. Nella maggior parte dei casi compriamo roba che poi non metteremo.

2 luglio 2015

UN GIORNO SENZA DI TE

Ero partita a scrivere di tutt'altro. Ma siccome non avevo voglia di menate fino al Natale prossimo ho deciso che era meglio cancellare la bozza che avevo iniziato e virare su un argomento diverso. Ma che sono sicura regalerà molti spunti alle mamme del genere "Bravasoloiotumadredegenere".

Sabato scorso abbiamo lasciato Sofia coi nonni per la prima notte da quando è nata. Veramente è stato praticamente più di un giorno ma essendo che durante il giorno lei sta con la nonna da quando ha tipo una settimana o forse anche prima, la vera sfida era la notte. Sfida che, lo ammetto, faceva paura più a me che altro.
Avevo paura che non sarebbe riuscita ad addormentarsi in una cameretta diversa dalla sua, che non sarebbe riuscita ad addormentarsi senza di me.
Ma a quanto pare la mia signorina è già bella emancipata e se ne è bellamente fregata. Lei ha dormito dalle 21 alle 6 mentre quella che si svegliava in un albergo di Lovere ogni ora ero io. Sensazione strana non vederla addormentarsi a modi koala, non andare a controllarla nel suo lettino come ultima cosa prima di dormire, non essere svegliata da lei, i suoi gridolini e il suo sorriso.

E' stata una bella giornata quella passata soli io e Dany, anche se è assurdo come una cosina che è arrivata nella tua vita da appena 6 mesi sembra essere riuscita a cancellare tutto quello che è stato prima, e con prima intendo più di 10 anni in cui siamo sempre stati noi 2. Adesso invece sei lì, insieme, potresti fare e parlare di qualsiasi cosa eppure la cerchi, ti manca, finisci inevitabilmente a parlare di lei. Forse l'essere genitori è anche un pò questo, diventi prima di tutto una mamma e un papà.
Ed è per questo che, nonostante la domenica splendida di sole, in barca con dei nostri carissimi amici, che mi hanno permesso di tornare ad essere per qualche ora una persona normale che parla di cose che non sono solo la cacca, il latte e il tuo mangia la pappa, dalle 17 Sofia è iniziata ad essere un pensiero fisso. Avevo voglia di tornare da lei, avevo voglia di stringerla e di addormentarmi nel mio letto con la mia cucciola nella stanza accanto.
E così è stato.




Sabato andremo al concerto di Tiziano Ferro a San Siro e la lasceremo ancora dai nonni che hanno già organizzato passeggiata e pizza in collina a prendere il fresco. Diciamo che Sofia se la spassa molto di più coi nonni che con noi!!!!!
Certe volte leggo di quelle che dormono col bambino nel lettone a 5 anni, che non lo hanno lasciato fino a che non ha avuto 3 anni. Io cerco di trovare un minimo di equilibrio tra quello che è giusto per Sofia e quello che è giusto per me. Lavoro 50 ore a settimana, in pratica non esco mai se no per andare in ufficio e a fare la spesa 1 volta a settimana. Tutto il tempo in cui non sono al lavoro sono con Sofia quindi non penso di essere una madre snaturata più di quelle che fanno le casalinghe eppure si approfittano di mamme e suocere per mollare i bambini e andare dalla parrucchiera o a farsi le unghie. Io non ho questi interessi, ho solo voglia ogni tanto di avere semplicemente 30 anni e godermi un concerto o 2 ore di semplice stacco di testa.
Che poi ci sono quelle che i propri figli non li lasciano mai soli e a loro sta bene e i bambini sono contenti, felice per loro. Ognuno è giusto che trovi il suo equilibrio. E poi se anche Sofia non è qui accanto a me c'è sempre, non si può escludere dalla propria vita quella che ne è la parte più importante.

COSA MI PORTO NELL' ANNO NUOVO

Quest'anno gli anni saranno 39. Non me li sento, non sono pronta. Se penso che mia figlia ne compirà 9 poi! Mi sembra pazzesco quanto ve...