Per quanto io cerchi di avere una mentalità zen, non ce la faccio. Non sono una tipa da meditazione, una che riesce a mettersi in una stanza, chiudere il mondo fuori e pensare a sé. Sono isterica, nevrotica, sempre sull'orlo del burrone. Mi metto da sola in situazioni dalle quali poi fatico ad uscire. Da quando sono diventata mamma poi, la cosa si è fatta ancora più complicata. Una parte di me vorrebbe essere la mamma della pubblicità dei biscotti Plasmon, l'altra parte è così disincantata che non ha nemmeno la voglia di provarci. Eppure mi piace sempre leggere molto, questa passione non l'ho persa. Leggo tanto riguardo al mio lavoro, riguardo ai bambini. E sì, anche riguardo alla felicità, a come trovarla, a come mantenerla. A come vivere una vita soddisfacente ogni giorno, non solo quando succede qualcosa di speciale. E mi piacciono gli aforismi, tanto. Li trovo fonte di ispirazione. Anche se poi, nella realtà dei fatti, restano solo teoria. Ne ho trovati alcuni che penso si adattino bene alle mamme. E con MAMME intendo le mamme 2.0, quelle che 24 ore in un giorno col cavolo che bastano, quelle che non si sa come ma arrivano dappertutto. Eppure pensano di non amare abbastanza i loro figli e vivono con mille sensi di colpa. Leggendo queste frasi ho pensato a voi, a noi, a me. E un pò anche alla vita in generale.
“Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri”. – Randy Pausch
Questa è una delle frasi che ho letto e riletto durante il mio percorso di PMA . Una delle frasi con le quali cercavo di darmi coraggio quando vedevo tutto nero e faticavo a pensare che ci sarebbe potuto essere il sole dietro tutte quelle nuvole che mi si paravano davanti. E mi sono scoperta forte, perché forte era il mio desiderio. E ho capito che quei mattoni che mi si stagliavano davanti potevo abbatterli uno a uno. E ognuno di quei mattoni divelti era un passo in meno verso la realizzazione del mio sogno. Di ostacoli nella vita ce ne sono tanti, una volta è la salute, una volta è il lavoro, una volta la famiglia. La cosa importante è capire quanto ci teniamo ad abbattere il muro che ci separa dalla meta. Le mamme, anche quando pensano di non farcela, buttano sempre il cuore al di là dell'ostacolo. Lo fanno per il figli. Non c'è un amore più grande di quello. Non c'è una spinta più profonda del benessere di chi abbiamo messo al mondo.
“Poniamo più attenzione nel far credere agli altri di essere felici che non cercare di esserlo veramente”. – François de La Rochefoucauld
Potremmo passare la vita intera parlando di questa cosa, di quanto al giorno d'oggi ci preoccupiamo più di dimostrare agli altri di essere felice che esserlo davvero. Da quando ci sono i social network la maggior parte di quello che facciamo è fatto per condividerlo con gli altri. Una foto ai nostri figli, l'ultima borsa acquistata, la vacanza di lusso. Io sono una fan di Tiziano Ferro ma, grazie a Sofia che si sta rivelando una vera tamarra, ho iniziato a scoprire le canzoni di J Ax e Fedez. Che, voi dite quello che vi pare, ma io trovo che raccontino bene il periodo storico che stiamo vivendo. Quando dicono "Lo sai, non c'è, un senso a questo tempo che non da, il giusto peso a quello che viviamo, ogni ricordo, è più importante condividerlo che viverlo". Io ci penso spesso a questa cosa. E ho trovato una risposta, personale almeno. Ed è che io ho sempre amato fotografare, lo faccio in viaggio, lo faccio a 5 minuti da casa, fotografo animali, prima fotografavo me e mio marito, adesso fotografo la mia famiglia. Della quale fa parte anche mia figlia. Credo di avere circa 2000 foto di Sofia nel pc, di queste una piccola parte l'ho condivisa. Perché erano immagini divertenti o piene di dolcezza o semplicemente bellissime. Se anche non avessi ricevuto un solo like non sarebbe cambiato nulla, per me avrebbero continuato ad essere delle fotografie bellissime. Ma è innegabile che se fossimo vissuti in un mondo senza social network probabilmente avremmo molti meno selfie inutili (che detesto e che quindi evito, ma Sofia è affascinata da "Foto-Foto") e più foto belle. Perché le foto sono ricordi indelebili di momenti speciali. Quando riguardo le foto dei miei viaggi con Dany o di Sofia piccola mi emoziono ancora al pensiero di quanto siamo cambiati e di quanto eravamo felici in quell'istante che si è impresso per sempre sulla carta. Solo che spesso perdiamo di vista l'obbiettivo e non facciamo cose per noi ma per gli altri. Nel momento in cui quello che pensano gli altri diventa più importante di quello che desideriamo noi, abbiamo un problema. Ecco perché ho deciso che chiuderò il mio account su Facebook. Perché sono stanca di aprirlo e di trovarmi davanti lo show imbarazzante e patetico di gente che mette sulla piazza la sua vita per qualche "mi piace" che rinvigorisce l'ego giusto per qualche minuto. Quello che pensi dillo in faccia a chi devi, che agli altri poco frega. Non ho più voglia di stare dietro a queste cose. E allora non farlo, direte voi. Bravi. Proprio quello che farò. La presa di coscienza è fondamentale.
“Un uomo non farebbe nulla se aspettasse fino a poterlo fare così bene che nessuno possa trovarvi dei difetti”. – John Henry Newman
Questo è un difetto tipico delle donne. L'attesa del momento perfetto. Soprattutto quando si arriva ad un certo punto della nostra vita. Si iniziano a dire cose come "Non mi sposerò fino a quando..." e poi, a ruota "Prima di fare un bambino devo...". Il problema è che spesso la vita non segue i tuoi programmi. Anzi, li stravolge. E così può capitare di trovarsi davanti ad un test di gravidanza positivo nel momento peggiore possibile o, al contrario, di aver programmato così bene la propria vita ma, quel bambino, proprio non arriva. Questo è quello che è capitato a me. Fino a quando poi la PMA è iniziata nel momento lavorativamente più difficile. Ero nel caos, eppure sono andata avanti, sfoderando una forza che non credevo di avere. E ho raggiunto la mia meta, consapevole che le cose non stavano andando come le avrei volute, ma stavano andando. E questo mi doveva bastare. Certe volte infatti bisogna imparare ad essere un pò più approssimative e capire davvero che il momento perfetto per certi sconvolgimenti di vita non arriverà mai. Quindi, quando il tuo cuore lo desidera, quello è il momento giusto.
“C’è differenza fra lottare per il risultato migliore e sfiancarsi per la perfezione. Il primo atteggiamento ha un obiettivo raggiungibile ed è gratificante e salutare; il secondo ha una meta spesso irraggiungibile ed è frustrante e fonte di nevrosi. Per di più comporta un assurdo spreco di tempo”. – Edwin Bliss
Altro difetto soprattutto femminile: la smania di perfezione. Le donne sono incapaci di accettare che qualcosa possa essere fatto in maniera meno che perfetta. E così si perdono le occasioni, si rimugina su quello che si sarebbe voluto fare e non si è fatto. Nel frattempo gli anni passano e la vita ci scivola dalle dita. Quando dovremmo semplicemente imparare a vivere quello che davvero desideriamo. Quando siamo mamme poi la cosa è ancora più dura. Perché abbiamo a che fare con una creatura, nostro figlio, che è una parte di noi ma allo stesso tempo è altro da noi. E, spesso, non è quello che vorremmo. Non ha il carattere che avremmo desiderato, non si comporta come noi abbiamo sperato quando quel figlio era ancora solo un'idea. Il problema è che rincorrendo questa chimera del figlio ideale, non facciamo che frustrarci noi per prime e rovinare l'esistenza di nostro figlio che non ha colpa alcuna, se non quella di essere un individuo con una sua propria specificità. Che noi non possiamo fare altro che capire, accettare e amare. Da quando Sofia ha iniziato a camminare, ho capito subito che sarebbe stata una bambina "impegnativa", vedevo quanto era vivace, quanto andasse continuamente stimolata per non annoiarsi ma allo stesso tempo quanto fosse sensibile alle sollecitazioni. All'inizio vivevo male questa cosa, mi sembrava che tutti gli altri bambini fossero tranquilli e la mia un'indemoniata iperattiva. Poi ho iniziato a guardarla da un'altra prospettiva. Ho iniziato ad apprezzare quanto sia curiosa, quanto amo la sua vivacità e la sua allegria, perché anche se adesso mi sfianca fisicamente, so che tra pochi anni la rimpiangerò. Quindi ho iniziato a cercare il giusto compromesso tra quello che vorrei e quello che lei è. Il risultato è che mi sforzo ogni giorno per cercare di comportarmi nel modo migliore possibile. So che lei non è quel tipo di bambina che se ne sta seduta ferma a colorare per ore. Non ancora, almeno. Forse non lo sarà mai. Ma è la mia bambina, e per me è perfetta così.
Mi piace leggere gli aforismi e accorgermi che parlano un pò di me. Che, nella mia imperfezione, cerco ogni giorno di fare del mio meglio. Perché alla fine la vita è per il 10% quello che ti succede e il 90% come reagisci a quello che ti succede. Imparare a considerarci delle donne eccezionali per quello che facciamo ogni giorno, non può che essere un buon inizio.
Nessun commento:
Posta un commento