7 marzo 2017

QUELLA GELOSIA CHE POI RIMPIANGERAI

Divano, domenica tardo pomeriggio. Io e Dany in stato semicomatoso, ovviamente in tv c'è l'ennesimo episodio visto e rivisto di Peppa Pig che Sofia tiene come sottofondo pur guardando  in loop "Tutto molto interessante" del suo amico BAZZI sull' iPad. Dany mi prende la mano. In un nanosecondo Sofia capta il gesto e tac, ci piomba addosso.
"MIA MAMMA, NO TU PAPA', MIA MAMMA, MIAAAAA" gli dice staccandogli la mano dalla mia e insinuandosi nel microscopico spazio che c'è tra di noi. Avreste dovuto vedere lo sguardo assassino che aveva mentre pronunciava quel MIA come se qualcuno avesse osato portarle via la cosa più preziosa del suo mondo. Il fatto è che, pensandoci bene, le cose stanno proprio così. La mamma, in questa fase, è ancora tutto il suo mondo.

Per quanto possa essere snervante e a volte anche un pò fastidioso avere a che fare con questa gelosia ossessiva un pò da stalker, lei non riesce ad accettare che possa esserci qualcuno che si frappone tra lei e la sua mamma. Che sia il papà mentre sono sul divano o che sia la porta mentre sono al bagno. Dove va la mamma, va anche Sofia. E hai voglia tu a spiegarglielo. "NO E NO. IO QUI!" ti dice con un tono di voce talmente perentorio che non ammette repliche (Maledetto Topo Tip!).
E tu, mamma, come fai a negarle un abbraccio, quando ti si butta addosso e ti accarezza la faccia? Fa niente se dieci secondi prima ti ha fatto sclerare, fa niente se sei stanca. Questi momenti sono quelli che ti fanno essere orgogliosa di essere mamma. Perché dai, diciamocelo, la vita della mamma è una vita infame. Se non ci fossero momenti in cui poter apprezzare davvero questo dono che il cielo ci ha fatto, che senso avrebbe tutto sto sbattimento, le notti insonni, la stanchezza perenne? Per fortuna che i nostri figli, ogni tanto, qualche momento di gioia ce lo regalano!



Ed è proprio in questi momenti che mi rendo conto che tra poco, perché il tempo passerà velocissimo e io nemmeno me ne accorgerò, Sofia sarà grande. Una bambina che non penserà più alla sua mamma come il centro del suo tutto, che non mi correrà più incontro per farsi abbracciare quando torno dal lavoro, che mi scanserà quando cercherò di darle un bacio. E allora ripenserò a tutto questo, al suo non stancarsi mai dei baci prima di addormentarsi, al volermi seguire come un'ombra, alla sua mano calda che stringe la mia mentre beve il latte. Ripenserò a tutto questo e lo rimpiangerò.



Perché siamo sempre talmente presi dai pensieri e dalla quotidianità che i momenti belli rischiamo di perderli, di non goderceli davvero. E solo dopo, ripensandoci, riguardando una fotografia, ci tornano alla mente per quello che erano davvero. Momenti di gioia. E li rimpiangeremo, perché non abbiamo saputo gustarceli fino in fondo. Quello che sto imparando a fare in questa fase della vita di Sofia è cercare di fare tesoro dei momenti speciali che passiamo insieme, guardandoli al netto dei capricci, della routine, di tutto quello che rende pesanti le giornate di una mamma. Perché un figlio è una gioia che va goduta e apprezzata ogni giorno. E nessuno più di me sa quanto sia importante apprezzare ogni momento con loro, anche quelle giornate che vorremmo cancellare. Alla fine ci lasciano sempre qualcosa dentro. O la consapevolezza di qualcosa che avremmo dovuto fare diversamente oppure la soddisfazione di essere state, per una volta, delle buone mamme.

Perché il nostro cruccio è un pò questo, di non fare abbastanza. Di non essere abbastanza. Io però credo che già solo il fatto di svegliarci ogni giorno e provare a fare del nostro meglio per i nostri figli, fa di noi delle buone mamme. E la dimostrazione credo stia tutta negli occhi dei nostri bambini. Quando io mi specchio negli occhi di mia figlia e vedo con quanta totale sicurezza lei si affida a me...ecco, la risposta sul mio essere una buona mamma è lì. Mia figlia è il mio Sole, e io sono la Terra che le ruota instancabilmente intorno. E non è così solo adesso, sarà così per sempre. Perché è questo che le mamme fanno, dal momento in cui scoprono che qualcosa sta crescendo dentro di loro. Vivono per quell'esserino che piano piano diventerà un adulto. Quell'esserino che se a 2 anni pronuncerà Mamma 1 milione di volte al giorno e non vorrà fare un passo senza di lei, a 16 anni la odierà come nessun'altra persona al mondo. Ma lei continuerà, imperterrita, a ruotare attorno al suo Sole, a rimpiangere momenti passati e sognare momenti futuri. Perché una mamma è così, vive di riflesso la vita dei suoi figli, che sono e saranno sempre, un pezzo di lei.

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