Capita che, durante una conversazione tra mamme, si finisca sempre a confrontare le abilità, vere o presunte, dei propri figli.
Quando ha iniziato a camminare il tuo? La prima parola? Fino a quanto lo hai allattato? Quando ha tolto il pannolino? E il ciuccio?
Il risultato è di uscirne, quasi sempre, con la sensazione di avere un bambino più indietro rispetto alla media. E di sentirsi in obbligo di colmare quel gap nel più breve tempo possibile. Il che si traduce in tutta una serie di pressioni su quel povero piccolo cucciolo che ha l'unica "colpa" di avere i suoi tempi. Salvo rendersi conto, una volta raggiunto l'obbiettivo tanto agognato, che un mese in più o in meno non avrebbe fatto alcuna differenza nel complesso dell'infinità di giorni che nostro figlio ha davanti a sé.
Una delle cose che angoscia maggiormente le mamme è la questione del camminare, che va di pari passo con l'angoscia numero due, che è quella del parlare. Come se si fosse mai visto un adolescente che a 18 anni arriva alla macchina della scuola guida gattonando e dicendo solo mamamamamama. E' vero che quando ci sei dentro tutto assume una piega diversa. Ci sono le pressioni dei parenti, di chi nemmeno conosci ma si sente in diritto di dirti la sua. E ti bastano 3 persone che ti dicono "Ma come,14 mesi e ancora non cammina?" per gettarti nello sconforto e iniziare a pensare che il tuo bambino abbia qualcosa che non va.
Mese più, mese meno, tutti i bambini (sani, ovviamente) camminano e iniziano a parlare. Precorrere i tempi non ha senso. Anzi, vi dico di più, finirete addirittura per pentirvene!
Io ho avuto la fortuna-sfortuna di avere una bambina precoce sul camminare. A nemmeno 8 mesi Sofia ha iniziato ad alzarsi e attaccarsi ai mobili, prima degli 11 camminava perfettamente da sola. E io che, fino a quel momento mi dicevo "Inizierà a camminare, così poi sarà tutto più facile" mi sono resa conto che un trottolino di 70 cm barcollante per casa è quanto di peggiore ti possa capitare. Perché è fuori controllo, con un equilibrio ancora precario, che si accorge per la prima volta nella sua vita che c'è tutto un mondo fantastico da poter raggiungere e infinite cose da afferrare se solo si sporge un pò di più...bum, lividi e bernoccoli a gogo!
Stessa cosa si può dire per il parlare. Credetemi, amiche mamme, godetevi il silenzio finché avete questa fortuna. Dalla lallazione a monologhi infiniti in cui il vostro nome viene pronunciato giusto quelle mille volte, con toni sempre diversi, il passo è più breve di quello che pensate. E nel giro di un paio di mesi vi ritroverete ad elaborare modi sempre più ingegnosi per zittire quel bambolotto senza pile che è vostro figlio! Io con Sofia sono disperata, giuro! Apre la bocca appena aperti gli occhi alla mattina e alla sera, nonostante siamo sdraiate per dormire, lei ancora si alza per dirti per l'ennesima volta "Mamma, sai io...". Perché il problema è che adesso il vocabolario si sta ampliando tantissimo e non avete idea dei discorsi astrusi che fa. L'altro giorno ha portato avanti per quasi 5 minuti una conversazione telefonica con il PRETE, sul fatto che la chiesa grande fosse chiusa e lei voleva andarci ma la porta è dura e non si apre dopodiché ha attaccato dietro il fatto che lei va a mangiare la pizza con la nonna e il nonno in un posto dove ci sono i pesci e i granchi (siamo stati in un risto dove avevano l'acquario con le aragoste e i granchi vivi, per lei sono diventati tutti pesci). Un discorso senza capo ne coda. Eppure, nonostante io abbia quella vocina costantemente conficcata in testa dalla mattina alla sera, non c'è volta in cui non la senta parlare in cui non mi fa esplodere in una risata. Perché Sofia è un'attrice nata, ha tutta una serie di gesti e mimica facciale che ti fa scompisciare dalle risate. La amo, anche quando ti ha combinato qualcosa di terribile, non puoi restare arrabbiata con lei.
I bambini sono dotati di risorse incredibili. Anche quando noi non lo immaginiamo, il loro cervellino è in pieno fermento e fa progressi. Per arrivare, con i suoi tempi, a raggiungere tutte le tappe necessarie per lo sviluppo.
Noi ad oggi siamo riusciti, grazie alla maledetta stomatite, ad abbandonare il ciuccio. Così, di punto in bianco. Ricordando il dolore che provava quando cercava di metterlo in bocca e le vesciche non le davano tregua, per qualche giorno Sofia me lo ha sempre restituito quando era il momento della nanna dicendomi "No, ciuccio, male ai denti". E così si è abituata a dormire senza ciuccio. Alcune notti non sono state semplici ma adesso sembra molto serena riguardo alla cosa, al nido ho detto di non darglielo più e nonostante veda gli altri bambini che ce l'hanno, non lo chiede. Dal 25 aprile siamo ufficialmente senza ciuccio, ed è stato più facile di quello che pensassi (anche se a causa di una malattia dolorosissima).
Per quanto riguarda invece il pannolino, il discorso è un pò più complicato. Siamo nella fase in cui quando si ricorda che deve fare la pipì allora chiava, sale sul water e la fa. Altrimenti niente. Non la sto forzando. Abbiamo l'estate per arrivare pronti alla materna senza pannolino e con anche quel traguardo raggiunto.
Quindi il mio consiglio è semplicemente di stare serene. Per ogni mamma il proprio figlio è sempre più bravo e più intelligente degli altri. Voi, se foste davvero delle mamme intelligenti, non dovreste nemmeno sentire la necessità di abbassarvi al loro livello. Semplicemente, godetevi vostro figlio, i progressi che fa ogni giorno. Prima che ve ne rendiate conto starà correndo, cantando e facendo pipì nella tazza. E voi, guardandovi indietro, vi accorgerete di quanto tempo avete perso preoccupandovi. Vostro figlio è perfetto. Unico. E la meraviglia è questa. Scoprire quando ciascun bambino arriverà, coi suoi tempi, a raggiungere traguardi fondamentali. Che vi faranno essere orgogliose. Non c'è cosa più bella del vedere gli occhi del proprio bambino brillare di soddisfazione quando riesce a fare qualcosa per la prima volta. Nel frattempo non preoccupatevi, il momento arriverà. E quando arriverà...saranno c...i :)
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