Avevo in mente questo post per San Valentino poi mi sembrava un pò troppo banale associare l'amore alla festa degli innamorati e allora ho preferito aspettare a scriverlo. Oggi invece, complice il tempo uggioso, la stanchezza e il morale sotto i piedi, mi sembra l'occasione perfetta per parlare di quello che è universalmente considerato il sentimento che "move il sole e l'altre stelle". L'AMORE.
Ho conosciuto quello che adesso è mio marito a 20 anni, ora ne ho quasi 34, quindi diciamo che 14 anni di relazione possono portarmi ad affermare con una certa sicurezza che la persona con la quale divido la casa, il lavoro, una figlia e la vita, è la mia anima gemella. Servirebbero 2 vite e taaaaaaaaaanto vino per cercare di spiegarvi come è possibile che due come noi stiano ancora insieme. Ma forse la risposta migliore che posso darvi è che non lo so. Sono sincera. Ho visto coppie molto meglio assortite di noi (in quanto a carattere, interessi in comune, obbiettivi) finire in polvere. Mentre noi siamo ancora qua. Zoppicanti, esausti ma insieme.
Quando abbiamo deciso di sposarci dopo 7 anni di fidanzamento eravamo ignari di tutto. La nostra convivenza era limitata alle 2 settimane che passavamo in vacanza insieme ogni anno, pertanto quello che conoscevamo a livello di abitudini reciproche era veramente poca cosa. Avevamo deciso che non avremmo convissuto prima del matrimonio, pur avendo una casa tutto sommato pronta per lo scopo. Tornassi indietro rifarei la stessa scelta. Entrare da marito e moglie nella nostra casa la sera del matrimonio è stato bellissimo, dormire nel letto nuovo quella prima notte (sì, dormire!) e svegliarsi poi la mattina sapendo che quello sarebbe stato il primo di una infinita serie di giorni in cui ci saremmo svegliati insieme. Abbiamo cavalcato l'onda dell'entusiasmo per tutto il viaggio di nozze. Poi siamo tornati nella vita vera. Ed è stato uno shock. Arrivare a casa alla sera e non trovare la cena pronta ma doversela preparare (pena, il digiuno), lavare e stirare, pulire casa (2 piani di casa). Mi trovai all'improvviso scaraventata in un turbinio di incombenze a cui far fronte. E, mio malgrado, mi accorsi che la mia dolce metà non era stata adeguatamente istruita da mammina su quello che è il senso di "si lavora in 2 fuori casa, in 2 si contribuisce a fare le cose in casa". L'inizio quindi fu abbastanza traumatico. Mi scontrai con il suo disordine, due modi diversi di voler fare le cose. Ma eravamo solo noi due, quindi tutto sommato c'era la libertà di decidere se preparare la cena o ordinare d'asporto, se stirare o andare a farci un giro. Pertanto nel giro di qualche mese creammo un nostro equilibrio.
Poi decidemmo di voler allargare la famiglia. Non sto a tediarvi su quanto sia stata lunga, difficile e complessa la nostra ricerca di un bambino, perché tanto lo sapete, ve ne ho parlato tanto. E nel caso non ve lo ricordaste scorrete a ritroso questo blog...il viaggio verso Sofia è tutto tra queste pagine.
Sofia fu il nostro tsunami. Creò uno spartiacque tra quello che eravamo stati per 10 anni e quello che saremmo stati in 3. L'arrivo di nostra figlia fu il momento in assoluto più difficile per la nostra vita di coppia. Lo ripeto senza stancarmi e senza paura di apparire drammatica. Ma se pensate che facendo un figlio il vostro rapporto ne trarrà giovamento, date retta a me, tenete chiuse le gambe e continuate a guardare serie tv su Netflix. Niente di più sbagliato. Un figlio è la bomba nucleare più potente che l'uomo abbia mai concepito, e l'epicentro della deflagrazione sarà il vostro rapporto di coppia. Mi bastò una settimana per capirlo. Tutto quello che avevamo imparato l'uno dell'altra sembrò all'improvviso non corrispondere più alle persone che eravamo diventate.
Passammo dalle serate spaparanzati sul divano alle nottate in piedi per le coliche di Sofia, dalle cene al ristorante alle toccate e fuga di 15 minuti al Mc Donald's. Il tutto da un giorno all'altro. Perché 9 mesi di attesa non ti preparano davvero a quello che succede quando ti mettono tra le braccia quei 3 chili e mezzo di ciccia e amore, tutto quello che tu ti sei immaginata scopri che non è reale, che tu come individuo smetti di esistere perché sei al servizio 24/24 di questo cosino che piange, mangia, caga e dorme (soprattutto le prime 3 cose!). E se smetti di esistere tu come individuo...devo davvero spiegarti dove finisce la tua vita di coppia? Ecco, giusto prima della visita alla prozia con la casa che puzza di muffa!
I primi mesi di vita di Sofia furono faticosi sotto molteplici aspetti: pratici, poiché io ricominciai subito a lavorare quindi la mia vita tornò stressante e caotica come prima, con la differenza che quella già microscopica fetta di tempo che avevo per me durante la settimana, sparì, assorbita da mia figlia e le sue mille infinite esigenze; ed anche emotivi poiché io ero completamente assorbita da Sofia e quel poco tempo che avevo era tutto per lei, con immmmmmmmensa letizia di mio marito che si trovò ai margini.
Fu però proprio dopo la nascita di Sofia che capii forse per la prima volta quanto, nonostante tutto, fosse forte il nostro rapporto. Mio marito può apparire una persona assertiva, del genere "fai tu, per me va bene tutto", quello che permette a me di portare i pantaloni e fare la donna alpha...ma quando siamo passati a quel 2+1 è stato solo grazie alla sua pazienza e alla sua forza che siamo riusciti a non affondare. Al suo sapermi aspettare, al suo accettare i miei "No, sono stanca", al suo mangiare piadine e piatti pronti quando arrivavo a casa dal lavoro sfinita ma la giornata, quella no, non era ancora finita: c'era Sofia da far mangiare, il bagnetto, il latte, la messa a letto. Non mi ha mai rinfacciato nulla, mai una volta in questi 3 anni l'ho sentito giudicarmi una cattiva moglie (ne avrebbe avuta più di una ragione). Se non avesse sempre avuto una buona parola per me probabilmente sarei crollata, considerato tutte le responsabilità/impegni/problemi che ho e affronto ogni giorno.
E adesso che Sofia sta crescendo, che la notte fortunatamente si dorme, ma le giornate sono molto più impegnative, ho capito che il nostro matrimonio è la cosa che più dobbiamo curare. Ho capito che l'amore cambia, ma non necessariamente perché il sentimento si esaurisce. L'amore cambia per colpa della stanchezza (tanta, troppa), per colpa dei rispettivi problemi e/o pensieri sul lavoro, per colpa di visioni della vita che ogni tanto divergono. Ogni tanto dico, quando mi fa inc*****e, che se lo conoscessi adesso molto probabilmente non finiremmo mai insieme e men che meno ci sposeremmo e faremmo un figlio, perché la persona che sono adesso non è più quella di 14 anni fa. Poi se ci penso bene mi dico che forse sì, cercherei qualcuno con interessi più simili ai miei, con un percorso più vicino al mio. Ma poi, davvero qualcuno riuscirebbe a sopportare il carattere di merda che ho, a farmi avere l'ultima parola in ogni discussione, a farmi decidere come programmare le giornate/i weekend/le vacanze? E poi soprattutto, potrebbe essere un padre migliore di quello che lui è per nostra figlia?
In questi 14 anni il nostro rapporto è cambiato tanto, si è evoluto e si è rafforzato. Sofia nel bene e nel male ci ha fatto capire che la famiglia che siamo adesso conta più di ogni altra cosa, più di quella ceretta che ogni tanto dimentico di fare, di quei calzini lasciati fuori dalla cesta dei panni da lavare. Siamo riusciti in questi anni ad andare oltre i nostri limiti, a chiudere gli occhi sui nostri difetti e potenziare i nostri pregi, come singoli, come coppia e come genitori.
Un figlio sposta tutti i confini, ti impone di andare a cercare quel tempo che pensavi di non avere per stare con tuo marito (anche a costo di segnartelo sul calendario!), ogni tanto devi scegliere tra il fare l'otaria spiaggiata sul divano e la moglie.Certi giorni ti immagini single e in carriera, certi altri stai giocando con tuo marito e tua figlia e ti accorgi che non vorresti essere in nessun altro posto al mondo. La vita non è perfetta, non sempre si è felici. Ma la cosa importante è non smettere di impegnarsi, non smettere di parlare, non smettere di litigare. Quei litigi dove l'orgoglio viene messo a dura prova, dove serve coraggio per superarli...quelli sono i litigi che rafforzano ciò che è vero, e distruggono quello che dell'amore ha solo la forma.
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