21 giugno 2019

TORNASSI INDIETRO LO RIFAREI

Cosa? Te. Desiderarti, cercarti, volerti, trovarti. Averti. Nella mia vita ogni giorno.

Sabato sei partita per una settimana di mare con le nonne. E per la prima volta, dopo 2 anni e mezzo, ho dormito senza di te più di una notte di fila.

Sabato e domenica sono stati due giorni che mi sono proprio goduta, sabato alla notte bianca a Gardaland, domenica semplicemente poltrendo in casa, spaparanzata a leggere nella micropiscinetta 1,5x1,5 che però mi è sembrata l'Aquafan! Non c'era bisogno di guardare l'ora, di pensare cosa preparare da mangiare, quando dovessi fare il pisolino, quando svegliarti, stare dietro al tuo voler sempre andare da qualche parte mentre io nel weekend vorrei solo svenire.
Il brutto è iniziato lunedì. Quando ho iniziato a stare in ufficio 14 ore senza pranzare, quando i problemi mi sono piombati sulle spalle, tornavo a casa alla sera e non c'era la tua risata ad aspettarmi. Smaniosa di raccontarmi la tua giornata, di cantare, di parlare sempre a voce troppo alta.

Oggi è venerdì e mi manchi tantissimo. Mi manca sapere che la parte migliore della mia vita è a casa che mi aspetta, che vuole abbracciarmi, che mi dice che sono la più bella del mondo. Tornare a casa e trovarla vuota, in ordine come l'avevo lasciata alla mattina, mi ha fatto tornare con la mente a 5 anni fa. Quando ti desideravo ma non riuscivo ad averti. E niente di quello che avevo mi rendeva davvero felice. Borse e scarpe, viaggi, zero responsabilità, zero programmi da fare.

E la cosa divertente è che adesso, certe volte rimpiango quelle cose che avrei potuto fare senza figli. Ma poi mi dico: i figli non li avevo, eppure non le facevo comunque! Segno che avere o non avere un figlio non modificava un certo mio modo di vivere. Del tipo: ahhhhh, adesso non possiamo più uscire la sera quando ci pare o fare cose folli! Perché, prima eri fuori tutto il weekend Sara? Ma quando mai, anzi, ci rintanavamo in casa. E' solo che la nostra mente funziona così. Vuole sempre quello che non può avere, a prescindere se poi sia o meno un desiderio reale. Ma il semplice non poterlo avere, ci spinge a desiderarlo immensamente. Salvo poi accorgersi che nella nostra vita non farebbe alcuna differenza.


Domani pomeriggio Sofia tornerà, in casa ricomincerà a regnare il solito caos e io nel giro di 2 ore non vedrò nuovamente l'ora che lei parta ancora per qualche giorno (e lo farà, di nuovo, a fine settimana prossima!) perché non sopporto più tutto quel delirio. Eppure quando alla sera salgo di sopra e vedo la porta della sua stanza chiusa, ma so che lei non sta dormendo lì, mi assale la tristezza. Sono felice che lei si stia divertendo con le nonne, che la stanno viziando e non le fanno mancare niente. Ma è la mia piccolina, e per quanto io sia una mamma che lavora e che in settimana la vedo pochissimo, il momento dello stare insieme alla sera è il più bello di tutta la giornata. Alcuni giorni lei è rognosa o irritata, oppure lo sono io o spesso lo siamo entrambe (una specie di specchio)...ma abbracciare quei 23 kg. di perfezione è il mio sport preferito. L'unico che vorrei praticare per tutta la vita. Invece arriverà il momento in cui lei, giustamente, si staccherà da me e vorrà farsi abbracciare dalle sue amiche o, poveri noi, da un ragazzo. Adesso è meglio che non ci penso. Preferisco pensare piuttosto che domani sera lei non vedrà l'ora di abbracciare la sua mamma, di raccontarmi tutto quello che ha fatto, di dormire nel suo letto, di chiamare me appena aprirà gli occhi. 

Tornassi indietro ti rifarei, ancora e ancora. Nonostante tutta la fatica, le difficoltà, le responsabilità. Hai reso la mia vita più bella. Hai dato alla mia vita un senso che non aveva mai avuto. Hai messo insieme i pezzi di quel puzzle incasinato che ero. 

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