Sabato sera scorso abbiamo lasciato Sofia a dormire dai nonni perché la domenica mattina saremmo dovuti uscire presto. A parte il fatto che quando sono in macchina con mio marito senza Sofia, lei mi manca. Mi manca sapere che non è dietro che balla sul seggiolino, che si dimena ascoltando le canzoni di Masha e Orso. Quando manca Sofia c'è sempre troppo silenzio, che molto spesso io e Dany facciamo fatica a rompere. Perché non siamo più abituati a parlare senza essere interrotti, senza dover dire "Sofia no, Sofia attenta", parlare ma fare fatica a seguire davvero un discorso perché con gli occhi e una parte di cervello stiamo cercando di evitare che nostra figlia combini qualche guaio.
Così quando siamo arrivati a casa, una casa silenziosa, senza giocattoli ovunque e Peppa Pig in sottofondo, mi sono messa a pensare a quante cose davamo per scontate prima di avere un figlio. Ed è incredibile rendersi conto del fatto che sono cose apparentemente stupide, che senza un figlio fai in maniera meccanica. Poi da un giorno all'altro ti vengono sottratte, e ti mancano come l'aria.
La prima, che sembra la più banale ma che è anche quella che sono certa "pesa" di più, soprattutto alle mamme, è il non poter più andare in bagno con la porta chiusa. Oddio, certo che potete, se volete un nanetto da 85 cm che picchia coi suoi piccoli pugnetti sudici sulla porta urlando come se ne andasse della sua vita "Mamma, maaaaammmma, maaaaaaaaammmmmmmmaaaaaaaaa!!!!!!!!!". Sfido chi riesce ad emettere un solo goccio di pipì in simili condizioni (per non parlare di altro). Quindi, per ovviare a tale problema, lasciate la porta aperta. E' l'inizio della fine. Voi siete sul water e avete sto marmocchio che vi gira in mezzo alle gambe, tocca tutto, apre e chiude i cassetti del fasciatoio, tocca la carta igienica, caccia la sua faccia nel buco della tazza dove voi avete la vostra "ehm ci siamo capite", per vedere cosa state facendo (Sofia è in questa fase, deve accertarsi che io non pisci Mini Pony), vuole mettersi in bocca la gabbietta profuma wc. In pratica smettete di bere per evitare di dover andare in bagno. Io aggiro il problema andando in bagno in ufficio. E' l'unico bagno in cui posso sedermi e tirare un sospiro di sollievo. Ah, dimenticavo di dire che ovviamente è assolutamente impossibile sfogliare riviste, controllare Facebook, mandare un wapp. Niente di tutto questo. Perché tutto ciò che è in mano a voi, diventa loro.
Se il problema del bagno si concretizzerà solo quando i bambini riusciranno a gattonare ma soprattutto quando cammineranno e MAMMA sarà la loro parola preferita (giusto quelle 35687 volte al giorno), quello del tempo per la doccia è un qualcosa di più immediato. Non importa se il vostro batuffolo dorme 20 ore al giorno o, viceversa, non c'è verso di farlo crollare durante il giorno. Da quando avrete un figlio, la doccia non sarà più un piacere, ma una pratica da sbrigare il più in fretta possibile. Perché metti che non sentite il bambino che si sveglia e piange (non mi risulti che di pianto sia mai morto nessuno...ma non vorreste certo essere voi a contraddire le statistiche, giusto!?), metti che si sveglia, scende dal lettino (cosa che non ha mai fatto...ma non vorreste certo che fosse la sua prima volta, giusto!?) e vaga per casa dove sicuramente ci sarà un pericolo mortale. Sì, noi mamme siamo catastrofiche, vediamo pericoli ovunque. Quindi fare la doccia quando il bambino dorme equivale a spegnere l'acqua ogni 20 secondi per sentire l'eventuale pianto, usare un prodotto tutto in uno per risparmiare tempo e ovviamente il balsamo sotto la doccia per evitare lo scazzo della crema corpo (vuoi mettere avere quei 2 minuti risparmiati per...per fare niente, alla fin fine. Anzi no, per dare una pulita al bagno già che ci siete!). Poi uscite dopo aver fatto la doccia e scoprite che lui/lei dorme ancora. E voi avete i nervi più tesi che un violino.
Poi c'è l'aspetto Hobby. Per una mamma è una parola che non esiste più nel vocabolario, almeno per i primi anni di vita dei pargoli. In questo momento della mia vita i miei Hobby sono colorare disegni che Sofia sistematicamente pasticcia, fare palline con il Didò che Sofia vuole che io mi appiccichi addosso sfidando la forza di gravità, passare ore seduta nella casetta sul terrazzo facendomi venire l'artrosi e sorseggiando finto caffé da tazzine di plastica. E, nel mio caso, tutto ciò dopo una giornata di lavoro passata a gestire clienti, fornitori,banche e dipendenti con pretese assurde. Poi ditemi voi se una non va fuori di testa!
Prima, anche quando ero incinta per dire, tornavo a casa, facevo una doccia vera, ossia di almeno 10 minuti, con tanto di scrub, bagnoschiuma, shampoo, balsamo, maschera viso, poi mi mettevo sul divano e leggevo. Leggevo pagine e pagine senza venire interrotta e senza interrompermi. Adesso, dopo la doccia sopra descritta (quando riesco, sia chiaro!), gioco con Sofia, cercando di concentrarmi solo su di lei, nonostante il suo concetto di gioco non è esattamente qualcosa di coinvolgente. In pratica lei da ordini e tu devi eseguire. Fine del gioco. Quando poi la metto a letto ci sono due strade. L'opzione A prevede che faccia 100 addominali e 20 minuti di cyclette (cosa che faccio quasi tutte le sere devo dire). L'opzione B è fanculo tutto (tanto la pancetta è sempre lì), svengo sul divano. Apro il Kindle e leggo 2 pagine al massimo (sono abbastanza convinta di star leggendo le stesse pagine da tipo 3 settimane), prima di addormentarmi. Poi certo, se una non lavora il tempo per sé stessa aumenta, se i bambini fanno il sonnellino (e quando sono molto piccoli dormono quasi sempre). Nel mio caso questo è quello che passa il convento e per quanto io mi sforzi di trovare del tempo, non c'è. Punto.
Piccola considerazione finale. Ci sono bambini e bambini. Bambini più tranquilli, che giocano anche da soli, dove li metti stanno, e ti permettono di fare certe cose (sfido a trovarne uno che vi permetta di leggere in pace comunque). E poi ci sono bambini come la mia Sofia, che quando ci sei non ti mollano un attimo, vogliono giocare per tutto il tempo che sono svegli, non si fermano mai, come l'orsetto della Duracell. Sofia mi ha insegnato a non dare niente per scontato, quando hai un momento che puoi prenderti dovresti prendertelo senza troppi sensi di colpa, perché potresti non averne più per taaaaaanto tempo. La verità però è che quando diventi genitore, non riesci più a vivere in nessun'altra dimensione. Sia che tuo figlio dorma nella stanza accanto o non sia in casa, una parte del tuo cuore è sempre lì, il tuo pensiero sempre a lui. Giusto o sbagliato, io non riesco ad essere mamma in nessun altro modo se non questo. 100% del mio tempo a Sofia. Priorità assoluta.
Se il problema del bagno si concretizzerà solo quando i bambini riusciranno a gattonare ma soprattutto quando cammineranno e MAMMA sarà la loro parola preferita (giusto quelle 35687 volte al giorno), quello del tempo per la doccia è un qualcosa di più immediato. Non importa se il vostro batuffolo dorme 20 ore al giorno o, viceversa, non c'è verso di farlo crollare durante il giorno. Da quando avrete un figlio, la doccia non sarà più un piacere, ma una pratica da sbrigare il più in fretta possibile. Perché metti che non sentite il bambino che si sveglia e piange (non mi risulti che di pianto sia mai morto nessuno...ma non vorreste certo essere voi a contraddire le statistiche, giusto!?), metti che si sveglia, scende dal lettino (cosa che non ha mai fatto...ma non vorreste certo che fosse la sua prima volta, giusto!?) e vaga per casa dove sicuramente ci sarà un pericolo mortale. Sì, noi mamme siamo catastrofiche, vediamo pericoli ovunque. Quindi fare la doccia quando il bambino dorme equivale a spegnere l'acqua ogni 20 secondi per sentire l'eventuale pianto, usare un prodotto tutto in uno per risparmiare tempo e ovviamente il balsamo sotto la doccia per evitare lo scazzo della crema corpo (vuoi mettere avere quei 2 minuti risparmiati per...per fare niente, alla fin fine. Anzi no, per dare una pulita al bagno già che ci siete!). Poi uscite dopo aver fatto la doccia e scoprite che lui/lei dorme ancora. E voi avete i nervi più tesi che un violino.
Poi c'è l'aspetto Hobby. Per una mamma è una parola che non esiste più nel vocabolario, almeno per i primi anni di vita dei pargoli. In questo momento della mia vita i miei Hobby sono colorare disegni che Sofia sistematicamente pasticcia, fare palline con il Didò che Sofia vuole che io mi appiccichi addosso sfidando la forza di gravità, passare ore seduta nella casetta sul terrazzo facendomi venire l'artrosi e sorseggiando finto caffé da tazzine di plastica. E, nel mio caso, tutto ciò dopo una giornata di lavoro passata a gestire clienti, fornitori,banche e dipendenti con pretese assurde. Poi ditemi voi se una non va fuori di testa!
Prima, anche quando ero incinta per dire, tornavo a casa, facevo una doccia vera, ossia di almeno 10 minuti, con tanto di scrub, bagnoschiuma, shampoo, balsamo, maschera viso, poi mi mettevo sul divano e leggevo. Leggevo pagine e pagine senza venire interrotta e senza interrompermi. Adesso, dopo la doccia sopra descritta (quando riesco, sia chiaro!), gioco con Sofia, cercando di concentrarmi solo su di lei, nonostante il suo concetto di gioco non è esattamente qualcosa di coinvolgente. In pratica lei da ordini e tu devi eseguire. Fine del gioco. Quando poi la metto a letto ci sono due strade. L'opzione A prevede che faccia 100 addominali e 20 minuti di cyclette (cosa che faccio quasi tutte le sere devo dire). L'opzione B è fanculo tutto (tanto la pancetta è sempre lì), svengo sul divano. Apro il Kindle e leggo 2 pagine al massimo (sono abbastanza convinta di star leggendo le stesse pagine da tipo 3 settimane), prima di addormentarmi. Poi certo, se una non lavora il tempo per sé stessa aumenta, se i bambini fanno il sonnellino (e quando sono molto piccoli dormono quasi sempre). Nel mio caso questo è quello che passa il convento e per quanto io mi sforzi di trovare del tempo, non c'è. Punto.
Piccola considerazione finale. Ci sono bambini e bambini. Bambini più tranquilli, che giocano anche da soli, dove li metti stanno, e ti permettono di fare certe cose (sfido a trovarne uno che vi permetta di leggere in pace comunque). E poi ci sono bambini come la mia Sofia, che quando ci sei non ti mollano un attimo, vogliono giocare per tutto il tempo che sono svegli, non si fermano mai, come l'orsetto della Duracell. Sofia mi ha insegnato a non dare niente per scontato, quando hai un momento che puoi prenderti dovresti prendertelo senza troppi sensi di colpa, perché potresti non averne più per taaaaaanto tempo. La verità però è che quando diventi genitore, non riesci più a vivere in nessun'altra dimensione. Sia che tuo figlio dorma nella stanza accanto o non sia in casa, una parte del tuo cuore è sempre lì, il tuo pensiero sempre a lui. Giusto o sbagliato, io non riesco ad essere mamma in nessun altro modo se non questo. 100% del mio tempo a Sofia. Priorità assoluta.
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