Ho iniziato io. Sono stata io la prima.
Quando non riuscivo a restare incinta e vedevo le mie amiche postare orgogliose le foto dei loro pargoli, mi dicevo che, se mai fosse capitato anche a me, non avrei fatto lo stesso. Avrei tenuto mio figlio/a lontano dai social. Poi è arrivata Sofia e niente, ho perso la testa.
La guardavo ed era così bella, così perfetta, e io così orgogliosa, che volevo urlare al mondo quanto ero felice. Finalmente felice, finalmente ero una mamma.
E così è iniziato il tutto. Ho iniziato a postare foto di Sofia su Facebook (non mi piace Twitter, non ho un profilo Instagram, quindi usavo solo Fb), raccontando in maniera dettagliata i suoi progressi, la sua vita. E la mia vita con lei. Mi piacevano i commenti su quanto fosse bella, mi facevano sentire una brava mamma (come se il fatto che mia figlia fosse bella dipendesse esclusivamente da me!).
Poi però, non so dire con esattezza quando, ho iniziato a guardare Fb da un'angolatura diversa. E mi sono accorta che tante cose che prima mi piacevano, iniziavano a infastidirmi. Non sono una stupida quindi ho sempre saputo che Facebook è sostanzialmente una vetrina dove mettiamo in mostra i nostri punti forti, nascondiamo i nostri difetti e spesso "abbelliamo" la nostra vita per farci apprezzare dagli altri. Perché tutti, chi più chi meno, vivono e dipendono dall'approvazione della gente e dal loro giudizio. Così quando compriamo casa postiamo i nuovi mobili, quando ci sposiamo creiamo un album per mostrare al mondo la nostra felicità. E quando facciamo un bambino lo diamo in pasto al mondo social. Per farci apprezzare tramite lui/lei. Ho capito che non mi andava più. Che dovevo mettere un punto.
Così ho deciso di allontanarmi da Facebook, di non postare più foto di Sofia. Io sono una che le fotografie le fa ancora con la macchina fotografica, che impiega tempo per scattare la foto perfetta, perché poi vuole stamparla. Non sono una di quelle che scatta foto con il cellulare semplicemente per poi darle in pasto al mondo social in tempo zero. Nessun giudizio a riguardo, semplicemente non sono io. Quando faccio una foto dico "Che bella, non vedo l'ora di stamparla e incorniciarla", non "Che bella, vediamo quanti like ottengo". Mi sono accorta che dell'approvazione degli altri non mi interessa davvero, che non ho bisogno che la gente mi dica che mia figlia è bella, che sappia dove sono e cosa faccio in ogni momento di ogni giorno.
Anche perché da quando sono diventata mamma mi sono accorta che, non so se è un istinto naturale o una cosa voluta, ma si scatena quasi una gara tra le mamme. Il figlio più bello, più bravo, più glamour. Ecco, io mi chiamo fuori. E' già un miracolo se riesco a stare con mia figlia tra il lavoro e tutto il resto, figurati se ho voglia di perdere tempo a stare a pensare a quella che compra per il figlio neonato delle scarpe da 200 euro. Può, sta bene a lei, brava. Il mio pensiero si chiude lì, vado oltre e continuo a vivere.
Lo stesso per quanto riguarda certe persone che conosco, senza figli. Ne parlavo giusto ieri con Dany. Certe volte vedo che postano foto di posti fighissimi, quel genere di cose che per me con Sofia che va a dormire prima delle galline (ieri sera erano le 19.47, ho chiuso le persiane alle 20.35 e le galline erano ancora fuori che se la raccontavano!) sono impensabili. Al momento, di pancia, mi scatta un pò di invidia per tutto quello che, è innegabile, ad oggi non mi è più possibile fare. Poi però mi fermo, grazie al cielo sono una che il cervello lo fa funzionare (pure troppo a volte!), e mi dico: Sara, ma sinceramente, prima di Sofia tu facevi quelle cose? E la risposta che mi do è sempre e solo NO. Io e Dany non siamo mai stati una coppia che usciva e andava a ballare. Andavamo al cinema, a cena fuori, a mangiare un gelato, qualche concerto e stop. Ah sì, e viaggiavano. Insomma, tutte cose che quando Sofia sarà un pò più grande potremo riuscire a fare senza quell'ansia che, è innegabile, ci prende ogni volta che vogliamo muoverci con lei. Perché alla fine quello che dovrebbe essere un momento di tranquillità diventa un film di alta tensione. Ieri per esempio siamo andati a pranzo al Mc Donald's, Sofia non aveva dormito alla mattina e si è addormentata in macchina. Quelli sono stati i 40 minuti di pranzo più rilassanti che ho fatto nelle ultime 2 settimane. Questo per dire che quello che mi manca veramente non è la libertà, ma l'idea della libertà. Sofia non sta togliendo nulla alla mia vita anzi, la arricchisce ogni giorno.
Quindi credo sia giusto che ognuno faccia quello che meglio crede, con o senza figli che sia. Ad oggi la mia decisione è quella di ridurre la mia presenza su Facebook, mi sembra la scelta più giusta, magari domani ci ripenserò. Il mio account resta lì, continuerò ad avere attivi i messaggi di posta quindi se a qualcuno manco, sa dove trovarmi. Alle persone con le quali avevo voglia di restare in contatto direttamente e delle quali non avevo ancora il numero mi sono affrettata a chiederlo. Per il resto ringrazio tutti per ogni cosa che mi avete scritto o detto, bella o brutta che fosse, direttamente o indirettamente.
Continuerò a scrivere sul mio blog, perché la vita va avanti nonostante e soprattutto senza Facebook. Un grande abbraccio, a presto.
Anche perché da quando sono diventata mamma mi sono accorta che, non so se è un istinto naturale o una cosa voluta, ma si scatena quasi una gara tra le mamme. Il figlio più bello, più bravo, più glamour. Ecco, io mi chiamo fuori. E' già un miracolo se riesco a stare con mia figlia tra il lavoro e tutto il resto, figurati se ho voglia di perdere tempo a stare a pensare a quella che compra per il figlio neonato delle scarpe da 200 euro. Può, sta bene a lei, brava. Il mio pensiero si chiude lì, vado oltre e continuo a vivere.
Lo stesso per quanto riguarda certe persone che conosco, senza figli. Ne parlavo giusto ieri con Dany. Certe volte vedo che postano foto di posti fighissimi, quel genere di cose che per me con Sofia che va a dormire prima delle galline (ieri sera erano le 19.47, ho chiuso le persiane alle 20.35 e le galline erano ancora fuori che se la raccontavano!) sono impensabili. Al momento, di pancia, mi scatta un pò di invidia per tutto quello che, è innegabile, ad oggi non mi è più possibile fare. Poi però mi fermo, grazie al cielo sono una che il cervello lo fa funzionare (pure troppo a volte!), e mi dico: Sara, ma sinceramente, prima di Sofia tu facevi quelle cose? E la risposta che mi do è sempre e solo NO. Io e Dany non siamo mai stati una coppia che usciva e andava a ballare. Andavamo al cinema, a cena fuori, a mangiare un gelato, qualche concerto e stop. Ah sì, e viaggiavano. Insomma, tutte cose che quando Sofia sarà un pò più grande potremo riuscire a fare senza quell'ansia che, è innegabile, ci prende ogni volta che vogliamo muoverci con lei. Perché alla fine quello che dovrebbe essere un momento di tranquillità diventa un film di alta tensione. Ieri per esempio siamo andati a pranzo al Mc Donald's, Sofia non aveva dormito alla mattina e si è addormentata in macchina. Quelli sono stati i 40 minuti di pranzo più rilassanti che ho fatto nelle ultime 2 settimane. Questo per dire che quello che mi manca veramente non è la libertà, ma l'idea della libertà. Sofia non sta togliendo nulla alla mia vita anzi, la arricchisce ogni giorno.
Quindi credo sia giusto che ognuno faccia quello che meglio crede, con o senza figli che sia. Ad oggi la mia decisione è quella di ridurre la mia presenza su Facebook, mi sembra la scelta più giusta, magari domani ci ripenserò. Il mio account resta lì, continuerò ad avere attivi i messaggi di posta quindi se a qualcuno manco, sa dove trovarmi. Alle persone con le quali avevo voglia di restare in contatto direttamente e delle quali non avevo ancora il numero mi sono affrettata a chiederlo. Per il resto ringrazio tutti per ogni cosa che mi avete scritto o detto, bella o brutta che fosse, direttamente o indirettamente.
Continuerò a scrivere sul mio blog, perché la vita va avanti nonostante e soprattutto senza Facebook. Un grande abbraccio, a presto.
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