6 novembre 2019

COME STO CAMBIANDO LA MIA VITA



Ci ho pensato un pò sul fatto di scrivere o meno questo post. Che non vuole assolutamente essere un invito a prendere spunto da me. Ma una semplice testimonianza di come certe azioni intraprese da qualche settimana a questa parte mi stiano migliorando la vita.

Entrando in casa mia, spesso la prima parola che viene in mente è "essenziale". Colori neutri, pochi mobili, pochissimi soprammobili. Una casa in stile minimalista, potremmo definirla. Questa scelta è data in parte dalla praticità durante le pulizie (meno roba da pulire, meno tempo da dedicare alle faccende), in parte perché secondo me la mia casa richiama questo stile un pò nordico. Mi piacciono le candele, mi piacciono le fotografie in bianco e nero, mi piace che quel poco che vedo mi renda davvero felice (ecco, i panni da stirare non rientrano tra queste cose, infatti cerco di averli il meno possibile davanti agli occhi!).
Il problema di una casa che viene vissuta è che, presto o tardi, si iniziano ad accumulare cose. Queste cose appartengono a diverse categorie:
-Cose che ci vengono regalate, non ci piacciono ma non abbiamo cuore di liberarcene perché scatta inevitabilmente il senso di colpa verso la persona che ha impiegato tempo e soldi per farci quel dono
-Cose che abbiamo acquistato seguendo l'impulso del momento (vedi la temuta uscita della domenica pomeriggio da Ikea, il paradiso dell'accumulatore compulsivo!) ma dopo poco tempo ci accorgiamo che non ci piacciono più o inutili e non sappiamo più cosa farcene. Peccato che ci sentiamo in colpa per i soldi spesi
-Cose comprate perché costavano poco, erano in offerta 10x8, ci serviranno prima o poi...poi ci si dimentica persino di averle e quando si ritrovano si scopre che magari non sono più utilizzabili. Questo succede per esempio con le scorte dei prodotti alimentari o prodotti beauty o per la pulizia della casa
-Cose che ci vengono donate "perché a te sicuramente serve" da persone alle quali non sappiamo dire di no, ma che in realtà vanno solo ad ingolfare la quantità di roba alla quale non sappiamo nemmeno trovare un vero scopo nella nostra casa.

Non ricordo bene quando ho iniziato a sentirmi soffocare tra le mura di casa mia, benché in apparenza io non abbia granché in giro. Il problema era quello che sapevo essere nascosto nei vari armadi, cassetti, armadi. E sapevo di avercelo messo io. Così ho deciso di darmi al decluttering ossia "togliere tutto ciò che ingombra". Anche se, quando si inizia a percorrere questa strada, ci si rende conto che si fa molto di più. O almeno, a me è successo questo.
Oramai da qualche settimana, una mezz'ora al giorno (a volte anche meno, in base a quanto tempo ho a disposizione), apro un cassetto o un armadietto e inizio a valutare tutto quello che c'è all'interno. Se c'è un qualcosa che non mi serve, che non mi piace, che non utilizzo più o non ho mai utilizzato, lo elimino. Senza rimpianti, senza sensi di colpa. 



All'inizio si riscontrano 2 difficoltà:
1) Passare da una situazione di immobilità ad una di movimento. Il primo passo è sempre il più difficile, non importa quanta distanza dovrai percorrere. Una volta iniziato diventa più facile proseguire. Ma uscire dalla propria comfort zone è l'azione più difficile che sarete chiamati a intraprendere. Tutto sta a quanto desiderate davvero cambiare. Per quanto mi riguarda è stato molto più difficile decidere di iniziare a correre (come vi ho raccontato qui) piuttosto che iniziare a sgomberare la casa dal superfluo. Ma il punto sta tutto qui: nessuno vi costringe a farlo. Il minimalismo non è una cosa per tutti. C'è chi sta bene immerso nelle sue tante cose, che siano più o meno utili, utilizzate, belle o brutte. C'è chi invece capisce che per vivere meglio ha bisogno di meno. E allora inizia a cercare di arrivare all'essenziale. Non è un percorso facile, non è un percorso breve, non è di certo un percorso lineare. Ma se si cerca di arrivare a possedere solo quello che riteniamo ci dia gioia e ci è utile, una volta iniziato diventa difficile fermarsi.
2) Non farsi condizionare dal pensiero degli altri. Chi non è interessato al decluttering non capirà perché lo state facendo, e men che meno sarà disposto ad appoggiarvi nella vostra missione. All'improvviso apparirete egoisti, incapaci di apprezzare quello che avete, smaniosi di eliminare cose solo per il gusto di rimpiazzarle con altre. Guardate avanti. Che gli altri pensino pure quello che vogliono. Si tratta della vostra casa, della vostra vita, delle vostre cose. E come tali potete disporne a piacimento. Quindi se una cosa non vi va più di tenerla buttatela senza sensi di colpa. Oppure donatela. O vendetela. Ci sono tanti modi per disfarsi di quello che non ci rende più felici. 

Io più mi addentravo nel decluttering più restavo sbalordita dalla quantità di cose inutili che avevo accumulato in questi 9 anni di matrimonio (e di conseguente convivenza). Alcune scatole ignoravo persino cosa contenessero. Alcuni esempi stupidi. Mi sono trovata con almeno 30 strofinacci per la cucina nuovi (dati da mia mamma o mia nonna o piovuti dal cielo, non lo so) nascosti nel mobile del soggiorno. Ne ho scelti una decina, li ho lavati e ne ho eliminati altri che oramai erano rovinati. I restanti li ho dati a mia mamma, permettendo anche a lei di sostituire i suoi. Avevo 10 piatti per la pizza. Dieci. Noi siamo in 3. Quando invitiamo qualcuno a mangiarla la mangiamo sul cartone. Ne ho tenuti 4, tutti uguali, gli altri li ho eliminati. Ho scoperto di avere un set per la fonduta, nascosto nel mobile in cucina, probabilmente un regalo di nozze. Mai usato. L'ho preso e insieme ad altre cose nuove (tra cui uno spremiagrumi Alessi dal costo di più di € 50,00 ma assolutamente inutilizzabile, che mi era stato regalato ad un Natale) le ho donate per la pesca di beneficenza. Non fatevi fregare da quanto un certo oggetto vi era costato, dal pensiero "Mi è costato tanto, allora lo tengo". Quei soldi sono andati e non torneranno più. Se una cosa non vi da gioia o non è utile, non sarà tenendola ad ingombrarvi nell'armadio che le farete giustizia. Meglio piuttosto cercare di rivenderla oppure donarla a qualcuno che può apprezzarla di più.

Credo che il decluttering non debba essere una imposizione ma una scelta. Non è semplicemente un fare pulizia, è qualcosa di più profondo, un decidere con consapevolezza di volere meno oggetti attorno a sé. E imparare ad apprezzare quei pochi che decidiamo di tenere. Il mio percorso è solo all'inizio ma già sto vedendo dei benefici, nella mia casa e nel mio umore. Mio marito invece è un pò meno felice...sabato pomeriggio gli tocca la discarica!

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