17 dicembre 2015

1st BIRTHDAY LETTERA PER TE

Sofia mia adorata,

oggi è il tuo primo compleanno tesoro mio. E so che sei troppo piccola per leggere queste parole, ma un giorno, quando sarai abbastanza grande, spero ti farà piacere sapere che la tua mamma ha iniziato a costruire i tuoi ricordi fin dall’inizio. Devo dirti grazie bambina mia, per tante cose.

Grazie per avermi aperto gli occhi sulle cose veramente importanti della vita. Da quando sei arrivata nella mia vita mi sono resa conto che tante cose che prima giudicavo importanti non lo erano veramente. Quello che più mi sta a cuore sei tu, il tuo papà, la nostra famiglia. La famiglia è tutto, Sofia. E’ l’unica cosa per la quale vale la pena di lottare e di andare contro tutto e tutti. So che quando sarai un’adolescente queste parole ti sembreranno stupide, penserai che tutto quello che io o il papà facciamo o diciamo sia sbagliato. E’ giusto così, fa parte della vita. Bisogna allontanarsi per poi poter tornare e guardare le cose con occhi nuovi. Tu sei la risposta alle mie preghiere di tanti anni, per me sarai sempre speciale, non solo perché sei mia figlia. Sei qualcosa di più. Sei arrivata nel momento più difficile, portarti alla vita è stato difficile, una battaglia. Che abbiamo vinto. Sei stata una guerriera fin dall’inizio Sofia, per la tenacia con la quale sei rimasta attaccata alla vita, una piccola cellula che brillava come una stellina dentro di me. Hai lottato, sopportato i miei orari impossibili, la mia vita stressante, i tanti pensieri, i troppi problemi. Il tuo cuoricino ha continuato a battere dentro di me e a rassicurarmi anche quando la vita si faceva troppo dura.

Poi è arrivato il momento di incontrarti. Non ho avuto paura del parto, il parto è stato il momento più bello della mia vita, l’ho atteso da quando ho saputo che tu esistevi dentro di me. Quando i nostri occhi si sono incrociati, in quel momento ho capito che non avevo mai vissuto davvero fino ad allora. Io ti avevo messa al mondo, ma anche tu avevi fatto nascere me. Di nuovo. Una persona nuova. Una mamma. La tua mamma.

Non è facile essere una mamma. Ogni giorno ti trovi ad affrontare mille paure e perplessità, continuo a chiedermi se sto facendo la cosa giusta, se sei una bambina felice o potresti esserlo di più. Purtroppo questa risposta potresti darla solo tu. Il tuo comportamento mi dice che sei una bambina serena, sempre sorridente, con un bel caratterino ma questo è anche il bello di te. Amo il modo in cui ti stringi a me quando hai sonno e vuoi fare la nanna, come scuoti la testa e dici no quando non vuoi fare una cosa, come sorridi arricciando il naso quando ho in mano qualcosa che ti piace e vorresti, come ridi quando mi nascondo dietro la tenda che è solo un velo e fingo di non vederti per poi sbucare fuori all’improvviso. I tuoi occhi si spalancano di sorpresa e lì non riesco a non dirmi che qualcosa di buono lo sto facendo. Faccio tante rinunce, rinuncio al tempo per me per stare con te il più possibile, certi giorni quando sono davvero stanca e il lavoro mi ha distrutto vorrei mezza giornata solo per me, senza pensieri. Ma poi mi accorgo che a te non riesco a non pensare. Quando non ci sei mi manchi, mi manca il tuo sorriso, la tua risata, il cercarmi e inseguirmi per tutta la casa, bagno compreso.

Grazie per sopportare una mamma come me e perdonare i miei sbagli. Ne ho fatti tanti, ne faccio ogni giorno e sicuramente ne farò ancora. Sto imparando con te, ogni giorno scopriamo qualcosa tutte e due. E ogni giorno diventiamo un po’ più brave, insieme. Grazie per mettere alla prova ogni giorno me e il papà. Il carico di responsabilità che averti messa al mondo ci ha messo sulle spalle è importante, il più importante, ancora più del matrimonio, ma ci fa fare continuamente i conti con quello che siamo adesso e saremo per sempre. Due genitori, con il compito di farti vivere nel mondo il più felicemente possibile. Non importa se poi il tempo per noi non c’è più. Il nostro tempo adesso è per te. Ti abbiamo desiderata con ogni fibra del nostro essere, così intensamente da sfidare tutte le regole e le convenzioni. Ora sei qui, una parte di noi due e allo stesso tempo assolutamente te stessa. Sarai sempre la nostra priorità Sofia, nessuno al mondo ti potrà mai amare come ti amiamo io e il papà.


Grazie per questo primo anno, per ogni notte troppo corta, per ogni pasto troppo lungo, per ogni pannolino cambiato, per ogni bacio regalato, per ogni risata esplosa dalla tua bocca senza nemmeno immaginare il senso che ogni tua piccola azione ha su di me. Ti amo di quell’amore con cui puoi amare solo una persona che è stata dentro di te, parte di te, il suo cuore che pulsava vicino al tuo. Avere due cuori dentro di sé è un’emozione che non si può spiegare. Ma averti non più dentro ma accanto è qualcosa di ancora più bello. Accarezzarti i riccioli biondi, sfiorarti la guancia morbida, la tua mano che stringe la mia mentre ti do il biberon alla mattina. Sono cose che troppo spesso si danno per scontate, ma in realtà sono speciali. Ogni singola volta. Perché il tempo passa. E tra qualche mese tutto questo sarà solo un ricordo. Sostituito da altri momenti, altre emozioni. Tu che cresci, ogni giorno un po’ di più, ogni giorno più indipendente ma sempre e comunque mia.

Ti auguro un milione di altri compleanni con la stessa spensieratezza di quello che festeggi oggi, pieni dello stesso amore e della stessa gioia. Non so se riuscirò mai a restituirti in tutta una vita la felicità che tu hai saputo regalarmi in questo anno, da quando ti ho stretta a me la prima volta. Sicuramente, passerò il resto dei miei giorni provandoci. La tua felicità è la cosa più importante. L’unica che conta davvero. Tu sei il centro della mia vita, un pezzo del tuo cuore batterà sempre in me. Sarai sempre la mia bambina. Il mio sogno diventato realtà. Grazie di tutto, non riuscirai mai a capire fino in fondo cosa sei per me, almeno fino a quando non avrai a tua volta un figlio. Allora forse capirai. Ma questa è un’altra storia. Per adesso tu hai 1 anno, io sono la tua mamma. Tutto qui. Semplice. Meraviglioso.

Buon compleanno Principessa Sofia.
Tutto il mio cuore, Per sempre.

La tua mamma

10 dicembre 2015

TEMPO DI BILANCI

Quando si arriva alla fine dell'anno, volente o nolente inizia il tempo dei bilanci. Se a questo ci aggiungi che la fine dell'anno corrisponde con il compleanno di tua figlia, riflessione servita. E' incredibile pensare che un anno fa stavo per diventare mamma, con l'assoluta incoscienza di quella che sarebbe diventata la mia vita.
Ora che Sofia ha quasi un anno mi accorgo di quanto la mia vita sia cambiata, di quanto certe cose mi manchino ma in fondo non le rimpianga davvero, poiché quello che ho ottenuto in cambio è molto molto di più.

Prendete sabato per esempio. Io e mio marito abbiamo deciso che avevamo DISPERATAMENTE bisogno di una serata Sofia free. Così dopo numerosi miei conflitti interiori dati dal mio non voler dipendere mai da nessuno (soprattutto dai nonni, che fanno già tanto durante la settimana per permettermi di poter lavorare come prima), ho accettato di lasciare la piccola maialina dai nonni per una serata cena&cinema. Una di quelle cose che non facevamo da tipo un anno (il cinema anche di più, forse 2). Ed eccoci, io e il mio maritino tornati in modalità sposini senza figli. Il fatto è che non conta se tuo figlio è o meno a 50 cm da te. Ce l'hai dentro, e tu non riesci più a sentirti una persona con la leggerezza che avevi prima. Ci siamo goduti la cena e poi siamo andati al cinema a vedere 007. E lì mi sono accorta di quanto siamo completamente fuori dal mondo da quando abbiamo avuto una figlia. Alla sera non usciamo praticamente mai, Sofia alle 20.00 si addormenta e io se resisto fino alle 21.30 senza crollare mi danno un premio. Ristoranti & co. con lei li abbiamo aboliti a meno di andarci una volta ogni 2 mesi con amici (e nel 90% dei casi Sofia dorme tutto il tempo). Il nostro ristorante 3 stelle Michelin è il Mc Donald's, dove applichiamo alla lettera il concetto di FAST FOOD...nel senso che in 20 minuti ci sediamo,mangiamo e usciamo. Mi manca la mia vita di prima? No. Nemmeno prima uscivamo granché. Passo fuori praticamente tutta la mia giornata, 5 giorni su 7. Quando posso stare a casa ci sto volentieri.

Che adesso sia decisamente meglio di qualche mese fa è innegabile. Vero, quando Sofia prendeva solo il latte potevi essere ovunque che il biberon risolveva ogni problema. Adesso che mangia devi essere a casa perché lei ha i suoi orari e le sue abitudini, quindi questo ti limita un pò. Ma è giusto che siamo noi ad adeguarci a lei, ci mancherebbe. Però adesso che cammina e interagisce con te (anche senza parlare ma solo a gesti e suoni) è molto più bello trascorrere la giornata insieme, anche se è senza dubbio più pesante, perché non c'è mai un momento di pausa e si deve sempre giocare. Si vede che sta crescendo. E a me sinceramente non mancano i mesi passati. C'era forse più tempo libero, ma meno soddisfazioni. Adesso quando la vedo ballare o arrivarmi incontro con quel suo sorriso aperto, giuro che mi cancella tutti i pensieri brutti.
Ieri sera, erano le 19.00 e su Rai YoYo è iniziato "Masha e Orso". Lei non lo guarda, le piace solo la sigla. Era in cucina con me. Ha sentito la sigla, è partita tutta spedita verso il soggiorno, poi è tornata trotterellando e mi ha indicato la televisione. Sono andata in salotto insieme a lei e si è messa a ballare sculettando. Poi finita la sigla si è rimessa a giocare con le sue palline. Qualche minuto dopo la sento tornare in cucina con in mano qualcosa. Non vedevo cosa fosse. Mi sono abbassata, ho aperto la mano e lei mi ha messo nel palmo un anellino di pasta che era caduto a terra mentre mangiava. Quando le ho detto "Come sei brava Sofia, per fortuna ci sei tu perché la mamma non lo aveva visto" mi ha fatto un sorriso e mi ha mandato un bacio, poi è tornata in soggiorno con il suo passo barcollante.

Io, lavorando a tempo pieno, sono abituata a stare poco con lei. Ma nelle ultime settimane sto rivalutando la mia bravura come mamma. Quando non lavoro cerco di dedicarmi al 100% a lei, vedo quanto le piace quando gioco con lei, quanto mi cerca. Insomma, sa che non sono la nonna o il papà. E questo mi fa sentire che, nonostante non passi tutta la giornata con lei, quello che viviamo insieme basta per infonderle gioia e serenità. E' una bambina sempre sorridente, dorme tutta la notte, mangia quasi sempre senza fare storie, le piace stare con il papà e i nonni. Insomma, sto crescendo una bambina indipendente ma che allo stesso tempo ama fare certe cose solo con me. Come il biberon del mattino appena sveglia, è il nostro momento. Oppure il bagnetto o la nanna la sera. Lo so che ha quasi un anno e che sarebbe il momento che imparasse ad addormentarsi da sola. Ma quando alla sera mi siedo sulla poltrona, lei mi si accuccia addosso ancora adesso nella stessa posizione di quando aveva 2 settimane, chiude gli occhi e il respiro le si fa regolare, in quel momento mi dico "Stai facendo un buon lavoro, Sara".

Troppo spesso mi accorgo che lascio prevalere la parte negativa di me, quella che vede solo le cose brutte e l'aspetto difficile della mia vita. Poi se mi soffermo a pensarci un istante mi dico: ma alla luce dei fatti cosa mi manca? Ho una figlia meravigliosa, un marito che a suo modo mi ama e sta attraversando con me tutti i cambiamenti di questa nuova fase della vita senza farmi mancare nulla, dei genitori che stravedono per la nipotina e che farebbero (e fanno) di tutto per me, un lavoro di responsabilità che piano piano sta iniziando a dare qualche frutto, delle amiche speciali sulle quali posso contare sempre. Come si fa a non considerarsi fortunati? Non si può. Bisogna solo dire grazie per quello che si ha. Perché puoi avere un sacco di soldi e comprare di tutto...ma l'amore non lo compri. E io ce l'ho. Mi riempie la vita. Ogni giorno.

1 dicembre 2015

FARINGITE, PRIMI PASSI E FESTE IN ARRIVO

Ho bisogno di una vacanza. Dico davvero. Non sopravviverò fino ad agosto di questo passo.
Le ultime settimane sono state a dir poco di fuoco. Sofia ha avuto una bella faringite che abbiamo curato con aerosol e taaaaaante pulizie del naso, tra pianti disperati che nemmeno se cercassimo di sgozzarla produrrebbe suoni altrettanto terrificanti. La quantità di muco verdastro che un esserino di 9,5 Kg. è in grado di produrre in un'ora è un qualcosa di misterioso. Perché ovviamente quando hai la faringite vuoi non attaccarci dietro il raffreddore? Giammai!!!!  E infatti, tac. Raffreddore Sofia, raffreddore nonna, raffreddore mamma, raffreddore papà, raffreddore nonno, raffreddore mamma (la mamma sfigata se lo prende sempre 2 volte). Oramai ce lo rimbalziamo tra di noi in un valzerino perpetuo di Zerinol Flu e Tachipirina. Allo stato attuale Sofia ha ancora la tosse e io ancora il raffreddore, che è un pò una condizione perenne di vita da quando è iniziato il freddo.

In tutto questo la mia piccola teppistella ha iniziato a camminare. Da una decina di giorni ha preso definitivamente il via. Ed ecco che siamo passati dalla paura che cadesse all'ansia che tocchi tutto, anche quelle cose che prima erano fuori dalla sua portata e che gattonando non aveva mai considerato. Anche se, devo dire, che l'albero di Natale sono 3 giorni che c'è e non l'ha ancora attirata per niente. Piccole conquiste. 


Per ora ancora intatto!
Poi Sofia è effettivamente una esagitata che non sta ferma un attimo ma le cose che ci sono sui mobili sa che non deve toccarle, quindi si limita a guardare. Altro discorso il fatto che nonostante abbia decine di giochi gli unici che guarda e coi quali gioca sono 3 palline e i telecomandi. Vediamo cosa succede quando tra qualche giorno riceverà quella seggiolina della Fisher Price che tanto l'aveva attirata quando siamo state a Bimbinfiera. Probabilmente la guarderà 30 secondi poi tornerà alle sue palline colorate. Ma va bene così. Più che altro il suo non giocare da sola implica che qualcuno debba per forza giocare con lei, anche dopo 10 ore di lavoro e la testa che scoppia. E alla sera e nel weekend spetta sempre alla mamma. Anche perché quando mi vede a casa tutto il giorno diventa improvvisamente mammona ed entra in modalità koala, quindi significa che non c'è mai un minuto di pace in casa per me, se non quando lei dorme (che poi "pace" significa lavare, sistemare casa e tutto quanto non c'entra niente con il vero riposo e il tempo per sè, ma è un altro discorso).

In tutto questo delirio, qualche settimana fa abbiamo fatto un servizio fotografico natalizio, da regalare ai nonni. Troppo bella Sofia di rosso vestita con la vestina e i piedini scalzi. Non era molto in giornata (anche perché è stata svegliata mentre dormiva in macchina!) ma ci ha regalato ugualmente delle perle di rara bellezza. Qualche scatto qui sotto:


Grazie 1000 a Monica di La Bottega della Fotografia per il primo servizio fotografico natalizio di Sofia!


E così siamo arrivati a dicembre. Un anno fa come adesso ero qui, sempre in ufficio of course, che mi trascinavo il mio pancione e 17 kg in più. Sofia era ancora Sofiego e ignoravo ancora quanto sarebbe stata complicata, difficile e allo stesso tempo immensamente più bella la mia vita dopo di lei. Adesso che c'è fatico a ricordare la mia vita quando avevo del tempo per me (in genere me ne ricordo quando sono in fase nostalgia, ogni tanto mi prende, lo ammetto), ma era tempo che chiedeva, anzi urlava, di essere riempito da qualcosa. O qualcuno. Sofia. Vorrei scrivere un post al giorno per raccontare tutte le sfacettature che questa maternità mi sta regalando, la verità è che il massimo che riesco a fare è un post una volta al mese iniziato e ripreso 15 volte almeno (tipo oggi, post aperto, salvato e richiuso 4 volte da stamattina). Tanto vorrei fare, poco riesco a fare. Spero che quello che faccio, almeno per la mia bambina, basti. Guardandola così, ad occhio, direi che non se la passa troppo male! Voi che dite?!




Sabato ricominciamo il corso di acquaticità in piscina, Sofia ha un nuovo costumino Arena giallo costato il doppio del mio (taglia 2-3 anni, così, giusto perché abbiamo poca pancetta!!!!). Vediamo come andrà, visto che adesso non ha più 3 mesi come la prima volta che abbiamo iniziato. Ha un bel caratterino e speriamo sia una bella esperienza come la prima volta (anche perché considerato che l'inizio della lezione è alle 9.15, sarò bella esaurita già di prima mattina!). E poi ci sarà la festa per il primo compleanno di Sofia...ma questa è un'altra storia :)

2 novembre 2015

PERCHE' AVERE UN FIGLIO

Prima o poi succede. Inevitabilmente. E' il cerchio della vita.

Prima dei 30 anni le conversazioni tra amiche si concentrano soprattutto sullo sposarsi/non sposarsi/con chi sposarsi. Se sei fortunata ti sei già accaparrata l'esemplare maschio con il quale mettere su casa, dividere un mutuo ventennale, fare lotta greco-romana per chi si accaparra il telecomando della tv. Ti manca solo l'ultimo guizzo, ossia farti fare la proposta di matrimonio lasciandolo convinto di aver preso lui la decisione di compiere il grande passo. Grande notizia: l'uomo, per natura, non decide, mai. E' fermamente convinto che l'universo sa di cosa lui ha bisogno e provvederà alle sue necessità. Per questo motivo a 35 anni suonati ignora ancora in quale cassetto stanno le sue mutande e crede che i panni sporchi migrino spontaneamente dalla sedia alla lavatrice, dalla lavatrice allo stendino, dallo stendino all'asse da stiro e poi magicamente puliti, asciutti, stirati e ripiegati tornino tra le sue mani. Pertanto se siete ancora lì, dopo 10 anni, in attesa di un anello, muovetevi voi o invecchierete aspettando. Mio marito è stato piuttosto ricettivo da questo punto di vista devo ammettere, l'ho tolto dalla piazza a 23 anni e portato all'altare non ancora 30enne. Ha anche messo insieme una specie di proposta di matrimonio e mi ha regalato uno splendido brillo (dopo 10,30,75 imbeccate). Abbiamo sempre saputo che ci saremmo sposati, lo desideravamo entrambi e abbiamo realizzato questo sogno comune. Non avendo convissuto prima non posso ovviamente dire che non è cambiato nulla, perché per noi con il matrimonio è cambiato tutto. Sono felice di essermi sposata e di aver sposato lui. Sarebbe potuta andarmi meglio? Può darsi. Sarebbe potuta andarmi peggio? Sicuramente.

Se invece ti è andata male e Mr. Right non è ancora comparso all'orizzonte, inizia a salirti l'ansia, l'orologio biologico rintocca che nemmeno il Big Ben ed ecco che partono tutte le menate della quasi 30enne che si sveglia all'improvviso sentendosi una vecchia zitella che morirà triste e sola in una casa piena di gatti. A quel punto lì inizi a capire che DEVI trovare un uomo, e parti per una ricerca che nemmeno quella del Santo Graal. Alcune volte va bene, ho un'amica carissima che ha trovato l'amore della sua vita proprio dopo numerose delusioni intorno ai 30 anni, altre volte devi cercare e cercare e cercare perché l'infame non vuole farsi trovare.

Ma in realtà volevo parlare oggi di quello che succede dopo, quando hai trovato l'uomo giusto, ti sei indebitata per la casa e per il matrimonio e per il viaggio di nozze. Passa X tempo, variabile per ogni coppia, e si arriva al momento in cui uno dei due, 99,9% dei casi è la donna, solleva l'argomento "E se facessimo un bambino?". Gelo. Panico.
Per me e mio marito in realtà è stato molto naturale, l'anno dopo il matrimonio, un anno prima di quanto avevamo previsto quando ne parlavamo in modo del tutto astratto, pensare di allargare la famiglia. Lasciamo perdere i motivi che ci hanno portati a farlo quasi 4 anni dopo, l'importante è esserci riusciti, Sofia è la nostra vita, la gioia dei nostri occhi e rifarei tutto quello che ho fatto.
Quando tra amiche si inizia a tirare fuori l'argomento figli, si scoperchia un vaso di Pandora che diventa poi impossibile richiudere. Perché in fondo in ognuna di noi scatta ad un certo punto della vita l'istinto materno. Poi ci sono donne che si accorgono di non desiderarlo davvero e allora vivono la loro vita felici e zie :) Ma la stragrande maggioranza un figlio lo vuole. C'è quella che ha paura perché forse lui non è pronto (nemmeno tu sei pronta amica mia, credi a me), quella che è pronta lei pronto lui ma il lavoro non lo permette (difficilmente ci sarà il momento giusto per avere un figlio, inutile aspettare un momento che perfetto non sarà mai per una cosa così), quella che ha paura del parto e del dolore (ripatirei tutto il dolore di quella notte per il primo incontro occhi negli occhi con mia figlia, il dolore non può essere un motivo per non fare un figlio), quella che ha paura di quanto cambierà la sua vita (non puoi neanche immaginare quanto!!!!).

In realtà rispondere alla domanda "Perché avere un figlio?" è una delle cose più difficili da fare, ma oggi ho deciso di provarci. Ecco secondo me 3 motivi per cui vale la pena fare un figlio. 

-Ti rende una persona migliore. Avere un bambino ti stravolge completamente l'esistenza, non solo a livello fisico (anche se quella è la prima cosa che si pensa) ma anche e soprattutto a livello mentale. Quando, dopo aver partorito, riesci ad alzarti e barcollando raggiungi il bagno come se avessi percorso 50 km, ti guardi allo specchio e ti vedi una persona diversa. Dare la vita è qualcosa di inspiegabile a parole, non è semplicemente vedere un bambino, è vedere il TUO bambino, che era dentro di te, che si è nutrito di te per 9 mesi e al quale hai parlato, urlato, cantato e letto libri (sì,io leggevo alla mia pancia,e allora!?). Tu lo/la guardi e tutto cambia, il tuo modo di vedere il mondo, che da quel momento è un posto più bello anche se di questi tempi c'è poco da stare allegri. E ti accorgi che farai qualunque cosa per proteggere tuo figlio se il mondo si farà troppo crudele. Io già prima ero una persona veramente poco egoista ma da quando c'è Sofia ho totalmente perso questa capacità. Non riesco a togliere tempo a lei per concederlo a me, anche se ne avrei bisogno. Non conta il sapere che lei sarà mia per sempre e che abbiamo tutto il tempo del mondo da passare insieme (che poi alla fine chi lo sa di quanto disponiamo in questa vita?!). Quando magari dorme o sono in ufficio, non vederla per qualche ora mi crea un senso di vuoto nel cuore che mi fa aspettare con ansia il momento in cui rivedrò il suo sorriso, l'unica cosa che riesce a cancellare una giornata storta. Quindi avere un bambino ti fa imparare ad essere un po' più paziente, meno incazzosa, meno perfetta. Da quando c'è Sofia la lotta contro la perfezione è la mia sfida quotidiana. Certe volte chiudo gli occhi, fingo di non vedere quel gran casino che è il mio soggiorno e gioco con la mia bambina, mi godo il suo sorriso e la sua risata. Sistemerò dopo (tanto per la vita sociale che faccio, non ci sono molte persone che vengono a vedere in che stato è la mia casa!).

-Ti fa capire cosa conta davvero nella vita. Quando hai un figlio, se hai 50 euro in più li spendi per lui, cose inutili, cose che nemmeno ricorderà di avere avuto. Ma, soprattutto quando sei una mamma che passa poco tempo con il suo bambino e vive di sensi di colpa, ti convinci che riempire la tua assenza di oggetti possa servire a qualcosa. In realtà non è così perché il 90% delle cose che compri per tuo figlio lui non le caga per niente, ma fanno stare meglio te, almeno per qualche ora. Quando arriva un bambino nella tua vita, un sacco di cose diventano poco importanti e, di contro, altre acquistano molta più importanza. Impari che non devi farti rovinare la vita dalle persone invidiose, sei troppo impegnata ad essere felice del tuo piccolo tesoro per ribattere alle persone acide. Impari ad apprezzare ancora di più le persone che ti amano per quella che sei, anche se magari non sarai più presente come prima, parlerai quasi solo di tuo figlio e uscire alla sera diventerà off limits. Impari che gli oggetti sono belli ma sono solo oggetti, mentre il valore di un momento passato al parco con il tuo cucciolo, coccolarsi sul lettone in 3 la domenica mattina, vederlo sgranare gli occhi davanti ad un peluche gigante, quelle sono cose che ti fanno bene al cuore. E che, il più delle volte, non costano niente. Poi se ad una mamma piacevano certe cose, nel mio caso le borse, non è che quando partorisci ti fanno anche una lobotomia; continuano a piacerti, solo finiscono un pò più giù nella lista dei desideri.

-Non guarderai più il tuo uomo con gli stesso occhi. E, cosa altrettanto importante, lui non guarderai più con gli stessi occhi te, dopo che gli avrai regalato la gioia di un figlio e, ai suoi occhi, sarai diventata una super donna. Non raccontiamoci palle, quando si diventa genitori e nella propria silenziosa e tranquilla vita arriva un neonato che ha l'impatto di una bomba atomica, tutte le coppie vacillano. Chi più, chi meno, in base alla propria soglia di sopportazione. All'inizio c'è il fatto che il bambino non dorme più di 4 ore per notte, poi subentra il fatto che magari inizia a dormire ma di giorno diventa impossibile ritagliarsi un momento per stare insieme (e col cavolo che la notte si pensa ad altro...accumulare ore di sonno è fondamentale!!!!). Morale che i nervi si fanno sempre più tesi e le giornate diventano un'unica lunga litigata, magari senza toni accesi, ma il rancore inizia a scavare e bisogna sapere quando fermarsi. Fermatevi e chiedetevi se avete DAVVERO voglia di sprecare energie per litigare con vostro marito su chi ha cambiato più pannolini nell'ultima settimana. Probabilmente la risposta è no. Io l'ho imparato sulla mia pelle, ci sono alcune cose che resto convinta di fare meglio di mio marito, ma considerato il fatto che lui si prende cura di Sofia ogni mattina e quando torno a casa dall'ufficio la bambina ha quasi sempre finito di mangiare, chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e passo oltre, fregandomene del come e godendomi semplicemente il risultato finale. Poi ci sono alcune cose invece dove è bene chiarirsi. Io ci ho rimuginato per mesi e poi alla fine sono sbottata. Avevo bisogno di un pò di tempo per me, che non fosse quello che passavo in ufficio. Mio marito inizialmente non capiva perché mi lamentassi, poi con calma l'ho fatto ragionare e ha capito di cosa stavo parlando. Certi giorni bisogna rinfrescargli la memoria, ma posso senza dubbio affermare che ho scelto l'uomo migliore con cui fare un figlio. Quando vedo Sofia con che occhi lo guarda ho la certezza che ne è valsa la pena soffrire per arrivare ad avere il nostro piccolo angelo. Non saremmo mai stati così uniti se non fosse arrivata lei a riempirci la vita di ancora più amore.

Ho scritto questo post per te, che sei da mesi in eterno conflitto tra il desiderio di un figlio e di una famiglia e il pensiero del lavoro. Dai retta a me che ci sono passata, non è facile ma si fa. Fino a quando un bambino è solo un'ipotesi astratta ci nascondiamo dietro mille alibi e paure e ci convinciamo di non riuscire ad affrontarlo. Poi quel bambino è lì, dentro di noi, e capisci che devi reagire. Per lui. E scatta l'autoconservazione. Affronti giorno dopo giorno vedendo il cielo che man mano si rischiara, quel piccolo fagiolino diventa sempre più una presenza centrale nella tua vita e il resto finisce un pò sullo sfondo. Te lo dice una che nei 9 mesi di gravidanza ne ha affrontati tanti di momenti complicati sul lavoro, da pensare "Adesso finisce che perdo il bambino con tutto questo stress". E invece sopravvivi, acquisisci forza. Se desideri un figlio, allora vai e insegui il tuo desiderio. Non c'è niente di peggio che vivere con il rimpianto. E chi lo sa meglio di me, che avrebbe potuto rassegnarsi ad una vita senza figli?

15 ottobre 2015

VOLERE TEMPO E NON AVERE TEMPO

Non mi ero accorta di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che ho scritto qui. Più di un mese. 35 giorni per la precisione.

In realtà fatico anche ad accorgermi persino dei singoli giorni che passano, e a ricordarmelo ci sono Sofia e i suoi vestiti che diventano troppo piccoli troppo in fretta e la rata del mutuo che ogni 27 del mese mi ricorda che dai, mancano poco meno di 20 anni alla fine. Per il resto ho smesso di distinguere i giorni. O meglio, non ho nemmeno più tempo di accorgermi che il tempo passa.

Dal post precedente ad oggi di cose ne sono successe parecchie, per lo più superflue e che quindi nemmeno più rammento.
Per quanto riguarda la mia Sofia è sempre più prossima a camminare da sola, sempre più spesso si stacca da quello che la sorregge e se ne sta lì, in piedi, per qualche secondo, prima di accorgersi che non ha nessun appoggio e allora bum, si lascia cadere a terra, ben ammortizzata dal pannolone.
Continua a farmi svegliare presto la mattina ma altrettanto presto la sera se ne va a nanna... cosa che dovrei fare anche io,così da recuperare qualche ora di sonno.
Fortunatamente sull'argomento cibo non ho molto da segnalare, dopo settimane che ci giravo attorno sono riuscita a comporre un menù settimanale per la mia piccola commensale che nemmeno Gordon Ramsay, e la signorina sembra apprezzare un pò di tutto quello che le propongo, anche se certe volte mi dispiace per lei. Per esempio quando la cena prevede minestra di cereali e legumi, una cosa a mio avviso abominevole ma che voglio che lei mangi per avere una dieta sana e bilanciata e bla bla bla. Resta il fatto che è una porcheria. Ma fino a che apre la bocca e mangia, rimando i sensi di colpa di un giorno.
Caratterialmente si sta rilevando un bel peperino. Se non riesce a fare come vuole lei si incazza. Fondamentalmente è una bambina solare e sempre allegra, ride tutto il giorno, non piange praticamente mai, se non quando decidi che deve dormire ma lei non è proprio della stessa idea e allora si ribella. Giustamente. Settimana prossima inizieremo ad andare allo Spazio Gioco, penso che Sofia abbia bisogno di imparare a stare con gli altri bambini e condividere i giochi, cosa che ad oggi non è assolutamente abituata a fare. Diciamo che lei è una abituata a vincere facile :)



Ma torniamo alla questione tempo. Il tempo che non c'è. Il tempo che vorrei avere e non posso avere. Il tempo che passa così veloce che le settimane si susseguono troppo in fretta. Quando premi il tasto STOP e ti trovi a fare un check-up della tua vita come è capitato a me in questi giorni, se sei una donna affetta da manie di perfezionismo, è probabile che il risultato sia questo:
VOTO COME MAMMA: 5
VOTO COME IMPRENDITRICE: 6+
VOTO COME MOGLIE 3 - -
VOTO COME AMICA 6
Il che mi porta a fare certe valutazioni per cui mi accorgo che nel lavoro mi considero migliore che come mamma (il 5 è risultato da un giorno particolarmente ottimistico!), che mi reputo una amica migliore di quanto non mi senta come moglie. Ed ecco che in pratica le cose per le quali ho lottato di più nella mia vita sono quelle in cui sto dando il peggio di me. Ho desiderato questa bambina con tutta me stessa e non riesco a passarci del tempo insieme quanto vorrei, ho un marito che amo immensamente e con il quale ho attraversato mille tempeste ed è un miracolo se riusciamo a scambiarci 10 parole in tutto il giorno prima di crollare per la stanchezza.
Ho sempre avuto la sindrome della donna perfetta. Accettare di non esserlo equivale ad una sconfitta. Sentirsi imperfetta come moglie e come madre è ancora peggio.
Quindi urge intervento drastico per rimettere nel giusto ordine le priorità della mia vita.
Non ho intenzione di svegliarmi tra 15 anni e accorgermi che ho perso l'amore di mio marito e gli anni più belli di mia figlia.
Spero di riuscire presto a dirvi che sono riuscita nel mio intento.

9 settembre 2015

QUANDO NASCE UN BAMBINO NASCE UN PAPA'

Parliamo sempre di noi mamme, di quanto siamo brave, di quanto siamo stanche, di quanto siamo innamorate dei nostri bambini. E troppo spesso ci dimentichiamo che quei bambini che tanto amiamo sono frutto anche, per il 50%, di un'altra persona. Il papà.

Noi donne ci sentiamo mamme già prima di partorire, alcune già prima di restare incinte. Portare dentro di noi nostro figlio per 9 mesi ci prepara a quello che verrà dopo, ci carica di tutta una serie di ansie/preoccupazioni/aspettative che dopo il parto si eleveranno alla massima potenza. Per i papà no. I papà alla fin fine sono dei bambini mai davvero cresciuti, che nel 95% dei casi si trovano davanti ad un test di gravidanza positivo della propria compagna e si chiedono: E adesso?

Beh, adesso arriva il bello. Iniziano i 9 mesi più lunghi della vita di ogni uomo, nella quale vedranno la donna con la quale dividono la vita e il letto trasformarsi sotto i loro occhi (e non sto parlando solo della lievitazione di ogni parte del suo corpo).
Le accuse più frequenti che verranno rivolte ai poveri uomini sono per lo più queste (riporto stralci di vita vissuta, sono certa che vi ci ritroverete anche se non avrete mai il coraggio di dirlo pubblicamente, quindi do voce a tutte voi):

-"Non sei capace di caricare la lavastoviglie, devo sempre fare tutto io, non basta che io mi senta un'otaria con le gambe, devo anche pensare a lavare, pulire, stirare...voi uomini non valete proprio niente" e spesso e volentieri sbamm, porta che sbatte. Qualunque cosa un uomo fa in quei 9 mesi non andrà mai bene. Anche se avete ragione chiedete scusa maschietti...vi eviterà un sacco di menate.
-"Non mi dici più che sono bella, adesso guardi quelle più giovani e magre, mica tua moglie con 17 Kg. addosso...guarda che lo hai voluto tu!!!!". Su questo ci sarebbe da scrivere un post a sé, circa la reale chiamata in causa degli uomini nel momento in cui la donna decide di avere un figlio, nella maggior parte dei casi pari a 0.
-"Non mi dici più che mi ami come prima, di sicuro ti farai l'amante, comoda la vita, io sono qui che rotolo e tu sempre uguale a prima". Gli uomini dovrebbero poter partorire figli esattamente come le donne...questa resterà una delle maggiori ingiustizie divine.
-"Devi giurarmi che starai con me per sempre, perché altrimenti se ci provi a lasciarmi non ti farò mai più vedere il bambino, mi terrò la casa e ti porterò via tutto!!!!!!". Con alcune variabili del caso questa accusa la muovo ancora di tanto in tanto, giusto per tenere il rapporto un pò sulle spine. Ma in gravidanza il PER SEMPRE acquista un significato a sé, quando aspetti un figlio non c'è spazio per la relatività...la donna incinta deve essere certa che l'uomo con cui ha procreato non la pianterà per la prima ragazzetta alta e magra e baby free e con le tette sode che entrerà nel suo spettro visivo. Ovviamente ottenere questa promessa non mette al riparo da alcun rischio, ma imbonisce la puerpera per un 4-5 ore buone.

Io devo ammettere che ho messo davvero a dura prova i nervi di mio marito, considerato anche che venivamo da un pre concepimento decisamente duro e lo avevo già accusato per mesi di tutto il possibile e anche l'impossibile, tipo lo scioglimento dei ghiacciai e la fame nel mondo. La donna è una maestra nell'incolpare il proprio uomo di ogni cosa, io ho un master in questo. Mio marito, glielo devo perché se lo merita, mi ha sempre assecondata, si è sempre scusato anche quando non aveva nemmeno ben capito di cosa veniva accusato, si sforzava di farmi sentire bella anche quando avevo una vegetazione boschiva che mi cresceva sulle gambe perché non riuscivo a piegarmi e depilarmi per via della pancia, mi allacciava le scarpe come fa adesso con Sofia, usciva dal lavoro alle 21.30 e si fermava comunque al bar a comprarmi un Magnum, mi massaggiava i piedi quando alla sera dopo il lavoro stramazzavo sul divano, mi permetteva di comprare ogni cosa, stupida o meno, per il bambino.

Poi è arrivato il 17 dicembre 2014. Quella notte, all' 01.28, dopo 7 ore di travaglio, è nata Sofia. Ed è nato un papà. Ricordo ancora quando ho dato l'ultima spinta e lui era lì, in parte all'ostetrica, ha guardato in mezzo a tutto quel sangue e con la voce che gli tremava mi ha detto "E' Sofia". Contro tutti i pronostici, contro tutte le aspettative lui, che era convinto sarebbe stato Diego, che avrebbe preferito Diego, si è innamorato come mai gli sarebbe potuto accadere se fosse stato un maschio. E dopo 8 mesi e mezzo è ancora così. Il modo in cui guarda Sofia, in cui sta con lei, in cui fa per lei tutto quello che solito faccio io quando io non ci sono (tranne la notte, quando si sveglia solo io per ora riesco a farla riaddormentare in fretta). Sofia non avrebbe potuto desiderare un papà migliore di quello che ha, e il modo in cui ogni mattina le si illumina il volto quando sente il passo che scende dal piano di sopra e lei si sposta ai piedi della scala per aspettarlo mi spalanca il cuore ogni giorno. E mi rendo conto che c'è un rapporto speciale tra di loro, un amore viscerale che sarà per sempre diverso da quello che corre tra me e lei.



Oggi volevo solo rendere omaggio a questo grande uomo, che ha sopportato me per 11 lunghi anni, dei quali 9 mesi in attesa e 8 mesi e mezzo con bambina. Sicuramente non è stato semplice, nonostante questo sei rimasto. E so che resterai per sempre, non perché lo hai promesso il giorno del nostro matrimonio o quando è nata Sofia, so che resterai perché sei un uomo d'onore. E non scappi. Sei nato per fare il papà, e io sono orgogliosa di essere riuscita a permetterti di esserlo.
Quindi stasera pensate ai vostri mariti/compagni/fidanzati e guardateli con un pò più di indulgenza...perché sopportare noi donne, certe volte, è davvero il lavoro più difficile del mondo.

26 agosto 2015

QUELLA STRANA OSSESSIONE PER GLI SMALTI

Mi chiamo Sara e sono una compratrice compulsiva di smalti.
Ciao, Sara.

Se ci fosse un gruppo per quelle che comprano decine di smalti, io dovrei esserne a capo. Kiko dovrebbe erigere una mia gigantografia fuori da ogni negozio, per non parlare di Acqua & Sapone, dove vendere smalti Pupa dovrebbe essere un reato perseguibile dalla legge.

Che poi la cosa più bella di tutto questo è che io nemmeno li metto gli smalti! Ho una fobia patologica delle unghie con gli smalti sbeccati, non ce la faccio a sopportare la vista dello smalto rovinato. Ed è per quello che avrò a casa una quarantina di smalti e sono tutti pressoché nuovi. A parte che io sarei curiosa di sapere se c'è qualcuna che è mai riuscita a finire uno smalto. A me sembra impossibile.

Comunque. Sui piedi lo smalto in estate lo metto, ogni tanto. Si rovina poco e sopravvivo anche una settimana prima di stancarmi e toglierlo. Mi piacciono i colori fluo sui piedi, il rosso, il fucsia, il bluette, l'azzurro Tiffany e anche il nero. Discorso diverso per le mani. Prima di restare incinta lo smalto sulle mani lo mettevo. Cioè. Lo tenevo sempre 2 o massimo 3 giorni, mai di più, ma nel 90% dei casi dopo un giorno davo un ritocco su almeno 3 unghie che a mio giudizio erano rovinate. Morale della favola, dopo essersi creato uno spessore di mezzo centimetro a forza di dare passate su passate per sistemare lo smalto, finivo per levare tutto con un profondo sospiro di sollievo!
Poi, altra fissa. Mai lo smalto in vacanza. In spiaggia e nell'acqua mi piace vedere le unghie libere, belle bianche. Vi dico solo che dopo il matrimonio, prima di partire per il viaggio di nozze, mi sono levata lo smalto della manicure (impeccabile) perché davanti alla possibilità che mi si rovinasse lo smalto mentre ero a 10.000 km da casa senza acetone avrei sicuramente dato fuori di matto. E cercare dell'acetone a Bora Bora mi pareva brutto.

Lo smalto mi piace, ma sulle altre, o meglio su quelle che possono permettersi di tenerlo perfetto senza rovinarlo. Non mi piacciono le unghie ricostruite, non mi piacciono le unghie che sfidano ogni logica di utilizzo e soprattutto non mi piacciono le unghie mangiucchiate con sopra lo smalto. Bleah.
Prima che nascesse Sofia tenevo le unghie anche lunghe, arrotondate (mai squadrate in punta), mi piacevano. Da quando ho una bambina cerco sempre di averle corte, le taglio 2 volte al mese e lo smalto non lo metto praticamente più, se non il trasparente qualche rara volta. L'altro giorno mi sono superata. Domenica mattina Sofia dormiva e mi sono spinta oltre. Ho messo il rosa pallido che si usa di solito per la french. E devo dire che avevo una mano elegante (con anche un pò di abbronzatura). Già lunedì sera meditavo di toglierlo, evitavo di guardarmi le mani per non incorrere in tentazione, ieri prima della doccia cotone&acetone e via. Ho resistito ben 2 giorni, la mia media.

Ma nonostante questo, mi piace guardare gli smalti, i nuovi colori, i tutorial. Adesso è da un pò che non li compro più, quelli che ho li lascio in eredità a Sofia. Mi chiedo comunque come accidenti fanno le altre a tenere quello smalto perfetto. Non fanno niente, sono impedita io a mettermelo, sono una manovale quando faccio i lavori di casa, se lo tolgono anche loro dopo 2 giorni? Non so.
Guardando comunque mi sono accorta che il mio colore preferito di smalto, nonostante io lo detesti come colore di abbigliamento, è il rosso. Questi, secondo me, i più belli. Da comprare o da sognare (visto quanto costano Dior e Chanel):

Da sinistra, in senso orario: Dior Vernis Colore Pandore, Chanel Le Vernis Colore Coquelicot, Pupa Lasting Color Gel Colore Jet Set Party e Kiko Power Pro Nail Lacquer Colore Rubino.


Mi piace sulle unghie medio-corte, su quelle lunghe mi fa tanto Crudelia De Mon. Sono stata spesso tentata di provare il semipermanente, mentre assolutamente ho sempre detto no alla ricostruzione...non c'è cosa che detesti di più del pensiero di trovarmi con un'unghia staccata. Per ora mi limito a guardare, considerato che Sofia quando ho il rosso sulle unghie dei piedi cerca di afferrarmi l'alluce per ciucciarselo, non mi sembra una grande idea.



Siete anche voi nail-addicted? Quali sono i vostri colori preferiti?

25 agosto 2015

HAI VOLUTO LA BICICLETTA?!

Sapete qual'è una delle cose peggiori del non riuscire ad avere figli? Che quando, grazie alla Divina Provvidenza, la botta di culo o la scienza, riesci a restare incinta, perdi automaticamente il diritto di lamentarti, o anche solo di pensare di poterlo fare.

Mi spiego meglio. La donna che per anni cerca una gravidanza che non arriva, quando parla con altre donne/mamme che si lamentano delle notti insonni, dell'allattamento, della fatica, di ogni cosa, lei si convince che se riuscirà ad avere un figlio tutto questo non le peserà, lei sconfiggerà la fatica, troppo grata di essere riuscita ad avere un bambino tanto desiderato per lamentarsi di tali sottigliezze.

Me Cojoni!!!!!! O meglio, anche io ero così, mentre mi barcamenavo nel limbo dell'infertilità. Convinta che, se Dio mi avesse fatto la grazia di avere un bambino, avrei sopportato tutto senza fiatare. Guardavo le mamme sfinite dall'ennesima notte senza dormire e mi dicevo che io l'avrei fatto col sorriso (anche se al mattino sarei dovuta andare in ufficio), mi immaginavo la vita con un neonato come nelle pubblicità dei pannolini Pampers dove anche quando fanno un chilo di cacca, la mamma è sempre felice e non perde mai il suo aplomb. Poi la fantasia ha lasciato il posto alla realtà. Sofia. Ed eccomi qui a scrivere in un blog dove mi lamento senza pudore alcuno di quanto sia faticosa la vita con un bambino!!!!!!!

Mettiamola così. Fino a quando Sofia era più o meno "statica" la vita non era troppo complicata. La mettevi in un posto e se la lasciavi qualche minuto da sola, tornavi e lei era ancora lì, a guardarsi le sue manine e a sbavare. Da quando ha 3 mesi ha quasi sempre fatto una notte intera di sonno e per il mangiare, dopo un inizio a singhiozzo, aveva preso un bel ritmo con il latte. Non ha mai pianto molto tranne quando si trattava di addormentarsi. Poi ha fatto amicizia con ciuccio-santo-subito ed ecco che le cose sono decisamente migliorate da quel punto di vista. Insomma, una bambina quasi da manuale, direte voi. E non mi sento di darvi torto, nel senso che per i primi mesi la stanchezza era data più che altro dall'abituarsi alla gestione di una vita (la mia) in cui era apparso un esserino che accentrava tutta l'attenzione su di sé (Sofia), gettandoti nella spirale infernale pappa-cacca-nanna tutto il giorno, tutti i giorni, sabati e domeniche incluse. Considerato un lavoro a tempo pieno con carico di responsabilità e pensieri sempre maggiori, aspettavo il sabato e la domenica come il Messia. Poi sono diventata mamma, e ho scoperto che il sabato e la domenica sono i giorni in cui lavori di più, perché ti spupazzi tutto il giorno la bambina, che sembra sotto acidi dal tanto che è piena di energia, in più cerchi di portare la casa in una situazione di ordine apparente (spesso con scarsi risultati). Morale? La domenica sera brami il lunedì in ufficio come un leone la sua preda.

I "problemi" hanno iniziato ad aumentare con il crescere della piccola peste. Da quando Sofia ha iniziato a gattonare, in casa è praticamente impossibile stare sul divano 1 minuto tranquilli, a meno che lei non dorma, cosa che durante il giorno avviene abbastanza raramente, costringendomi a pulire casa alle 21 della sera con il buio. Se lei è sveglia è un continuo vigilare sui suoi spostamenti (e se gattona sa essere una scheggia!) che prevedono soprattutto arrampicarsi su tutto ciò che è instabile, in primis le sedie. Un attimo prima è seduta e il secondo dopo tac, in piedi, che si gira a guardarti con quell'aria da prenderti per il culo che mi fa troppo ridere. Si mette in piedi sul bordo del divano, sul mobile, nel lettino. Un'ansia continua, giuro.



Per riuscire a fare qualcosa in casa senza paura che si fracassi il cranio a terra, abbiamo ricevuto in prestito il girello. Apriti cielo. Se state pensando di rifare gli zoccolini di casa ma non avete voglia di staccarli, vi presto Sofia e nel giro di 10 minuti ve li avrà ridotti così male che si staccheranno da soli. Corre così veloce con quel coso e si butta a tutta velocità contro i muri che se non avesse il davantino ci si schianterebbe con il muso. Morale: il girello è un'arma di distruzione, Sofia ce la metto giusto un quarto d'ora, tempo sufficiente per fare danni.


Morale? Avere un bambino di 8 mesi è IMPEGNATIVO. Tanto, ma tanto tanto impegnativo. E non solo per l'aspetto motorio, è impegnativo per il mangiare, perché ok che Sofia mangia bene o male quello che mangiamo noi, ma significa comunque farle un piatto a parte, senza sale, condito con le sue cose, cosa che è dura da gestire se si vuole uscire a mangiare (cosa quindi che facciamo pochissime volte, se non dopo aver dato da mangiare a lei). Ci sono poi giorni che mangia bene e altri che dopo 3 cucchiaiate decide che il pasto è finito. E allora vado ancora di latte, che quello lo prende sempre. Leggo molto su questo argomento e sono abbastanza tranquilla del fatto che con i suoi tempi arriverà a fare un pasto completo pranzo e cena. Però essendo la prima, sono sempre piena di dubbi.

Ma forse l'aspetto più impegnativo da gestire in questa fase è come occupare il tempo. Nel senso che capita che Sofia giochi da sola per qualche minuto ma poi finisce sempre per tirarti in mezzo quindi in sostanza passi ore giocando con lei...e diciamo che ad 8 mesi non è che si possano fare dei giochi molto strutturati. Il che si traduce con lei che butta in giro tutti i giochi che ha, mette in bocca tutto e ti si arrampica addosso...graaaaaaaaaaande divertimento,ve lo assicuro :)

Arrivo a sera, in un giorno in cui sto tutto il tempo con lei, completamente sfinita, mentalmente più che altro. E non è questione di lamentarsi o meno, è la semplice verità. Poi ne parli con altre persone, in questo caso la maggior parte non ha figli, e ti dicono "Hai voluto la bicicletta?" (che poi a te, donna infertile, segue il sottinteso "al punto da accanirti per riuscire dove la natura aveva già deciso per te"). La mia risposta nella maggior parte dei casi vorrebbe essere: Sì, l'ho voluta, e infatti sto pedalando, non mi vedi?! Perché quello che tante persone non capiscono di quelli che hanno figli è che se ti lamenti non è perché non vorresti dei figli, semplicemente non vorresti che crescerli fosse così pesante in certi momenti. Ma non è che dire che sei stanca equivale per forza a rinnegare una scelta che hai fatto (che poi, se il figlio è il primo come nel mio caso, non hai davvero la minima idea di che cosa ti aspetta, brancoli nel buio, tra falsi miti e racconti di amiche/mamme/zie/nonne cercando di trovare il tuo equilibrio), è semplicemente un constatare che sei stanca. E' come se tu, che lavori e sei senza figli, quando torni dal lavoro e dici che sei stanca io ti dicessi: Cosa lavori a fare se ti stanca?! La stanchezza ci sta, in tutti, mamme o no. I motivi possono essere diversi, ma io credo che parlarne non possa fare che bene. Poi sicuramente io mamma arriverò a quando Sofia avrà 15 anni e rimpiangerò questo attaccamento che ha verso di me adesso...ma nel frattempo, sti cazzi!!!!!






17 agosto 2015

VACANZA FINITA. SOPRAVVISSUTI.

Avanti, mi metto davanti a voi con una mela sulla testa. Colpitemi. So che lo farete, ci sono persone che leggono il mio blog e poi scrivono su Fb sentenze pensando che non mettendo il mio nome non verranno scoperte. Beh, non è così. Ma non mi importa.

L'ho già detto più volte che io non sono quel genere di mamma che piuttosto che ammettere che le cose non sono tutte rosa come si era immaginata quando in gravidanza se ne stava distesa accarezzando il suo pancione, inventa balle. Nossignore. Io le cose le dico, per svariati motivi: primo perché negare la realtà non la fa apparire più semplice, secondo perché su certi aspetti dell'essere mamma c'è un sacco di omertà e a me fa schifo.

Comunque, atteniamoci al titolo del post di oggi. Le vacanze. Sono finite. Grazie al cielo, aggiungo. Sì perché mai come quest'anno le vacanze mi hanno sfinita e infatti rientrare in ufficio questa mattina è stato come riposare un pò. E vi spiego perché. Anzi, ve lo faccio vedere.



Sofia sta iniziando a camminare. Siamo in quella fase dove seduta non vuole più stare, si aggrappa ad ogni cosa e si tira in piedi in un attimo e vuole andare. Non so quanti km abbiamo fatto, io incurvata, infatti ho la schiena scura nemmeno avessi fatto 2 mesi di mare, e lei passettino dopo passettino si spostava. E' diventata una scheggia anche a gattonare ma sulla sabbia non le piaceva moltissimo, ma la sabbia, ahhhh quella si era buona da mangiare!
Morale che le ore trascorse in spiaggia erano tutte un continuo dentro e fuori dall'acqua, su e giù dalla sdraio (non so nemmeno per cosa le abbiamo prese a fare visto che non mi ci sono mai sdraiata in una settimana!), Sofia attenta, Sofia no, Sofia cadi, Sofia ti fai male. Tutto il bagno di Andora dove eravamo aveva capito che si chiamava Sofia :)
C'erano altri bambini più o meno della sua età, alcuni più grandi e qualcuno più piccolo...lei era la più agitata tra tutti. In spiaggia era impossibile farla dormire quindi si facevano luuuuuuuunghe passeggiate in cui lei dormiva beata nel passeggino. Durante il giorno dormiva veramente tanto ma quando si svegliava era sempre agitata...c'erano talmente tante cose da scoprire!!!!


Poi da metà settimana, un pò di raffreddore e soprattutto i dentini sopra che stanno spuntando, siamo entrati nel circolo della pupù liquida. 5-6 volte al giorno, cose che nemmeno il pannolino tratteneva. E ovviamente tutto ciò mentre eravamo in spiaggia o in giro. La signorina cambiava outfit in un giorno più volte di Paris Hilton perché si sporcava body, maglietta, pantaloncini...una meraviglia! E come ulteriore conseguenza la notte si svegliava anche 3 volte, cosa alla quale non ero più assolutamente abituata e che mi lasciava rincoglionita per tutto il giorno dopo. E considerato che è successo ogni giorno della settimana, potete immaginare il mio stato. Mangiare non mangiava molto, insomma, è stata una settimana pesante sotto parecchi punti di vista, anche se lei era solare e allegra come sempre. Ma confesso che quando è arrivato sabato ho detto "Per fortuna andiamo a casa".

E anche Sofia deve aver sentito subito l'aria di casa perché sabato notte ha dormito dalle 20.00 alle 06.40 e stamattina si è svegliata alle 07.00. Insomma, una settimana è troppo poca per portare un bambino così piccolo al mare, non sono come noi che ci adattiamo in fretta...ma quello ci era concesso quest'anno ed è stato meglio di niente, abbiamo tutti cambiato aria e ne avevamo parecchio bisogno. Anche se mai come da quando c'è Sofia apprezzo la comodità dell'essere a casa, tra le nostre cose.
Insomma, avevo promesso in tempi non sospetti (non ero ancora nemmeno incinta) che la prima vacanza del mio primogenito sarebbe stata ad Andora. Ho mantenuto la mia promessa...adesso archiviamo l'esperienza e guardiamo oltre, al prossimo anno. Dove ho in mente un altro genere di vacanza, un'altra meta. Insomma, una vacanza Sara Style.

Pertanto mi ritengo fortunata di essere riuscita comunque a fare questa settimana che è stata comunque meglio di niente, soprattutto dopo tutte le settimane torride che abbiamo vissuto a casa e che ci hanno davvero messo a dura prova. Sofia cresce, 8 mesi oggi, è vispa, curiosa, in certi momenti anche troppo ma va bene così. Sapevo che non sarebbe stato facile gestire tutto questo, l'essere mamma, moglie e imprenditrice. Certi giorni è spossante, mi viene da urlare da quanto la situazione è pesante. Mi manca il tempo per me, per le piccole stupide cose che prima facevo dandole per scontate mentre adesso devo organizzarle.

Ci meditavo proprio in vacanza e ne parlerò più approfonditamente in un post a parte, ma mi dicevo che la libertà di una vita senza figli non mi manca tanto nella vita quotidiana, dove ho trovato un certo equilibrio e dove Sofia oramai ha il suo posto, ma nelle esperienze "straordinarie" come appunto le vacanze, o l'uscire a cena, un weekend deciso all'ultimo. Insomma, quelle cose che occupano magari solo il 5% della tua esistenza totale ma che ti permettono di ricaricare il cervello. Con una bambina di 8 mesi non è che non esistono più, si continua a vivere lo stesso, ma cambia il modo in cui si vivono, con meno leggerezza, con più programmazione, che considerato già il regime militare in cui si vive durante il giorno, è proprio una delle ultime cose di cui si avrebbe bisogno. Ma tant'è. Su, avanti, ve l'ho servita su un piatto d'argento. Crocefiggetemi. Amen.




22 luglio 2015

Mamme Casalinghe VS Mamme Lavoratrici



Ci ho pensato su parecchio prima di affrontare questo argomento, visto che è da sempre una delle questioni più spinose quando si parla tra mamme. E siccome in questi anni, e in questi 7 mesi in particolare da quando mamma lo sono anche io, ho collezionato una discreta serie di aneddoti, ho deciso di levarmi il dente. 

La premessa l'avevo già fatta questa mattina su Facebook, ed è che noi donne, in particolare noi mamme, non siamo mai soddisfatte di quello che abbiamo. Le mamme casalinghe vorrebbero lavorare, quelle che lavorano vorrebbero stare a casa coi figli. E, guarda caso, quasi tutte viviamo in una vita che non sentiamo davvero nostra.

Vediamo di esaminare queste 2 tipologie di donne così diverse tra loro ma accomunate dall'avere entrambe una prole (e per l'amor del cielo, so che ci sono 38°C e il sangue vi fluisce rapido al cervello, ma almeno un pò di senso dell'umorismo confido che vi sia rimasto per farvi una risata davanti a quello che leggerete...e se vi farà arrabbiare, forse, è perché un pò di verità in fondo in fondo c'è!):

LA MAMMA CASALINGA
In questa categoria rientrano vari tipi di donne, che per i più svariati motivi non lavorano fuori casa ma badano esclusivamente ai figli. Le donne che avevano un lavoro ma hanno scelto di abbandonarlo per occuparsi dei figli, le donne che avevano un lavoro e sono state licenziate dopo aver avuto un figlio, le donne che non hanno mai lavorato e hanno pensato bene che avere un figlio fosse la soluzione migliore per continuare a non farlo. In ogni caso, queste donne hanno a disposizione l'intera giornata e la loro intera vita (fino a che i figli glielo consentiranno!) per crescere i propri figli.
Quando una si definisce mamma casalinga, l'interlocutore si immagina che ella si diletti in tutta una serie di cose che, per mancanza di tempo, sono precluse alla mamma lavoratrice. Quindi la mamma casalinga non usa omogeneizzati industriali perché li fa in casa, prepara il brodo vegetale ogni giorno (anche d'estate), conosce tutti i valori nutritivi che stanno dietro ad ogni cibo che il pargolo ingoia, lo porta ogni giorno al parco o al centro didattico o in un qualunque altro posto che preveda la presenza di altri bambini più o meno coetanei coi quali il bambino possa intrattenere relazioni personali, va a fare la spesa ogni giorno comprando un panino, 2 pesche, 1 etto scarso di prosciutto, fa 2 lavatrici al giorno, pulisce il pavimento ogni giorno, stira almeno 2 volte a settimana (anche e soprattutto i vestitini dei bambini), fa trovare a suo marito a pranzo e a cena un pasto completo composto da primo, secondo, dolce (fatto da lei, of course!). La mamma casalinga non ha sensi di colpa nei confronti dei figli lasciati in balia di nonne/asili nido/baby sitter. La mamma casalinga educa i propri figli senza che altre persone si intromettano o, a sua insaputa, insinuino nel bambino un comportamento diverso da quello che è la linea guida da lei tracciata. Per la mamma lavoratrice la mamma casalinga è il sogno proibito, è quello che lei dovrebbe essere mentre è impegnata a salvare il mondo sul posto di lavoro, sta coi suoi figli in un giorno un tempo che lei riesce ad accumulare forse nell'arco di tutta la settimana, weekend compresi.

LA MAMMA LAVORATRICE
Questa donna è il più grande esempio di donna con le palle che si possa immaginare. La mamma che lavora viene guardata con invidia dalle mamme casalinghe che la immagino impegnata fuori casa in chissà quali fantasmagorici progetti che le permetteranno di avere una carriera splendente mentre loro resteranno relegate al ruolo di quelle che hanno insegnato ai bambini la canzoncina di "Wiskey il ragnetto". In realtà nel 90% dei casi il ruolo della mamma lavoratrice è ben diverso. Solitamente fa un lavoro normalissimo, che la tiene fuori casa 8-10 ore al giorno quando va bene, la stressa in maniera direttamente proporzionale al numero di ore in cui è rimasta sveglia durante la notte e la soddisfa in maniera inversamente proporzionale al numero di anni che ha impiegato per crearsi un curriculum di tutto rispetto del quale a nessuno frega niente. La mamma lavoratrice si sveglia prima di tutti, prepara la colazione e nel frattempo si veste, da un'occhiata distratta al tg, ingoia in tutta fretta un qualcosa di apparentemente commestibile (spesso qualche biscotto Plasmon sbausciato) e poi prepara il piano di azione. Porta i figli a chi li terrà durante il giorno (nonne/asili nido/baby sitter) e indossa il suo vestito da work-woman, che per le mamme significa non mostrare di aver dormito appena 3 ore, di aver dovuto fronteggiare una lotta estenuante per vestire un bambino che non arriva nemmeno al metro che la guerra fredda al confronto è stata una passeggiata di salute. Trascorre tutta la giornata divisa tra il suo senso del dovere di essere una donna che lavora e che deve svolgere al meglio il suo lavoro e il senso di colpa per non essere col figlio che magari proprio in quel momento sta dicendo la sua prima parola, muovendo il primo passo o facendo qualunque altra cosa più o meno fondamentale nella sua vita...ma la sta facendo senza di lei, LA MAMMA. Alla sera torna a casa, ad andare bene sono le 18.30 ed ecco che viene assalita da tutto ciò al quale ha pensato durante il giorno: bambino, lavatrici da fare, piatti da lavare, panni da stirare, cena da preparare. Il bambino genericamente raggiunge il suo picco di stanchezza e rognosaggine proprio prima di cena...e chi torna giusto giusto per quell'ora, dopo una giornata di scazzi e un'ora di colonna in macchina? VOI, brave. In qualche modo sopravvivete, fate mangiare il pargolo, arrivano le 21 e riuscite a metterlo a letto. Vi guardate attorno e vorreste solo collassare sul divano invaso da giochi di ogni genere. Invece raddrizzate la schiena, aprite il frigorifero e tirate insieme qualcosa per cena, visto che vostro marito arriva a casa affamato come un bue. Passate le successive due ore riordinando, pulendo, lavando e infine, ad un'ora indefinita della notte, riuscite ad appoggiare la testa sul cuscino. 10 minuti e poi...Mammaaaaaaaaaaaaa!!!!!

Ora, voi sapete che io sono una mamma lavoratrice e la mia giornata è in effetti grosso modo quella che ho descritto qui. Ho la fortuna di avere mia mamma, la nonna, che tiene Sofia e mi permette di lavorare tutte le ore che lavoro, evitando asili nido & co. Altra fortuna, Sofia per ora dorme tutta la notte quindi se anche vado a letto tardi posso dormire qualche ora e non essere completamente rincoglionita quanto mi capitava le prime settimane in cui Sofia mangiava anche di notte (ma io avevo già ripreso a lavorare!).
Io so quanto possa essere pesante certi giorni un bambino e la giornata intera da passare insieme, perché è la vita che faccio nel weekend e molto spesso mio marito è via per lavoro quindi Sofia è solo una faccenda mia. Quello che mi infastidisce è quando sento le donne che fanno le mamme dire che non riescono a fare tutto e sono stanche. Cioè, fatemi capire, voi avete 7 giorni alla settimana (o 5, togliamo il weekend va) per fare le cose, lavare, stirare e tutte le altre menate...le donne che lavorano hanno come minimo 40 ore in meno di tempo per fare le stesse cose che fate voi (perché comunque anche loro lavano,stirano,puliscono e fanno da mangiare,credetemi) e lo fanno...siete davvero sicure che non ce la fate, o non è forse che pretendete un pò troppo da voi stesse anche quando non ce n'è bisogno.
Poi la questione del "Tengo i bambini tutto il giorno, è massacrante". Sono d'accordo, l'ho già detto. Ma davvero durante il giorno i vostri bambini piccoli (genere Sofia) non dormono MAI MAI MAI???? E se sono più grandi quando vanno alla scuola materna quello non è tempo che avete a disposizione? Il segreto sta nel decidere, ancora una volta il nodo sta tutto nella scelta, che cosa fare nel poco tempo libero che abbiamo. Certo che se il bambino dorme e tu, potendo avere 30 minuti liberi, decidi di pulire i vetri, beh, te la sei cercata sorella. Io non mi vergogno a dirlo ma quando Sofia si addormenta mi apro un giornale o un libro e leggo, è una cosa che mi manca moltissimo non riuscire più a fare quanto vorrei, oppure mi faccio la doccia, mi accendo la radio e canto. I miei 5 minuti di libertà. Quando poi esco dalla doccia tendo l'orecchio e se sento che in casa c'è ancora silenzio, hurraaaa, doppia soddisfazione.
Quello che voglio dire è che le mamme casalinghe invidiano alle lavoratrici la vita fuori casa, lo "svago" dai bambini e un pò di sana indipendenza economica che se io non avessi morirei. Le donne lavoratrici invidiano alle mamme casalinghe il tempo che passano coi figli, il loro vederli crescere e non avere, un giorno, rimpianti su tutto quello che si saranno persi. Ognuna vorrebbe essere l'altra, eppure basterebbe poco per stare bene nella propria pelle. Se le mamme casalinghe imparassero ad ottimizzare il tempo libero che i bambini gli lasciano, senza essere assillate dalle faccende domestiche e tutto quello che si sentono in dovere di fare perché "sono a casa", e le mamme lavoratrici andassero oltre la questione del tempo inteso come quantità da passare coi bambini ma lo trasformassero in tempo di qualità, eviteremmo di sentirci tutte sempre sull'orlo di una crisi di nervi.

Questo post è per le mie amiche mamme, quelle che lavorano e vorrebbero stare a casa, quelle che stanno a casa e vorrebbero lavorare, quelle che invece tutto sommato accettano la loro vita e vanno avanti ogni giorno cercando di fare del loro meglio per crescere bambini felici. Perché poi alla fine il punto è tutto qui. Quando vedi che il tuo bambino è felice, che tu lavori 12 ore o stai a casa tutto il giorno, sai che stai facendo un buon lavoro.

COSA MI PORTO NELL' ANNO NUOVO

Quest'anno gli anni saranno 39. Non me li sento, non sono pronta. Se penso che mia figlia ne compirà 9 poi! Mi sembra pazzesco quanto ve...