A quest'ora saremmo dovuti essere in vacanza. 5 sospirati giorni di ferie che tanto avevamo atteso. E che io avevo organizzato nei minimi dettagli, come sempre quando programmo un viaggio.
Ma forse era troppo bello il sogno che si stava realizzando...e infatti non si è realizzato.
Invece di essere dove avrei dovuto, ecco dove sono:
La notte di Natale, giusto per farmi un bel regalino, ho pensato bene di cadere dalla scala, 3 gradini al prezzo di 1 e poi via contro il muro. Risultato, dopo 6 ore passate in pronto soccorso la mattina del 25 dicembre? Frattura del cuboide, frattura del calcagno, microfratture sparse praticamente per tutto il piede. 30 giorni di tutore, gambaletto, stampelle e punture di eparina. 30 giorni da incubo che hanno vanificato tutti i miei programmi, rendendomi dipendente per fare quasi ogni cosa. Secondo i medici dovrei restare a riposo, con il piede in scarico, senza mai caricare. Aspettando, semplicemente aspettando che le ossa si rinsaldino.
Sono passati 6 giorno e mi sembra di impazzire. Non posso guidare, devo farmi aiutare a lavarmi, devo farmi aiutare a mettermi i pantaloni, per cucinare devo mettermi seduta, ovviamente in casa non riesco a fare nulla (e mi sto violentando per non dire "Passa l'aspirapolvere!" a mio marito ogni 2 ore), mi faccio portare in ufficio anche se non dovrei, ma per portare dei fogli alla mia impiegata con le stampelle sembro un cane che porta il giornale in bocca al padrone. Un disastro.
A tutto questo uniamo Sofia a casa dall'asilo, che esige di giocare e avere 1000 attenzioni che io, piede in scarico e divano sotto il culo, riesco a darle in minima parte. E questo mi frustra in maniera indicibile. Mi impegno comunque per la messa a letto, salendo le scale con le stampelle, leggendole la storia e cantandole la ninna nanna. Ma mi rendo conto di aspettare con impazienza che arrivi il 7 gennaio in cui riprenderà l'asilo e le sue ore libere da dover gestire saranno molte meno.
Nel frattempo questo susseguirsi di feste rende tutto più difficile. Non riesco a non pensare a quello che avremmo dovuto fare, a dove saremmo dovuti essere, a tutte le cose speciali che avremmo visto e fatto. E invece no, siamo qui sul divano cercando un posto dove mangiare una pizza alle 19 per poi andare a dormire alla solita ora di ogni altro giorno.
In attesa che questo anno finisca. Il 2019 è stato un anno complicato, pieno di momenti difficili per persone alle quali voglio molto bene. Il 2020 sarà l'anno del riscatto per tanti. Diventerò zia per 2 volte nei prossimi mesi e questa è una cosa che mi rende piena di gioia. Una amica che amo come una sorella si sposerà e sono così felice per lei. Insomma, ci sono tante persone che amo che nel nuovo anno vedranno realizzarsi un desiderio che avevano nel cuore da moltissimo tempo.
Per quanto riguarda me e la mia famiglia invece, in questi 12 mesi ne abbiamo passate tante, abbiamo avuto molti momenti difficili ma ad un certo punto ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso che volevamo riprendere in mano la nostra vita. E lo abbiamo fatto, nonostante il mio essere maldestra non ci ha permesso di festeggiare il nostro esserci ritrovati, in un posto fantastico, questo non toglie nulla al percorso che abbiamo fatto. Sapere di voler continuare insieme, renderci felici, prenderci le nostre responsabilità è un qualcosa che mi porta con ottimismo verso il 2020.
A tutti voi che rinunciate a qualche minuto della vostra vita per leggere ogni mio post, vi auguro uno splendido anno nuovo, che siate a casa o in giro per il mondo, con un bimbo accanto a voi, ancora dentro di voi o per ora solo nel vostro cuore. Vi auguro tanta felicità con le persone che più amate. Io, dal mio divano, non posso che limitarmi a scrivere queste parole e pensare a tutto quello che voglio per il futuro e che sono certa realizzerò.